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mercoledì 30 aprile 2014

Ricevere gli ordini dal nostro quartier generale | Psicopittografia


Una delle più grandi illusioni dell'uomo è quella di credere che un lavoro faticoso sia per lui una virtù. E il buon lavoro non è faticoso. Abbiamo parlato della necessità di separare la realtà dalla fantasia. Non vi è nulla di più utile del contrastare la differenza tra realtà ed irrealtà.
Tutto ciò che è reale è benefico; tutto ciò che è falso è nocivo. Un colonnello dice agli ufficiali che la loro compagnia deve impadronirsi di una posizione nemica solidamente fortificata. Un capitano si oppone adducendo motivi strategici e chiede il motivo dell'ordine. Il colonnello replica: "Perchè è un ordine del quartier generale".
Un'idea vera è un ordine del nuovo quartuer generale interno, il nostro vero Io. Sia che provenga da una lettura o da una conferenza, essa può accordarsi al nostro modo di sentire. E quando ciò si verifica, è un grande miracolo per noi.

martedì 29 aprile 2014

Il misterioso Bloop | Varie

In una raccolta di novelle di Italo Calvino che ho a casa, c'è una splendida novella intitolata La sposa sirena. Le leggende sulle sirene sono spesso associate ai marinai, ma esse affondano le loro origini nella notte dei tempi. Persino in una grotta di arenaria in Egitto vi sono rappresentazioni molto antiche  delle sirene, infatti sulle pareti della caverna sono disegnate creature umane con la coda, equipaggiate con lance e reti. 
Ma torniamo ai nostri giorni. Durante l’estate del 1997, il NOAA, grazie ad un idrofono equatoriale, registrò più volte un suono misterioso proveniente dagli abissi dell’Oceano Pacifico. Il suono aumentava rapidamente in frequenza per circa un minuto, ed era di ampiezza sufficiente per essere ascoltato dai sensori ad una distanza di oltre 5.000 chilometri. Questo strano suono – denominato “The Bloop” – è, come afferma il NOAA – di origine sconosciuta. Secondo alcuni, questo suono potrebbe essere la prova dell’esistenza di una specie sottomarina sconosciuta.

Paul Robertson, un ex dipendente del NOAA, nel 2007 stava indagando su inspiegabili spiaggiamenti di massa delle balene. Durante l'esame dei campioni di tessuto dei corpi di alcune balene, i ricercatori compresero che i mammiferi erano stati danneggiati da sonar particolarmente potenti, utilizzati in diverse parti del mondo in occasione di esercitazioni navali, giungendo alla conclusione che l’inquinamento acustico marino è un fenomeno che in questi ultimi anni ha avuto un grande incremento. Questo significa che le nuove tecnologie sonar utilizzate  per mappare il fondo dell’oceano e per individuare  bersagli sottomarini, emette vibrazioni sonore percettibili fino a centinaia di chilometri di distanza. Quando specie sensibili, come balene o delfini, si trovano vicine alla fonte di emissione del rumore, subiscono un vero e proprio trauma, che le spinge a fuggire. Fuga che risulta loro fatale quando è diretta verso la superficie del mare. In base allo studio fatto, si è concluso che l’impatto di media frequenza di un sonar militare sull’udito di una balena, è equivalente a quello di un motore di jet al decollo sull’udito di un essere umano che si trovi a tre metri di distanza da esso. Perciò  è a causa delle onde sonore emesse dai sonar che i mammiferi marini, nel tentativo di sfuggire alla raffica di queste onde eccessivamente potenti,  si spingono in acque troppo basse per sostenere le loro dimensioni enormi, finendo per arenarsi. Per cercare di dimostrare questa teoria, Robertson e il suo team si servirono delle registrazioni di un idrofono di profondità. Fu proprio in quelle registrazioni che ascoltarono la prima volta il “bloop”. Grazie ad un software audio, i ricercatori riuscirono ad isolare il suono di una creatura sconosciuta mescolata con i suoni delle balene e dei delfini. Dopo più accurate analisi, i ricercatori ebbero l’impressione che queste creature sconosciute comunicassero con i mammiferi, forse con l’intento di salvarli dal rumore del sonar.  Qualche settimana dopo, ci fu un altro spiaggiamento di massa in Sud Africa. Anche in quella zona vennero registrati suoni simili sui dispositivi utilizzati dai ricercatori. Robertson e il suo team vi si recarono per indagare. Proprio qui furono ritrovati i resti di una creatura sconosciuta all’interno dello stomaco di un enorme squalo bianco. Durante l'esame dello squalo, i ricercatori osservarono una sorta di pugnale infilzato nel lato della bocca dello squalo. Come poteva un pugnale essere conficcato proprio in quel punto? Una volta tirate fuori tutte le parte dallo stomaco dello squalo, cominciarono a studiare attentamente i resti per capire di cosa di trattasse. All’interno trovarono la testa della creatura, una mano quasi completa, un lungo osso tipo coda-pinna. Inoltre, i ricercatori trovarono anche uno strano strumento con un buco, un perfetto astuccio per il coltello ricavato forse, dalla spina dorsale di qualche grosso pesce. Ma chi aveva potuto produrre un oggetto simile? Alcuni dei ricercatori si convinsero di trovarsi di fronte ad una sorta di “ominide acquatico intelligente”, una sirena? Dunque tutte le misteriose lance e coltelli trovati nei corpi di numerosi pesci nell’oceano, cominciavano ad avere un senso. Purtroppo, mentre il team di Robertson si apprestava a tornare negli Stati Uniti, i militari americani confiscarono i resti della creatura e i risultati della ricerca. Fu chiaro che il governo, che stava studiando il fenomeno da molto tempo, si era avvalso delle ricerche di Robertson e dei suoi collaboratori per ottenere le informazioni che cercava. L’unica cosa che lasciarono fu la registrazione del famoso “bloop”. Il sequestro fu un'amara sorpresa, dopo anni di duro lavoro, ma le registrazioni erano il vero tesoro da conservare. Grazie ad esse, era chiaro che  le sirene (o presunte tali), erano in grado di comunicare con i delfini e le balene. Questa è stata la prima e unica  testimonianza di una comunicazione interspecie.  In una intervista, Robertson ha dichiarato di non sapere se le sirene esistano o meno, a differenza di uno dei suoi colleghi il quale pensa che esistano e che bisogna solo trovarle. Secondo Robertson, se le sirene esistono e sono sopravvissute così a lungo è perché sanno nascondersi. L’unica cosa di cui è convinto è che non vuole più contribuire alla ricerca delle sirene: “Non credo che gli esseri umani sarebbero in grado di coesistere con le sirene senza sterminarle” (e chi potrebbe dargli torto?). Il ricercatore sta ancora cercando di ottenere il bando dello sviluppo e della sperimentazione di armi Sonar per salvare balene, delfini e sirene. Certo è che gli abissi marini nascondo creature misteriose, di cui ancora non consociamo nulla e che personalmente spero rimangano nascoste, l'unica via di salvezza che permetterà loro di sporavvivere alla nostra invadenza.

