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lunedì 29 ottobre 2012

DEL GRUPPO AZIENDALE PARTE SECONDA




19/11/2007

E così siamo arrivati al venerdì mattina. Una tempesta di pioggia e vento mi ha svegliata alle quattro del mattino e non mi ha fatto più prendere sonno. Alle sei ero in piedi, missione: andare alla Coop a comprare alcuni stuzzichini per il coffee break del gruppo aziendale, dato che Piramide se ne era completamente strafregata e bisognava aiutare la governante nelle colazioni (ovvero produrre caffè e cappuccini, preparare le ciotole di yogurt e muesli, le caraffe con i succhi d'arancia...). Ho infilato la mia mantella impermeabile double face rossa e blu e sono uscita di casa. Sulla quattro corsie non si vedeva niente per la pioggia e per la quantità di camion in fila e a cavallo della linea di mezzeria delle corsie. Ma decisa a portare a termine la missione e arrivare in tempo alle colazioni, ho clacsonato di brutto e mi sono messa in sorpasso con la tachicardia. Sfiatata sono giunta alla Coop appena in tempo per l'apertura e, nel tratto che mi separava dalle sliding doors ho anche avuto in regalo una bella doccia non desiderata (Iuppiter pluit). Alla fine, carica di pacchetti e prima di riattraversare le sliding doors, ho promesso un sacrificio ad Ecate e la fondazione di un nuovo demo in Attica se mi avesse concesso una tregua dalla pioggia per raggiungere la macchina, ma si vede che era sorda, perchè sono stata omaggiata da una seconda doccia. Come Giove ha voluto, sono arrivata in ufficio e vi ho trovato accomodati davanti al camino, gli ingegneri aziendali, cui faceva capo il leader del gruppo intento a leggere a voce alta un libro: "Curs de lumbard per terun" fra le risate generali. La governante sembrava Terminator. Insieme abbiamo maledetto la pioggia e ci siamo preparate all'incursione degli affamati. Nella confusione però, ha anche trovato il tempo di dirmi che mi stavo trascurando: "Senti Silvia, perchè non vai farti i capelli? E le sopracciglia?"
L'ho guardata in cagnesco e le ho risposto: "Chiamami Silvio, sarò la tua mascotte!"
Comunque, dopo aver affrontato con stoica resistenza l'attacco delle arpie, almeno io, credevo in momenti di tranquillo disbrigo delle mie pratiche amministrative, ma mi sbagliavo. La moglie di uno degli ingegneri, venuta con il marito, mi si è piazzata alla reception e ha dato fondo a tutti  gli argomenti possibili, impedendomi qualunque azione. E mentre lei parlava io elaboravo una strategia di guerra; a passettini l'ho ricondotta davanti al camino e con un abile tira e molla sul cibo, ho finito per metterla seduta sul divano con thè allo zenzero e cannella che le ha conciliato uno speciale riposino. "Evviva"- ha gridato la governante dalla cucina - "fra due ore ti riconsegneranno le chiavi e ritroveremo la pace perduta!"

DEL GRUPPO AZIENDALE PARTE PRIMA




17/11/2007

Giovedì mattina grande fermento qui al lavoro per l'arrivo del gruppo aziendale. Solitamente i gruppi vengono da noi in autunno e primavera e scopo del viaggio è una riunione dei vertici, atta ad implementare nuovi progetti di lavoro e a migliorare il lavoro in team.
Così, eccomi arrivata in ufficio per il turno pomeridiano e già prima di entrare immaginavo che scena mi si sarebbe presentata.  Eccomi di fronte ad una tavolata di gente vociante che mangiava a quattro palmenti e beveva il San Giovese magno cum gaudio, tutti in tutina da ginnastica e scarpe da trekking. Il buffet era ricco e quindi al grido di "piatto ricco, mi ci ficco" , i nostri ingegneri erano protesi verso i vassoi come tanti avvoltoi. La mia collega aveva lo sguardo spiritato, il mio invece in quel momento era come le temperature: non pervenuto. Mi affaccio nella sala ristorante e saluto garbatamente gli astanti che in pisano e con la bocca piena ricambiano. Cerco di coordinarmi con la collega per capire chi ancora deve arrivare e soprattutto quando, ovviamente intorno alle venti della sera prima della cena e poi vado dalla governante per vedere se, almeno in due, saremmo riuscite a preparare a questi novelli scout, il coffee break.
Nel frattempo, la conventicola dei partecipanti, divisa in gruppuscoli di dissidenti nei confronti del programma di ginnastica che doveva svolgersi in esterna al vento di tramontana, si avviava in giardino.
Il tempo andava peggiorando, si faceva buio, il vento aumentava ed era sempre più  freddo.  Finalmente suonano al citofono e si ricomincia con la maratona del ricevimento.....Mi imbacucco bene ed esco, accompagno uno dei ritardatari in suite, e mentre il signore mi vomita addosso un milione di domande relative al relais, io penso solo a rientrare in ufficio, sperando di ricevere sui piedini qualche allegro fuocherello del camino e lo metto sul camminamento per fargli raggiungere il gruppo che, nel buio, vociava intorno alla piscina. Ma ne mancavano ancora due ed erano quasi le otto di sera. Della responsabile dello staff non mi sono preoccupata, ormai ci conosce bene e sa tutto della struttura, ma l'altro? Nessun numero di telefono solo un anonimo cognome....Intanto comincio ad intravedere delle ombre che ritornano dal percorso di sopravvivenza con gli occhi di fuori per il freddo e la fame.  Nel momento più alto di disperazione il miracolo, anche l'ultimo componente arriva, giusto in tempo prima della grande abbuffata. Sono le le venti e tre quarti, e finalmente con due salamelecchi, dopo aver augurato buona cena a tutti e sospinta dalle raffiche di vento, salgo in macchina e parto in direzione casa.

