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mercoledì 2 settembre 2015

Caratteristiche, proprietà e utilizzo della Bieta erbetta: la ricetta di Messer Messisbugo

Caratteristiche e proprietà 

Si tratta di una pianta erbacea, annuale o perenne, appartenente alla famiglia delle Chenopodiacee. E' un cespo alto anche 40 cm. La radice non è commestibile. Le foglie sono munite di lungo gambo, hanno base tronca, margine ondulato, punta acuta o tondeggiante, colore verde scuro.

I fiori sono portati da un lungo gambo che compare nel secondo anno di vegetazione. Sono piccoli, verdastri e formano una pannocchia scomposta. Spontaneamente è diffusa nelle zone marittime dall'entroterra sino alla zona collinare, dove però è piuttosto scarsa.

 Diventa presto infestante perché ogni individuo produce una grande quantità di semi. Coltivata, ha bisogno di umidità in posizioni ampie e ariose. Si raccoglie dalla tarda primavera in poi. La bieta va utilizzata sempre fresca e non si procede alla sua essiccazione. E tra le verdure più dotate di vitamina A e contiene altri importanti minerali e vitamine nonché proteine, zuccheri e fibre alimentari. E indicata dai medici naturisti, nelle forme di anemia, nei disturbi renali e nella cistite. È lassativa, rinfrescante, diuretica, ed aperitiva.

Utilizzo 
Già nel 1549 il Messisbugo, famoso creatore di ricette presso la corte degli Estensi, dava questa ricetta di torta di bieta: "Prendi una buona manciata di bieta; e ben lavata la triterai minuta e la porrai in un tegame con due libbre di buon formaggio duro ben grattato, una libbra e mezza di burro fresco, sei uova, pepe pestato, un pizzico di zenzero e cannella, se qualcuno vuole anche mezza libbra di zucchero, ma solitamente non si mette. Poi farai le due sfoglie di pasta, bene impastato il tuo battuto e unta la teglia con due once di burro fresco vi metterai uno strato di pasta ed il battuto sopra. Poi gli porrai sopra l'altro strato di pasta, facendo il suo rotello intorno, sopra porrai quattro once di burro fuso. Poi cuocerai nel forno o sotto il testo.

Quando sarà quasi cotta porrai sopra da tre a quattro once di zucchero" . Anche oggigiorno la bieta viene utilizzata solitamente cotta e la troviamo presente in tutta la cucina regionale italiana: in Lombardia, ad esempio, si accompagna al riso; in Liguria la troviamo nel ripieno dei ravioli di magro; in Trentino Alto Adige si mescola negli strangolapreti; nel Veneto dà corpo ai cassunziei; in Emilia, senza di essa, non sarebbe mai nato l'erbazzone; nel Lazio è piatto a sé, soprattutto col pomodoro; in Puglia la troviamo nel sugo; la Basilicata vanta i suoi calzoni di bietole; la Sardegna la inserisce nella zuppa.

Anche nella medicina popolare, il modo migliore per utilizzare la bieta è consumarla cotta, come gli spinaci, o stufata. E possibile tuttavia preparare un decotto, lasciando bollire 20 g di foglie in tre quarti di litro d'acqua. Quando il liquido è ridotto a,mezzo litro, si fa raffreddare e si beve a bicchierini durante la giornata. E utile come coadiuvante nella cura dell' anemia e dei disturbi renali, è invece piuttosto dannosa per coloro che soffrono di calcoli da ossalati.

2 commenti:

  1. Silvia grazie per il tuo post sempre pieno di interessantissime notizie e oggi con una ricetta che mi stuzzica la curiosità!! ;-) la proverò!!! un bacio

    Laura

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