Come servirci di queste idee | Psicopittografia

Il modo di affrontare una nuova idea è estremamaente importante. Accade spesso che si eviti la nuova verità perchè appare di difficile comprensione o fuori dal normale, oppure si pretende di capire il pieno significato della nuova verità al primo incontro, e in questo modo non giungeremo al suo tesoro nascosto. Quando incontriamo una nuova idea, non accettiamola o respingiamola a priori. Non reagiamo automaticamente. Esploriamo il nuovo terreno per sapere se l'oro esiste oppure no. Non dobbiamo considerare l'idea di un altro come l'unica verità. Dobbiamo sperimentare personalmente i piani e le tecniche proposti. Dobbiamo pensare che se l'idea è veramente efficace, lo proverà da sola presto, o tardi. Datele la possibilità di rivelare il suo valore. E' un modo intelligente per separare la realtà dalla finzione, il vero dal falso.

Il procedimento può esser paragonato alla scelta di una cartina di una località che desiderate vedere. Supponiamo che vogliate recarvi in Egitto. Scegliete una cartina e se essa comprende tutto l'Egitto, l'esaminiamo da vicino e ne studiamo i dettagli. Ma se essa si riferisce ad un altro stato, la metteremo da parte. Il nostro primo atto consiste nel prender conoscenza della cartina scelta; noi non l'accettiamo nè la respingiamo senza prima averla esaminata personalmente. L'accettiamo o la respingiamo solamente quando la vostra intelligenza ci dice se questa carta servirà oppure no alle nostre necessità [Immagine mentale 61]
Quando avremo scoperto un'idea psicologica che ha per noi un determinato valore, serviamoci dei punti che qui ci diamo, per accrescere il beneficio che ne trarremo:
  1. Cerchiamo il significato più profondo nella nuova idea
  2. Riflettiamoci spesso, in ogni momento della giornata
  3. Discutiamola
  4. Scriviamola su un pezzo di carta che terremo a portata di mano
  5. Cerchiamo di comprenderla col massimo di chiarezza
  6. Non esitiamo a sostituire un'idea vecchia con una nuova
  7. Discutiamola con altre persone che mostrino d'interessarsi ad essa
  8. Sforziamoci di applicare questa idea negli affari, sul lavoro, in casa ed in ogni tipo di relazione umana

domenica 27 aprile 2014

Imparate a giudicare le cose dai risultati | Psicopittografia

Ecco giunto il momento di rispondere a una domanda di questo tipo: non so che tipo di idee seguire per trovare me stesso. Nel passato forse questa persona può aver studiato diverse religioni e la filosofia. Ora magari ha una filosofia di vita nuova, ma come può sapere se essa ha una valore reale?
Vi è un solo mezzo per avere una risposta sicura. Per mezzo dei risultati effettivi.

Passiamo in rassegna la serie d'idee di cui ci serviamo. Chiediamoci francamente se esse ci danno qualcosa di nuovo, di migliore, di più felice. Se l'analisi sarà onesta, non solo saremo incoraggiati, ma proveremo piacere nell'attuarla. Paragoniamo le nostre idee, ponendoci domande di questo tipo:
  • Vi sono cambiamenti nel mio modo di sentire, di pensare, di agire, di parlare?
  • Sono realmente più felice?
  • Questo sistema mi aiuta realmente nella trasformazione del mio Io interiore da negativo a positivo?
La prova migliore si rivela quando cominciamo a dubitare che un dato sistema non mantiene la promessa nei nostri confronti. A questo punto dobbiamo abbandonarlo con decisione, anche se non sappiamo per ora come sostituirlo.

sabato 26 aprile 2014

Come incamminarsi verso una nuova vita gioiosa | Psicopittografia

La lettura di Robinson  Crusoe di Danile Defoe suggerisce un'idea utile. Naufragato su un'isola deserta, Robinson si accampò vicino alla spiaggia. Poi si mise ad esplorare il suo dominio privato. Non passò molto tempo che egli fece una scoperta che lo lasciò perplesso. S'accors eche si era accampato nel posto meno adatto. L'altro lato  dell'isola infatti offriva grandi risorse di acqua e di cibo. Ora, benchè vedesse la necessità di spostarsi, gli dispiaceva molto farlo  [Immagine mentale 60]

Perchè? Perchè non cambiare il peggio in meglio? Quando uno può trovare una vita più ricca, perchè non cerca di cambiare? Vi sono molte ragioni che bloccano l'uomo. L'indolenza mentale, la mancanza di perseveranza, lo scoraggiamento di fronte al minimo ostacolo e la paura dei cambiamenti. Gli uomini temono che le idee nuove facciano loro perdere quel poco che hanno. In questo caso bisogna aver coraggio. Bisogna abbandonare l'antico per sperimentare il nuovo. Supponiamo che un individuo viva abitualmente in uno stato depressivo. Un simile individuo resiste all'idea di rinunciare al suo stato. Per quanto penoso, non vuole lasciarlo. Perchè? Perchè la depressione gli dà un falso senso di identità; vale a dire che egli può affermare: "Ebbene, io so almeno chi sono, sono un individuo depresso". Egli teme di abbandonare questo stato penoso, perchè teme di perdere l'identità di un individuo depresso. In questo modo alcuni individui si aggrappano a questo stato negativo al punto di vantarsi del loro cattivo carattere. Ricordiamo la ripugnanza di Robinson Crusoe a spostarsi verso il lato più confortevole dell'isola, e traiamo le conclusioni.

venerdì 25 aprile 2014

Come liberarsi dalle grandi preoccupazioni | Psicopittografia

Perchè è così tanto difficile distruggere anche la più piccola abitudine? Non c'è una specie di resistenza invisibile che ci impedisce di tirarci in disparte? Esaminando qualche fatto particolare, possiamo trovare le risposte positive a simili domande.
In un parco di divertimenti vi sono battelli a motore che scivolano sul lago carichi di passeggeri. Su ogni battello vi è un uomo che funge da capitano e da guida. Benchè egli sia al timone del battello, in realtà non lo governa. Non vi è alcun controllo sulla corsa del battello perchè una serie di rotaie, sotto la superficie dell'acqua, lo guidano. Il battello scivola su queste rotaie subacquee. Giorno dopo giorno, viaggio dopo viaggio, esso segue meccanicamente la via che le rotaie gli dettano [Immagine mentale 59]