DELLA GIORNATA DI OGGI




14/11/2007

Anche oggi una giornatina niente male. Avrei dovuto fare festa, ma una telefonata ieri sera alle undici, ha cambiato la mia giornata. Così stamani presto eccomi di nuovo in ufficio, dopo aver percorso una notevole tempesta di pioggia e vento. Un cliente in partenza e l'amico del capo in preparativi. Poi il caos. Capo e Piramide in fretta e furia con una gamba già in macchina, che ci davano le ultime direttive, per altro urgentissime e da espletare in giornata, tende da attaccare in sala ristorante, tavoli da spostare (premetto tavoli con piano di marmo), il fax da inviare per la richiesta di un pezzo di ricambio di un frigorifero, una raccomandata urgentissima di cui si sono ricordati mentre erano già all'aeroporto e le poste erano ormai chiuse, una telefonata alla conf commercio, la rifinitura delle suite perché domani arriva il gruppo aziendale ....nel frattempo erano arrivati anche lo scavatorista che indossava una tutina da minatore e il muratore in simil abbigliamento e mentre stavo tentando di organizzare la rooming list per domani, il capo ha pensato bene che io dovessi preparare il caffè dicendo: "Lo fai tu il caffè, così vediamo cosa sai fare?"
Magari ti potrei mettere il guttalax nel caffè e poi vediamo i risultati sull'aereo. Invece con il sorriso sulle labbra ho dolcemente risposto: "Sono una ragazza piena di risorse capo"
In quella, la governante cominciava a dare segni di squilibrio, perchè giustamente essendo sola e con il solo aiuto dell'operaio, non sapeva davvero a cosa mettere mano per iniziare (e qui sono volate parole pesanti, con minacce di abbandono una volta per sempre del posto di lavoro). Finalmente sono saliti in macchina e noi ci siamo messe, lista in mano, ad eseguire i nostri compiti, non senza sentirli quelle cinque o sei volte al telefono. Ah dimenticavo, si dovevano anche ritirare i depliant per la fiera, ovviamente con mezzo proprio, aspettare che i nostri vicini di agriturismo venissero a ritirare le gigantografie, le piante di olivo e i mazzi di lavanda sempre per la fiera (ovviamente ad un'ora comoda a loro). Con propositi di ammutinamento, ognuno ha dato fondo alle proprie energie e avanti stoicamente. Per ciò che mi riguarda ho evitato con uno stratagemma il viaggio a Cecina e ho fatto in modo che il ritiro gigantografie, olivi e lavanda  avvenisse ad un'ora decente del pomeriggio. Stavo ricontrollando la rooming list con la governante, per vedere se avevamo dimenticato qualcosa, il tutto arricchito da un brain storming di male parole, quando, con la coda dell'occhio, noto una presenza fuori dalla porta dell'ufficio. Mi volto, e chi vedo? Un rappresentante dello staff che accompagna di solito i gruppi aziendali, che mi saluta festoso con la mano. La domanda mi esce spontanea dalla bocca: "Che ci fai qui?" - "Ciao Silvia, Beppe non ti ha avvertito che arrivavo oggi per cominciare a preparare il materiale per il meeting di domani?" - "Ovviamente no!"
Sguardo d'intesa con la governante e insieme: "Abbiamo fatto bene ad avvantaggiarci, il tuo appartamento è pronto!"
Era ormai buio, ma mancava ancora la ciliegina sulla torta. Squilla il telefono e senza guardare il numero rispondo, dall'altro capo lo chef che mi chiede se avevo preso prenotazioni per stasera; rispondo di no subodorando guai e infatti quasi sfiatato mi dice che potevo chiudere tutto perchè causa problema della responsabile di sala non venivano. Saturno contro? Chi può dirlo?
Con un sospiro ho cominciato a spengere le luci, il computer e mi sono imbacuccata nel mio piumino, ho ripensato ai versi di capo e Piramide di stamani e alla sciocca battutina del capo (battutine che ama fare in presenza di altre persone) e sorridendo fra me e me mi sono ripetuta un vecchio adagio latino: "cacatum non est pictum" e sono tornata a casa.

