Simply

martedì 8 gennaio 2013

IO E I LIBRI

 
 Questo post è stato scritto per Ferruccio Gianola Blog per l'angolo "Cose da Domenica pomeriggio" di cui allego il link http://www.ferrucciogianola.com/search/label/cose%20da%20domenica%20pomeriggio
 
Oggi ho indugiato davanti ad una delle librerie di casa. Con gli occhi mi sono messa a scorrere tutta la fila della collana Premi Nobel, quella della letteratura, gli storici, i libri d'arte, i saggi e via dicendo. 
I ricordi legati a questi libri, odorosi d'inchiostro, hanno messo in moto la macchina del tempo dei ricordi. Sin da quando ero bambina ho amato leggere, forse perché prima ancora che imparassi a leggere, qualcuno ha letto per me, incantandomi prima con le illustrazioni e poi con il fruscio delle pagine che scorrevano. 
Nella mia mente si sono aperte le pagine delle Cinquanta Novelle dei F.lli Grimm con le illustrazioni di Accornero, le filastrocche de  I quindici, i libri del come e del perché, un adattamento delle Mille e una Notte (che mi ha fatto scoprire poi la splendida letteratura araba), una collana di vecchi libri di mamma La biblioteca dei miei ragazzi che divorai letteralmente cominciando con Pasqua radiosa, Il mago di Villafiorita, La pupilla del cardinale, Le avventure di Fior di Sole, Il romanzo di un ragazzo, Il regno di Cenerentola, Caccia al tesoro, Avventure a lieto fine, Il Mistero di Morande... 
Di qualcuno credetemi ricordo il titolo e non l'autore Memorie di un asino e Viaggio fiabesco. Ho tentato anch'io di rivivere le Avventure di Gianburrasca, e avrei voluto trasferirmi in Malaysia per arruolarmi con Sandokan e far sventolare la bandiera della tigre di Mompracem (ti ho amato Salgari, o meglio, era di Sandokan che mi ero innamorata!). 
Nel frattempo mi ero imbarcata con Marco Polo alla volta del Chatai sfogliando le pagine del Milione e ho pianto leggendo il Diario di Anna Frank
Passai poi al Libro della Giungla di Kipling, a Kim, a Golding de Il Signore delle Mosche, Siddharta  e Narciso e Boccadoro di Hesse, ormai ero quasi al liceo e una volta al ginnasio, la mia attenzione è stata catturata dai classici latini e greci: Apuleio e il suo Asino d'Oro, Luciano  e la La storia vera, Saffo e i suoi frammenti, Marziale e suoi epigrammi, Virgilio con le Bucoliche e le Georgiche (ore passate a tradurre una frasettina...), De bello gallico e De bello civili di Cesare (quanto ho stimato il tuo essere conciso e chiaro!) e via con Odisseo verso Itaca e con Achille ad espugnare Troia (Omero caro, i tuoi verbi in greco e relativi paradigmi sono ancora oggetto di incubi che disturbano il mio sonno). 
Accanto a loro è nato l'interesse per gli autori francesi fra cui Balzac che ha allietato molte serate con Le sollazzevoli Istorie, che mi ha stregato con Modesta Mignon ed Eugenia Grandet, che mi ha disilluso con Le illusioni perdute. Accanto a lui Zola e la sua Nanà e Flaubert e le crisi di Madame Bovary (così attuale la sua insofferenza, e il suo non accontentarsi). 
Come nella migliore tradizione, ho anch'io passato il periodo russo, e come un topo affamato di carta pregiata mi sono buttata a corpo morto su Tolstoj, Infanzia, adolescenza e giovinezza (come dimenticare gli odiosi scarpini coi lacci e maman?), il dramma di Anna Karenina, la tragica Morte di Ivan Il'ic
A seguire Dostoevskij  di Delitto e castigo, anche se ho amato di più le vicende de I fratelli Karamazov e, per non farmi mancare nulla, Cechov de Il giardino dei ciliegi, e, saltellando ancora, mi sono imbattuta in Turgenev e nelle sue Acque di primavera. 
Alleluia griderete, perché passiamo agli italiani e voglio tralasciare i poeti altrimenti non finisco più, perciò citerò solo Pirandello e Verga, di cui ho praticamente letto tutto, Svevo (noiosino per me) e Silone, Buzzati ( e l'attesa nel Deserto dei Tartari), Vittorini (e il romantico Garofano rosso), Bassani e il Giardino dei Finzi-Contini, Pasolini (mi ci volle un vocabolario), Calvino
Vorrei andare ancora avanti, potrei scrivere per ore delle mie letture, ma sarete già annoiati e vi capisco. Manca ancora tutta la parte anglosassone e quella araba. Ma sarà per un'altra volta, questo è solamente un assaggio. 




4 commenti:

  1. Che bel percorso. Una ricchezza preziosa.
    Io ho passato la mia vita a leggere testi di tecnologia per il lavoro che facevo..MA..appena sono andato in pensione ho dedicato il primo anno a leggere una buona parte di quei libri 'classici' che non avevo mai avuto il tempo di leggere prima. Ne ho letti 54, in un anno.
    Ora mi sono rimesso a leggere i testi tecnici ma il richiamo è forte.

    RispondiElimina
  2. Continua ad alternare le letture tecniche e le classiche, fanno benissimo al cervello le une, e al cuore le altre, una bella ginnastica per tenerci in allenamento. Grazie del commento

    RispondiElimina
  3. quante belle cose hai letto :D anch'io amo la letteratura francese e russa ..anche se in realtà è impossibile sceglierne una..

    RispondiElimina
  4. Ciao Jenni, hai ragione, scegliere è quasi impossibile: unica alternativa, continuare a leggere assiduamente. Grazie per il tuo intervento

    RispondiElimina

Qualunque sia la modalità che vi ha portato su questa paginetta, vi invito a restare e a leggere i miei racconti e le mie poesie.
Cerco di comunicare tutta me stessa e spero che le mie emozioni arrivino anche a voi.
Lasciate traccia del vostro passaggio, un commento o anche solo una parola, sapere che anche una frase o un solo verso vi ha lasciato qualcosa significherà aver toccato le corde del vostro cuore.
Buona lettura,
Silvia

Licenza Creative Commons
Quest' opera è distribuita con licenza Creative Commons Attribuzione - Non opere derivate 3.0 Italia.