Questo esempio illustra il modo in cui vive la maggioranza della gente. Tutti sembrano felici, ma in realtà non lo sono, e non sono neppure provvisti di autocontrollo poichè sono controllati e osservati dalle loro rotaie mentali. Questi uomini cercano di controllare il loro carattere ma non vi riescono. C'è una verità che ogni uomo deve conoscere: c'è un cammino verso la libertà. Non è detto che gli errori passati debbano influenzare la vita attuale. Dobbiamo abbandonare i pensieri giornalieri meccanici che ci rendono nervosi e irascibili, ogni uomo può disfarsi delle abitudini negative. Può comportarsi in una maniera nuova, può pensare con spirito rinnovato. Può avere giorni felici, pieni di appassionanti scoperte. Le rotaie mentali sono fatte di abitudini congelate, di conclusioni chimeriche, di pensieri meccanici, di desideri impulsivi. Tuttavia la maggior parte della gente non se ne accorge. Non vedono che le idee che hanno di se stessi sono suggerite dall'abitudine e non sono necessariamente corrette. Al contrario pensano che le loro attitudini sono le sole che esistono e di conseguenza le sole corrette. Ma ciò è errato. Dobbiamo distruggere il falso potere di questi binari mentali. Questi binari sono la causa delle nostre disgrazie. La maggior parte della gente non lo sa. Ma noi lo sappiamo. Sapere che attualmente non siamo liberi, è l'inizio dell'eventuale libertà. Cerchiamo di individuare il male causato da questi binari negativi che sono la causa della nostra angoscia. Il battello, una volta liberato dai binari sommersi, può andare ovunque a godere di tutto. Allo stesso modo, quando ci saremo liberati dalle negatività subcoscienti, noi potremo vivere una vita libera.

giovedì 24 aprile 2014

Come è nata la teoria della Scimmia acquatica | Varie

Come è nata la storia della teoria della “scimmia acquatica”? Le radici di questa teoria si perdono nel  1942, quando il biologo tedesco Max Westenhofer, in un suo libro, ipotizzò che i primissimi stadi dell’evoluzione umana fossero avvenuti in prossimità dell’acqua. Ecco cosa scrisse: “Postulare un modo di vita acquatico in una fase precoce dell’evoluzione umana è un’ipotesi sostenibile, per la quale si possono produrre ulteriori indagini e elementi di prova”. In realtà la paternità della teoria appartiene al biologo marino Alister Hardy che, già nel 1930, aveva ipotizzato che gli esseri umani potessero aver avuto antenati acquatici.

Egli però, divulgò questa teoria nel 1960 in occasione di un discorso tenuto al British Sub-Aqua Club di Brighton. Secondo questa tesi, un gruppo di scimmie primitive, costrette dalla concorrenza con i propri simili e dalla scarsità di cibo, si spinse fino alle sponde del mare per andare a caccia di crostacei, molluschi, ricci di mare, ecc., nelle acque poco profonde al largo della costa. Il biologo suppone che questa specie di proto-scimmie acquatiche, spinte dalla necessità di rimanere sott’acqua per diverso tempo – proprio come è capitato per molti altri gruppi di mammiferi – si sia adattata all’ambiente acquatico fino a rimanere in acqua per periodi relativamente lunghi, addirittura in maniera definitiva. Hardy esplicitò definitivamente le sue idee in un articolo apparso su New Scientist il 17 Marzo 1960. Con la pubblicazione dell’articolo, la teoria godette di un certo credito per diverso tempo, ma poi fu progressivamente ignorata dalla comunità scientifica. Fu Desmond Morris, nel suo libro “La Scimmia Nuda“, in cui si trova per la prima volta l’utilizzo del termine “scimmia acquatica”, a rispolverare la tesi di Hardy e la scrittrice Elaine Morgan, dopo aver letto il libro di Morris, divenne la principale sostenitrice e promotrice della teoria. E fu proprio Elaine, a dedicare 6 libri alla divulgazione dell’ipotesi di Hardy. Nel 1987, si tenne un simposio scientifico a Valkenburg, Olanda, per discutere la validità della teoria della Scimmia Acquatica. Dagli atti del convegno,  pubblicati nel 1991 con il titolo “Aquatic Ape: Fact or fiction?” (Scimmia acquatica: realtà o finzione?),  si evince che gli scienziati non se la sentirono di sostenere l’idea che gli antenati dell’uomo fossero acquatici, ma che vi sarebbero alcune prove in merito allo sviluppo dell’abilità natatoria per alimentarsi nei fiumi e nei laghi, con il risultato che l’homo sapiens moderno può godere di brevi periodi di tempo in apnea. Questa è solo una delle versioni “deboli” della teoria, utilizzata dai ricercatori per spiegare alcune caratteristiche umane che gli scienziati non sono ancorain grado di spiegare concretamente, quali la perdita del pelo cutaneo, la capacità di apnea, il grasso sottocutaneo e la capacità istintiva a nuotare dei neonati. Sebbene l’ipotesi della Scimmia Acquatica spieghi abbastanza bene il sorgere di queste caratteristiche, la maggior parte dei paleoantropologi tende a rifiutare la teoria, non accettandola tra le principali spiegazioni dell’evoluzione umana. Una lettura estrema della teoria di Hardy ha portato alcuni ricercatori indipendenti a ipotizzare l’esistenza attuale, di umanoidi acquatici intelligenti che vivono in società complesse nel fondo dell’oceano. L’esistenza di queste timide creature sarebbe all’origine delle leggende sulle sirene, decantate anche da Omero nella sua Odissea. Ma è possibile ipotizzare l’esistenza di questi Umanoidi Acquatici? Potrebbero esserci delle prove?

Secondo chakra | Pietre e cristalli | Cristalloterapia

Oggi analizziamo schematicamente il secondo chakra.


Posizione: ombelico e vertebre sacrali
Colore: arancione
Organi interessati: organi di riproduzione; reni; sistema linfatico
Significato: è collegato con la riproduzione, le emozioni, la creatività; è perciò la fonte dell'energia e del piacere sesuale, ma anche di quello per le cose belle e per l'arte. Presiede ai rapporti con l'altro sesso, all'intuizione emotiva, all'eros e all'equilibrio nella coppia. Se èaperto e ben funzionante, ci fa apprezzare la vita e affrontare cose e situazioni con entusiasmo. In caso contrario, ci impedisce di provare piacere materiale, di avere rapporti soddisfacenti, di godere la vita, di superare gli ostacoli con fiducia e capacità.
Come equilibrarlo: attraverso il contatto con la natura, in particolare con l'acqua, la contemplazione della luna, soprattutto piena; dando spazio all'immaginazione e curando molto il sonno e i sogni; con musiche classiche con la lirica; usando l'arancione; indossando la pietra di luna

Laciate che i pensieri fluiscano in libertà | Psicopittografia

Prendiamo questo esempio interessante che illustra la differenza tra il pensiero e la conoscenza
Supponiamo che vogliate andare in vacanza sulle Montagne Rocciose. Vi documentate in un'agenzia di viaggi e vi fate un'idea del posto. Ma naturalmente voi non potete far altro che pensare, fare congetture. Questa indagine non risponde alle vostre domande e voi capite che bisogna recarsi sul posto a veder edi persona. Allora andae sulle Montagne Rocciose. Ora tutto è diverso. Non pensate più a questo posto: voi ne avete una conoscenza diretta e reale. Forse scoprirete che molte delle idee che vi eravate fatti su questo posto non corrispondono alla realtà. Sì per la prima volta conoscete la verità. Termina il pensiero e comincia la conoscenza. E poichè ora siete ad un livello più elevato potrete goderne maggiormente  [Immagine mentale 58]