LA PROVVIDENZA




11/11/2007

Quando si dice provvidenza divina!
Stamani sono arrivata al lavoro col pensiero di avere il fiato di Piramide sul collo, ma con mia grande sorpresa, appena entrata in ufficio, ho trovato un grazioso messaggio in cui si leggeva: "Ciao Silvia, siamo all'IKEA a Firenze, ci vediamo dopo le due".
Alleluya! Oggi si lavora in tutta tranquillità! E senza por tempo in mezzo, dopo il consueto corroborante caffè in compagnia di Camilla e solo dopo aver coperto Petunia con il plaid, mi sono messa a  controllare la posta, a fare i corrispettivi, a preparare certi documenti per il commercialista, ad archiviare le buste paga...Che pace, che paradiso. Il relais vuoto e io sola soletta con i cani, solo qualche sparo dei cacciatori in lontananza. Sole pieno, aria freddina, la punta del cipresso che dondolava leggermente. Verso l'ora di pranzo sono arrivati i manager del ristorante, e gli ospiti che avevano prenotato per oggi. Una coppia noiosissima affetta da "logorrea infectis" ha ucciso anche gli ultimi neuroni attivi nel mio cervello, mentre altri cinque clienti vociavano come fossero al mercato. Ma ecco che poco dopo le due appare l'ombra del capo seguita da quella ben più ampia di Piramide: il capo cotto dopo la gitarella all'IKEA,  Piramide piena di adrenalina pro arredamento. Per fortuna i clienti logorroici si sono appiccicati a Piramide come delle sanguisughe, e io alla chetichella ho continuato a lavorare elargendo solo qualche sorriso e annuendo a tutto. A un tratto fulmine a ciel sereno! Ecco i vecchi clienti di Livorno all'arrembaggio per la prima prenotazione relativa al fine anno; altra ora passata in chiacchiere e public relation per  Piramide, che cominciava a dare segni di squilibrio, perchè il tempo volava,  si approssimava l'ora tarda e lei non era riuscita a dare sfogo alla sua mania di scarico merci e seguente arredamento. Nel frattempo fra un sorriso e un altro, io avevo portato avanti una caterva di scartoffie....Alla fine però, il divano dal Vivaro insieme a Piramide l'ho dovuto scaricare, sull'onda "facciamo ginnastica oggi!" Si si facciamo ginnastica, ma io ora me ne vado a casa e ci vediamo domani mattina. Con soddisfazione ho indossato il mio piumino e ringraziando la provvidenza per avermi dato una mano sono volata a casa sul mio Suzuki rombante.

RELAX



07/11/2007

Che giornata oggi! Un sole splendido brilla sul relais, i raggi del sole giocano con i rami degli alberi del parco, Petunia è arrotolata nella sua cesta sotto il plaid di pile e Camilla è sdraiata sul prato. Oggi, a parte la governante, sono sola, che bellezza. Posso lavorare in tutta tranquillità, senza ansia, senza fretta. In ogni caso  Piramide mi ha telefonato almeno otto volte perché devo organizzare il trasporto di otto quintali di farro da seminare, preparare i pagamenti dei dipendenti, passare dalla banca, mandare l'operaio a prendere l'albero di Natale per il negozio (per citare un film: "007 il mondo non basta")....e ho fatto tutto, ma senza l'assillo della sua presenza. Lavorare così sarebbe l'ideale, ma durerà solamente fino a stasera. Non mi preoccupo, perché da stasera fino a Sabato sarò a casa e mi sarà concesso dormire, stare a baco sul divano e fare una bella e ricostituente passeggiata sulla spiaggia, a respirare iodio, e ascoltare il lento ciaf delle ondine sulla battigia.
La governante sta preparando dei dolci, mmmmmhhh, che profumo e che merenda oggi pomeriggio, accompagnati da un bel thè cinese caldo e profumato di limone. La settimana prossima invece, sotto con un bel gruppo aziendale, e i gruppi aziendali sono sempre delle grane, soprattutto quando sono in outdoor, e arrivano in ufficio le loro urla di incitamento reciproco alle evoluzioni ginniche che fanno nel bosco (buona fortuna, ora è aperta anche la caccia!!!!)
E sull'onda di questi eventi futuri "reuelto" al lavoro.
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