Riflettiamo sulla differenza fra pensiero e conoscenza. Supponiamo di dover fare un lungo e duro lavoro all'ufficio. Noi sentiamo quindi di meritare l'avanzamento. Ma quando intravvediamo di poter occupare un posto vacante, questo viene occupato da un altro. Pensiamo con indignazione che non vi è giustizia al mondo. Ne deriva uno stato di sofferenza. Ora che cos'è che ci fa soffrire? La situazione in se stessa non ha il potere di ferirci. Sono i nostri pensieri a ferirci. Noi desideriamo la promozione in modo errato. Perchè? Crediamolo o no, non è a causa del denaro. Volevamo provare qualcosa a noi stessi alla nostra famiglia; per esempio che siamo leali, utili, considerati. Quando questa necessità, che è propria del falso Io, è stata contrastata, ci siamo sentiti pieni di risentimento. Dare una prova a se stessi è un'esigenza inutile. E' il falso Io, con le sue richieste, paure, illusioni che cerca di provare qualcosa a se stesso. Ma noi non possiamo provare un'illusione. E' come cercare di riempire un recipiente senza fondo. Quando scopriamo il vero Io non abbiamo bisogno di provare nulla. Se scopriamo di essere realmente milionari, abbiamo bisogno di provarlo? Quando conosciamo il vero Io, che è soddisfatto di ogni situazione, non saremo più offesi nè feriti, sia che abbiamo la promozione oppure no. Non abbiamo bisogno di sforzarci a pensare e a cercare il comportamento corretto nei confronti di una determinata situazione. Questo problema nasce dal fatto che noi abbiamo un atteggiamento e un comportamento inutili. Cerchiamo di non avere "un comportamento". Facciamo questa esperienza: facciamo normalmente le nostre cose senza pensare, nè pianificare, nè decidere. Permettiamo ai nostri pensieri di fluire in libertà, ma osserviamo il loro processo. Gli affari, la salute, ler elazioni sociali e soprattutto la vita emotiva miglioreranno notevolmente. Cominceremo a pensare in maniera nuova. Saremo persone coscienti. E le persone coscienti sono felici, naturali, distese. Naturalmente occorre dell'egoismo per permettere alla mente che svolga il suo compito secondo la propria vita naturale. Ma perchè non essere eroi? Perchè non affidare il processo mentale alla sua saggezza?

mercoledì 23 aprile 2014

La teoria della Scimmia acquatica | Varie

“C’era una volta una sirenetta che viveva in un meraviglioso mondo sottomarino. Un giorno, desiderosa di incontrare le persone della terra ferma, si avventurò sulla superficie…”. Questo è l’incipit del famoso racconto per bambini di Hans Christian Andersen, da cui la Disney ha tratto il famoso cartone animato “La Sirenetta”. E' una storia universalmente conosciuta, la storia di una creatura leggendaria presente nelle mitologie di quasi ogni cultura umana. La gente di tutti i continenti racconta di aver avuto contatti con questi esseri metà uomo e metà pesce, descrivendo tutti lo stesso animale mitico. La teoria della “scimmia acquatica”, sostenuta da alcuni scienziati,  sostiene che gli esseri umani abbiano attraversato una fase anfibia nel loro percorso evolutivo.
Poi, grandi inondazioni costiere di milioni di anni fa costrinsero un gruppo dei nostri progenitori a spingersi verso l’interno, adattandosi definitivamente alla terra ferma dando vita alla specie dei primati arboricoli, mentre un altro gruppo, forse spinto dalla necessità di trovare cibo, iniziò a spingersi sempre più in profondità nel mare, adattandosi alla vita acquatica. Dopo questo adattamento, un gruppo di primati sarebbe ritornato sulla terra ferma conservando alcune delle caratteristiche sviluppate nell’ambiente marino, mentre un altro gruppo si sarebbe adattato definitivamente all’ambiente terrestre. Quindi, mentre noi ci siamo evoluti in esseri umani terrestri, i nostri parenti acquatici si sarebbero evoluti in esseri umani anfibi, stranamente simili alla leggendaria sirena. Alcuni autori sostengono la versione contraria della teoria e cioè che il progenitore in comune fosse completamente acquatico e che alcuni gruppi, spinti dalla necessità di trovare cibo, si spinsero sulla terra ferma fino ad adattarsi completamente a respirare ossigeno allo stato gassoso. In ogni caso, la sostanza non cambia. Come prova a sostegno della teoria, gli autori del documentario Sirene, il corpo trovato“ (emittente Animal Planet), con il sottotitolo “un nocciolo di verità che vive sotto la leggenda delle mitiche sirene”,   sottolineano le notevoli differenze riscontrabili tra l’uomo e gli altri primati. Anzi, alcune caratteristiche lo rendono molto più simile ai mammiferi marini che non ai primati terrestri. Questi i segni distintivi fondamentali: la perdita del pelo cutaneo (i peli creano resistenza in acqua); la capacità istintiva a nuotare (i bambini appena nati già sono in grado di nuotare); il grasso sottocutaneo (per l’isolamento dall’acqua fredda); il controllo del respiro (alcuni umani sono in grado di trattenere il respiro fino a 20 minuti, più ogni altro animale terrestre); un cervello molto sviluppato, grazie ad una dieta ricca di frutti di mare.

Come uscire dall'artifizio mentale | Psicopittografia

Non avete mai pensato di eliminare dalla mente un pensiero qualsiasi? O di uscire dall'artifizio mentale che non porta a nulla? Vi sono persone che darebbero qualsiasi cosa per interrrompere il corso frenetico dei loro pensieri. Il desiderio di fermare il pensiero dimostra che noi riconosciamo la futilità di lottare per la vita con le armi inadeguate dei nostri pensieri abituali, vuoti e condizionati. Il pensiero ha la sua importanza, ma in realtà è un potere secondario. C'è qualcosa di molto superiore. Bisogna smettere di pensare secondo i canoni tradizionali. Gli schemi di idee vecchie, congelate, personalizzate e preconcette, non portano a nulla, e ogni uomo può provarlo a se stesso una dozzina di volte al giorno. Che cosa può sostituire allora il pensiero condizionato?

 La conoscenza! Ecco il grande segreto. E' essenziale capire la grande differenza che c'è tra il pensiero e la conoscenza. E' una lezione importante nell'arte di liberare tutte le forze naturali con le quali potrete avanzare rapidamente. Che cos'è innanzitutto il pensiero? E' la memoria in azione. Se nell'archivio della memoria vi è l'opinione che la vita è triste, noi diffonderemo questa opinione ovunque andiamo e saremo infelici. In altri termini, il pensiero è semplice ripetizione, e quindi può essere totalmente erroneo. I pensieri sono basati sul condizionamento che avviene negli anni della gioventù. Se persone inacidite ci dicono che la vita è triste, le nostre menti, impressionabili, l'accettano cone un fatto vero. Ma in realtà non è un fatto; è il nostro Io che si sente rattristato. Il pensiero si basa su punti di vista acquisiti e su attitudini che possono non esser conformi alla realtà. Quando pensiamo semplicemente a  qualcosa, possiamo sbagliarci; ma quando conosciamo una cosa, non ci sbagliamo mai, perchè conosciamo il sinonimo di verità. Ecco perchè il pensiero non può risolvere il problema. Il pensiero gira vertiginosamente senza giungere a nulla. Ciononostante il pensiero è necessario al processo meccanico della vita. Ma poichè l'Io spirituale non è meccanico, esso deve essere innalzato da una forza completamente diversa.

martedì 22 aprile 2014

Come giungere alla sommità della coscienza mentale | Psicopittografia

La mente umana ha una potenza dieci volte maggiore di quella che utilizzate ordinariamente. Perchè l'uomo medio non adopera interamente il potere della mente? La risposta è nella sua mancanza di coscienza. L'uomo in genere non si preoccupa neppure di esplorare questo potere mentale. Anzichè studiare la magia della sua mente, egli ammette con disinvoltura che tutto ciò che egli vede è tutto ciò che esiste. Sarebbe come pensare che la prima luce dell'alba è tutto ciò che esiste del sole! Non commettiamo un simile errore.

Supponiamo che riceviate in dono un aereo monoposto per farne ciò che volete: noi non conosciamo le funzioni dell'aereo; non sappiamo che può volare. Ma poichè vogliamo farne un uso qualsiasi, lo attacchiamo ad un cavallo e lo trasciniamo nei dintorni di casa. L'impiego che faccaimo dell'aereo è in relazione alla conoscenza che abbiamo del suo uso. Ma, dopo aver studiato l'aereo che per qualche tempo, noi scopriamo il motore, l'elica, i comandi. Stacchiamo il cavallo e facciamo muovere l'apparecchio sul suolo per mezzo del motore. E' un progresso, ma siamo ancora lontani dall'impiego per il quale è stato fatto l'aereo. Studiando maggiormente, scopriamo che le ali hanno uno scopo pratico; vediamo che c'è la possibilità di alzarsi dal suolo e salire in aria. Infine voi volate. Avendo scoperto tutte le possibilità del'aereo, esso ci porta ovunque vogliamo. [Immagine mentale 57]
Il potere quindi esiste nella mente dell'uomo ma è bloccato dalla mancanza di coscienza. Lo studio di se stessi rivela l'esistenza di questo potere e la piena coscienza ne permetterà l'impiego.

lunedì 21 aprile 2014

Distendiamo le nostre forze mentali e avremo maggiori succesi | Psicopittografia

Cosa avverrebbe del nostro mondo se lo vedessimo mentalmente come un altro mondo? Avverrebbe qualcosa di magico e di meraviglioso. Passeremmo la vita in un mondo incantato fatto per il nostro godimento. Eploriamo insieme questo mondo. L'uomo che capisce realmente il suo processo mentale è l'uomo che può impiegare questo processo per raggiungere ogni obiettivo di cui sia degno. Ma l'individuo che tralascia di esplorare il suo potenziale mentale resterà necessariamente qual'è. Bisogna esser coscienti del fatto che noi abbiamo molte cose appassionanti da imparare e da capire. Con uno  spirito aperto e ricettivo non potremo fare a meno di riuscire.
Si possono citare gli aspetti pratici sul modo in cui un pensiero corretto aiuta il nostro porgresso quotidiano?

Ecco alcuni punti:
  • Come un'aquila, la nostra mente è stata creata per innalzarsi molto in alto
  • Non intervenire nelle questioni altrui per distrarre la tua mente dai tuoi problemi
  • Non capire una cosa non significa che la tua mente continuerà a capirla male
  • Non vi è progresso esterno senza un mutamento mentale interiore
  • Tu divieni un mago mentale quando controlli non solo ciò che devi fare, ma anche ciò che non vuoi fare
  • Dobbiamo tralasciare di sapere tante cose che non sono vere
Ciascuna di queste idee, quando è pienamente compresa, può portarvi alla sommità della montagna, dove tutto è chiaro.

domenica 20 aprile 2014

I giganti sono davvero esistiti? | Oggi nella mia rubrica

Ricordate il mito dei  nefilim, giganti o angeli caduti, di cui si parla nella Bibbia, detti anche Titani, se si fa riferimento alla mitologia? Ebbene, nel secolo scorso, ci fu un periodo in cui sui giornali delle principali cittadine nordamericane, comparvero numerosi articoli relativi al ritrovamento di scheletri e ossa di uomini giganti e di città sepolte in cui questi misteriosi abitatori della Terra avrebbero abitato.
Sarà vero che sono esistiti realmente? E questi giganteschi scheletri altrimenti a chi potrebbero appartenere?

Uno degli articoli più famosi è apparso nell’edizione del 5 aprile 1909 del giornale The Arizona Gazette, con il titolo “Explorations in Grand Canyon”. In questo articolo è descritta la scoperta da parte di un certo G.E. Kinkaid di una ‘immensa cittadella sotterranea’, mentre faceva rafting sul fiume Colorado. L’uomo si imbatté in un tunnel che si estendeva per quasi due chilometri sottoterra, dove erano presenti numerose tavolette incise con un certo tipo di geroglifici e una statua di pietra che l’uomo descrive come simile ad un Buddha. Diverse armi di rame rivestivano le pareti, ma l’aspetto più intrigante di questa antica dimora (forse un luogo di culto o di sepoltura) erano le mummie, completamente avvolte in un tessuto di colore scuro. Incredibilmente, secondo il testimone, le mummie conservate nella cavità erano alte più di tre metri.  Un articolo comparso sul New York Times dell’8 aprile 1885, si riporta la scoperta di una città sepolta nel Missouri: una strana scoperta in una miniera di carbone nei pressi di Moberly. La scoperta è avvenuta ad opera di un gruppo di minatori che, dopo aver scavato un pozzo di più di 100 metri, si è ritrovato in quella che sembrava una meravigliosa città sepolta. I minatori descrissero che il soffitto della cavità era sostenuto da archi di pietra che incombevano sulle strade della città, regolarmente disposte e racchiuse da muretti in pietra. Gli operai tornarono ad esplorare il sito insieme a David Coates, sindaco della città di Moberly e al suo sceriffo George Keating. Il gruppo di esploratori trovò una sala ampia 10 metri per 30, con all’interno una serie di panche in pietra e numerosi attrezzi. Inoltre, gli uomini videro diverse statue e incisioni fatte di un materiale molto simile al bronzo. Continuando l’esplorazione, il gruppetto scoprì in una vasta corte una fontana di pietra ancora funzionante, dalla quale sgorgava acqua perfettamente limpida. Ma quello che attirò l’attenzione degli uomini era ciò che giaceva vicino alla fontana: “Situati accanto alla base della fontana, giacevano parti dello scheletro di un essere umano. Il femore misurava quattro piedi e mezzo, la tibia quattro piedi e tre pollici, mostrando dimensioni fino a tre volte più grandi delle ossa di un essere umano comune”. Secondo l’articolo, il cranio dell’uomo gigante era stato frantumato. Utensili di bronzo, martelli di granito, seghe metalliche e coltelli di selce erano sparsi tutto intorno. “Non si trattava di utensili perfettamente lucidati, né accurati come quelli eseguiti dai  migliori artigiani, ma abbastanza sofisticati da provare l’esistenza di una civiltà avanzata del passato davvero meravigliosa”. Gli esploratori trascorsero dodici ore nella città sepolta, riemergendo solo dopo che l’olio delle loro lampade si era quasi esaurito. Secondo l’articolo, di lì a pochi giorni si sarebbe organizzata un’altra spedizione per continuare l’esplorazione, ma la vicenda, come molte altre, è finita nell’oblio della storia, semplicemente dimenticata, oppure, come pensa qualcuno, definitivamente cancellata.

Utilizzate la parola magica che chiarisce ogni situazione confusa | Psicopittografia

Ecco una parola che ha un significato magico: paragone. Come sapere se un'automobile è migliore dell'altra? L'unico modo è di raffrontarle. Nello sviluppo della nostra vita, dovete servirvi del raffronto leale per vedere se realmente voi progredite. Dovete dire: "Se io non faccio veri progressi, non sono oggi più libero di ieri dalla morsa delle emozioni negative. Ed allora c'è qualcosa che non va". L'onestà verso se stesso rende l'uomo capace di identificare le false piste ed abbandonarle. Raramente l'uomo si rende conto che c'è qualcosa di meglio della sofferenza. Raramente arresta la corsa alla ricerca del denaro per riflettere se può raggiungere lo stesso scopo senza l'abituale affanno.

L'uomo che osa attaccarsi al falso potere d'una condizione penosa non può guadagnare. Anche un piccolo sforzo gli dà il senso dell'alternativa, gli mostra la differenza tra il dolore e la sua liberazione. E' come un uomo in una grotta oscura e che trova una candela per far luce. Questa candela non può illuminare tutta la grotta, ma gli offre la base per un raffronto. Anche confusamente, egli vede che vi è un'alternativa all'oscurità. Dopo aver visto ciò, si affretta ad accendere un'altra candela, e poi un'altra e un'altra ancora, finchè non ottiene una luce brillante. Ora non ha più paura della grotta perchè la vede e la capisce [Immagine mentale 57]
Paragonate la settimana trascorsa con la presente. Se pensate di aver fatto progressi, fatene ancora. Se scoprirete che girate a vuoto, applicate i principi della Psicopittografia.

venerdì 18 aprile 2014

Come eliminare i sentimenti negativi verso gli altri | Psicopittografia

Si narra la storia di un Clan che abitava nel Nord dell'antica Scozia. Era chiamato il Clan delle Colline, ed aveva uan reputazione di violenza selvaggia. Gli abitanti della pianura si tenevano lontani da questa tribù. Il solo nome bastava a farli tremare. Gli uomini delle colline erano evitati da tutti. Un giorno, un plotone di arcieri si inoltrò cacciando nelle loro terre. All'improvviso furono circondati da un centinaio di uomini. I cacciatori furono sorpresi dal fatto che gli uomini del Clan delle Colline si avvicinassero senza armi e con le mani alzate in segno di saluto amichevole. Apparve chiaro che il Clan delle Colline era stato completamente mal giudicato. Essi non erano selvaggi, ma pacifici. Era stata data loro una falsa etichetta che nessuno aveva mai controllata. Di conseguenza, la gente delle terre basse aveva vissuto per anni in una paura ingiustificata. [Immagine mentale 55]

Questa storia vuol dirci di non affibbiare un'etichetta negativa a nessuno. E neppure agli avvenimenti, alle esperienze, alla gente. Non li chiamate "cattivi", " penosi", "tragici". Se noi affermiamo: "sono solo" ci sentiremo soli. Se affermeremo: "è una situazione deprimente", rafforzeremo immediatamente l'emozione della malinconia e ne soffriremo.
Consideriamo l'avvenimento o l'esperienza come interamente separati da noi. Siamo neutri. Non giudichiamo. E' ciò che fa la gente che ha la pace interiore. Per riassumere: rifiutando di apporre un'etichetta, noi impediremo ai sentimenti negativi di nascere in noi e nuocerci. Considereremo l'avvenimento in modo nuovo e sorprendente.

giovedì 17 aprile 2014

Calcolate quanto vi costa | Psicopittografia

Analizziamo attivamente il problema delle emozioni negative. Vediamo quale tecnica usare usare per eliminare tali emozioni. Qualcuno descrive un'emozione negativa provata nel corso della settimana. I sentimenti negativi comprendono la collera, la superstizione, la superbia, la vanità e l'orgoglio. Si chiede quindi alla persona in questione di calcolare quanto gli costa permettere a questa passione di dominare la sua vita. Ecco un esempio di dialogo:

"Quale emozione negativa hai provato la settimana scorsa?"
"Dell'amarezza nei confronti di alcune persone"
"Che cosa ti è costata?"
"Ho passato delle ore con un senso di amarezza. Uno stato doloroso"
"Ti piace essere infelice?"
"No"
"Allora perchè hai permesso all'amarezza di prendere il controllo della tua vita?"
"Perchè non  ne ho calcolato il prezzo"
"Bene, da ora in avanti calcolane la spesa"
Oppure, un altro esempio:
"Quale stato negativo hai subito?"
"Molti, ma il peggiore è stata la depressione"
"Non sai che la depressione è totalmente inutile? E' un tratto caratteristico del falso Io"
"Lo so"
"Allora perchè l'hai subito?"
"Perchè pensavo con negligenza"
"Ebbene calcola ciò che ti costa questa negligenza"
Cerchiamo anche noi di sapere quanto ci costano le emozioni negative sul cammino della felicità. Ricordate che nessun uomo può nuocere coscientemente a se stesso. Se lo fa, lo fa inconsciamente. Non permettiamo alle emozioni negative di muoversi e di dominarci.

mercoledì 16 aprile 2014

Non vi è nulla da temere | Psicopittografia

Parliamo della paura. Guardiamoci attorno e scopriremo che dietro una maschera di falsa gaiezza si nsconde la paura. Guardiamoci dentro e scopriremo una penosa collezione di apprensioni e paure. Non c'è nulla da temere. Il primo passo da fare è quello di ammettere onestamente di essere spaventati. In seguito dobbiamo respingere le false identità. Nella vita sociale è logico identificarsi con la professione che si esercita; ma psicologicamente, interiormente, noi dobbiamo esser nessuno. Finchè abbiamo bisogno di essere  qualcuno psicologicamente, abbiamo paura. Questa paura deriva dal fatto che noi cerchiamo di provare che un Io immaginario è reale. Ma noi non possiamo provare una illusione, come non possiamo provare che un albero immaginario abbia relamente rami e foglie. Qualcuno si chiederà: "cosa si intende per un nulla psicologico"?
Nel mondo esterno noi possiamo essere il Presidente degli Stati Uniti. Interiormente non siamo nulla di simile; è solo un modo di identificazione sociale.

martedì 15 aprile 2014

Sfuggire alle emozioni negative | Psicopittografia

Esiste un piano pratico per sfuggire agli attacchi della depressione , della paura, delle nevrosi? Certamente. Il centro emozionale negativo è come una vecchia casa che tutti credono abitata da fantasmi. Coloro che credono a questi fantasmi interiori, si comportano come se gli spiriti fossero reali. In realtà la casa è vuota e se noi avessimo il coraggio di esplorare noi stessi, constateremmo che è così. I pretesi fantasmi sono i prodotti delle nostre illusioni. In secondo luogo dobbiamo pensare che queste emozioni negative sono completamente inutili.
Inoltre nuocciono alla salute, disperdono l'energia e ci rendono infelici. Nessun individuo vuol realmente far del male a se stesso. Lo fa unicamente perchè non vede che le emozioni negative rovinano i suoi interessi. L'automobilista che cerca di passare ad un semaforo rosso, agisce in questo modo, perchè ignora in quel momento il pericolo che corre. Se lo vedesse, smetterebbe di guidare a quel modo. Ricordiamo queste idee essenziali:
  1. Le emozioni negative non sono necesariamente permanenti nella nostra vita
  2. Ricordiamo quanto possono essere nocive 

lunedì 14 aprile 2014

Come conoscere il tesoro nascosto dentro di noi | Psicopittografia

Un uomo d'affari trattava ogni tipo di merce all'ingrosso, compresi i libri d'occasione. Poichè i libri non avevano molta importanza nei suoi affari, dedicava loro poca attenzione. Un giorno un amico che per caso esaminava lo stok, si lasciò sfuggire un'esclazmazione. Vi era nei libri un rarissimo volume di grande valore. Questa scoperta suscitò l'interesse del commerciante nei confronti dei libri rari. Si mise a studiarli. Ora era in grado di riconoscerne il valore e ciò gli fu molto utile. [Immagine mentale 54]
Questo è ciò che deve fare ogni uomo. Deve essere in grado di percepire il valore di ogni pensiero, sentimento ed esperienza. Dobbiamo esser capaci di vedere mentalmente il nostro tesoro nascosto. Solo dopo potremo approfittarne. In ogni cosa che avviene, anche in quelle che sembrano dolorose o nocive, viè un particolare valore. La sofferenza può procurare  la fine stessa della sofferenza, se noi siamo in grado di capirne l'insegnamento. Se l'esaminiamo con cura, la paura, può liberarci dalla paura. Non si tratta di filosofia, è un fatto pratico. Nessuno l'ha espresso così chiaramente come Waldo Emerson. "La forza emerge dalla debolezza. L'indignazione, che si nutre essa stessa di forze segrete, non si desta prima che noi siamo feriti, assaliti o insultati".

domenica 13 aprile 2014

Mio nipote, la gioia della mia vita | Avventure di zia e nipote | Storie

Leonetto
Sono alla moda
Zia give me five
su un piede
  
Sono un marinaretto














Le parole non servono in questi casi, portare mio nipote in giro significa afferrare la felicità.

venerdì 11 aprile 2014

Cosa sono i cristalli? | Pietre e cristalli | Cristallioterapia

I cristalli sono una forma assunta da certi solidi naturali. Perchè nasca un cristallo occorrono dei minerali (uno o più) e dei fenomeni energetici (quali calore, pressione, fusione, fissione): questi agiscono sui primi trasformandoli e facendo assumere le loro forme geometriche perfette, straordinariamente regolari. Non sempre i minerali hanno forma cristallina perciò molti aggregati di minerali (rocce) non hanno la struttura geometricamente perfetta dei cristalli. Per esempio l'oro non ha struttura cristallina, il quarzo sì. Tuttavia qualsiasi minerale presente sulla Terra e qualsiasi aggregato di minerali è stato ed è il continuo assoggettato a "scariche" di energia che il minerale o l'aggregato assorbono, a volte trasformandosi a volte no.

 Le rocce ignee o eruttive, derivate da magma fuso, sono diventate tali in seguito all'accumulo di sostanze contenute nell'acqua e sciolte dall'energia chimica. L'energia è dunque la causa dell'origine di certe rocce. Anche quando non ne provoca la nascita o la trasformazione, l'energia si accumula comunque in esse in quanto le rocce sono costituite da atomi e, quindi, da centri di energia che non restano passivi di fronte a fenomeni quali il riscaldamento o la pressione. Se il riscaldamento e la pressione sono rilevanti, le rocce si trasformano o si frantumano; se non sono rilevanti, le rocce in apparenza rimangono inalterate, ma nella realtà i loro atomi hanno immagazzinato calore e pressione. Se teniamo in mano una pietra , questa si riscalda, se la mettiamo nel forno di casa è possibile osservare come già in alcuni casi essa si alteri. Ma ogni alterazione richiede e libera energia. Ecco dunque il motivo dell'uso dei cristalli per curare il corpo, ma anche la psiche, dell'uomo. Fra  cristalli e uomo c'è uno scambio di energia: il cristallo cede la propria e l'uomo la assorbe a sua volta. Se si riflette su questo particolare, si comprenderà il perchè della necessità di "pulire" i cristalli che abbiamo appena comperato e di "pulire" quelli che usiamo.

mercoledì 9 aprile 2014

Mistero dietro una nuova struttura biologica

La natura non finirà mai di stupirci. Dovremmo essere un po' più umili e rispettosi noi uomini, perchè potremmo trovarci di fronte a qualcosa che la nostra tecnologia, il nostro presunto "sapere" potrebbero non spiegare. Come è successo ad uno studente della Georgia Tech, Troy Alexander, il quale si è accorto di una strana formazione che poggiava sul fondo di un telone blu, nei pressi del Centro di Ricerche Tambopata, nel Perù sudorientale.
Una serie di strane, architetture biologiche  simili a piccole guglie circondate da staccionate.  Il nostro studente, ha cominciato ad esplorare l’area circostante, scoprendo altre tre strutture sui tronchi degli alberi della foresta. Queste piccole recinzioni misurano circa 2 centimetri di diametro.

Dopo la scoperta, Alexander ha diffuso le immagini sul web, alla ricerca di qualcuno che fosse in grado di spiegare l’origine dell’oggetto. “Non ho idea di cosa siano fatte, o di cosa possano essere”, ha ammesso William Eberhard, entomologo allo Smithsonian Tropical Research Institute. Norm Platnick, curatore emerito del Museo Americano di Storia Naturale, ha aggiunto: “Ho visto la foto, ma non ho idea di quale animale possa trattarsi”. “Io non so cosa sia”, ha detto Linda Rayor, aracnologa presso la Cornell University. “La mia ipotesi è che possa essere opera di un lepidottero (farfalla o falena), ma non so davvero”. Partendo dall’ipotesi che possa trattarsi di una struttura creata da un insetto di questa famiglia, sono state chieste informazioni a Todd Gillian, un entomologo della Colorado State University specializzato in questi organismi e presidente della società Lepidopterists. “Non ne ho idea”, ha detto lapidario Gillian. “Alcune falene costruiscono un recinto attorno alle uova per proteggerle. Ma una struttura del genere è davvero inaudita, non ho mai visto niente di simile prima d’ora”. Conclusione: la struttura e l’organismo che l’ha realizzata rimangono un mistero.Come finirà?

lunedì 7 aprile 2014

Il carrello di Aprile | Risparmio

E' arrivata la primavera e con essa la terra ci offre frutta e verdura fresca di stagione, nutriente, rinfrescante che ci aiuterà a prepararci all'estate, alle temperature calde, all'esposizione al sole.
Son di questo mese gli asparagi, ricchissimi di fibre, calcio, fosforo, magnesio e potassio, poverissimi di grassi, abbondano nel suo contenuto di vitamine A, B6 e C. Hanno proprietà antiossidanti e sono l’alimento ideale per disintossicarsi dalle tossine accumulate durante l'inverno. Quando li acquistate per accorgervi che siano freschi provate a spezzarli, se si piegano ovviamente non lo sono.

Barbabietole sono radici dal particolare colore rosso molto dolci e ricche di sali minerali. Anche se controindicata per i diabetici, la barbabietola è una pianta depurativa e ricostituente adatta per favorire la digestione. Ottima nei casi di stitichezza, dal succo ricavato dalla radice si ottiene un prezioso rimedio per chi ha la pressione alta e per chi soffre di forti dolori mestruali.
Cicoria tipica della cucina povera, soprattutto quella selvatica, dal sapore particolarmente amarognolo,  contiene molta vitamina A e C oltre che a calcio, fosforo, ferro e carboidrati. Con le sue proprietà depurative stimola l’appetito, regolando le funzioni intestinali, del fegato e dei reni.
Fave,  anche se sono  portentose alleate contro l'anemia,  attenzione perché in realtà le fave potrebbero diventare un pericoloso nemico, per chi soffre della tanto temuta malattia chiamata favismo.
E poi ancora nel nostro carrello per questo mese metteremo: broccoli, carciofi, carote, cavolfiore, cavolo cappuccio, cavolo verza, cavolini di Bruxelles, cime di rapa, cipollotti, coste, crauti, crescione, erbette, finocchi, indivia, lattuga, luppolo, ortica, piselli, porri, rabarbaro, radicchio rosso, rape, ravanelli, rucola, spinaci

venerdì 4 aprile 2014

L'ANIMA GEMELLA


Cercai una magara, che facesse magarìe. Volevo ritrovare l'anima gemella che persi un dì lontano. La magara stava nella foresta pietrificata, perchè lei lì abitava e le raccontai la mia pena.
La magara non parlava, mi guardava e pensava. Sembrava ignorare la mia angustia.
Poi così parlò:
"Se per avere l'anima gemella dovessi abitar in altra magione?"
"Lo farei" dissi
"Se per avere l'anima gemella potessi vederla solo attraverso uno specchio?"
"Lo farei" risposi
"Se per avere l'anima gemella  potessi solo sentirne la voce?"
"Lo farei" replicai
"Se per avere l'anima gemella ti fosse concesso toccarla solo una volta?"
"Mi sta bene" insistetti
"Se per avere l'anima gemella tu dovessi morire?"
"Per me va bene" ebbi a dire "io son già morta senza la mia anima gemella"
Aprì un libro, lesse parole, fece gesti, poi mi indicò una strada, mi disse di seguirla fino in fondo, senza voltarmi mai. Andai, andai,
avevo male ai piedi,
andai, avevo sete,
andai, sentii i morsi della fame, andai.
Laggiù trovai l'anima gemella, quella mia, ed ebbi quell'unico tocco di eternità.


martedì 1 aprile 2014

Cosmetica ed eros, il peperoncino protagonista |Oggi nella mia rubrica

Il rosso è il colore della passione, sia che venga usato nella moda, sia che venga utilizzato in cosmetica, attira l'attenzione e il colore del nostro peperoncino fuga ogni dubbio in merito. E non solo, ma alcuni studi dimostrano che il peperoncino è un importante coadiuvante dell'eros, e lo fa naturalmente, caratteristica questa da non sottovalutare non vi pare?

Utilizzo in cosmetica: l’utilizzo di creme e saponi contenenti peperoncino favorisce un’azione antibatterica perfetta per mantenere la pelle sana ed eliminare le impurità. Infatti, i suoi derivati possono essere presenti in creme, collutori, lozioni per capelli, olii per massaggi e, come coloranti, nei rossetti. Un consumo regolare di peperoncino come spezia che arricchisce le pietanze fa riacquistare forza e vigore ai capelli opachi. Le qualità revulsive del Capsicum trovano utilizzazione anche nella cura della cellulite. La capsaicina, infatti, è in grado di stimolare, più o meno intensamente, la circolazione sanguigna negli strati più superficiali della pelle.  
Il peperoncino aiuta l’eros: la letteratura e il linguaggio popolare sono pieni di metafore del frutto proibito, della donna piccante e della funzione afrodisiaca del peperoncino. Ma a cosa si deve quest’effetto? Intanto, è ricco di vitamina E, detta vitamina della fecondità e della potenza sessuale. Inoltre, gli studi sull’ormone VIP (vasoactive intestinal polypeptide), scoperto negli anni ’70, confermano queste teorie. Il VIP è implicato nella chiusura delle comunicazioni arterovenose che è all’origine dell’erezione nell’uomo e dell’orgasmo nella donna. Quando l’organismo aumenta la sua produzione di VIP, si ha una dilatazione dei vasi periferici e la circolazione del sangue aumenta insieme alla frequenza dei battiti cardiaci e del respiro. Queste sono tutte reazioni notoriamente collegate all’eccitazione sessuale, ma sono anche reazioni provocate dai cibi piccanti che, entrando in contatto con la mucosa intestinale, liberano gli ormoni VIP. Alcuni studi, inoltre, dimostrano che la capsaicina applicata localmente determina liberazione di ossido nitrico, che è quella componente che si libera nell’uomo a livello periferico dopo l’assunzione dei farmaci per la disfunzione erettile e che è responsabile dell’erezione o dell’orgasmo nella donna.
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