Simply

martedì 31 maggio 2016

Pane di Prato, vino di pomino, potta di Siena e cinci fiorentino

Pane di Prato, vino di pomino, potta di Siena e cinci fiorentino, pane e cacio pannicelli caldi e non credo ci sia bisogno di presentazione


PANE DI PRATO, VINO DI POMINO, POTTA DI SIENA E CINCI FIORENTINO: può essere definito "il meglio della Toscana" in una efficacissima sintesi dialettale: gastronomia e sesso


PANE E CACIO: si dice di due persone affiatatissime, che vanno perfettamente d'accordo, come, appunto, il pane e il formaggio, cibo genuino per eccellenza, alimento base della gente semplice, quasi un "menu turistico" del più luculliano "cacio con le pere" al quale, come si sa, non dovrebbe neppure essere ammesso il contadino ("ma il contadino, che non è minchione, lo conosceva prima del padrone"). Molti sono i modi proverbiali toscani che riguardano il pane e i lcacio. Uno dei più icastici è: " Cacio serrato e pan bucherellato".

PANNICELLI CALDI: cure o rimedi di poco conto, come gli impacchi che clamano lìper lì il dolore ma hanno valore curativo minimo. Per estensione: pretesti pietosi; consolazioni inutili; palliativi

Le Sculture di Nuku Hiva, un mistero

Le Sculture di Nuku Riva, un mistero ancora oggi per gli archeologi. Si tratta di opere preistoriche dell'omonima isola della Polinesia. Ma perché tanto misteriose?


Vi sono particolari opere preistoriche di cui ancora ci sfugge il significato, probabilmente siamo noi a non capire. Spesso quello che abbiamo interpretato come frutto della fantasia si è in seguito rivelato invece un'importante testimonianza storica. E questo potrebbe essere il caso delle strane e quanto mai enigmatiche statue di Temeha Tohua che si trovano sull'isola di Nuku Hiva, nella Polinesia francese. 

Secondo una leggenda  Ono, il dio della creazione, aveva promesso alla moglie di costruirle una casa in un solo giorno, così egli raccolse della terra e creò l’isola di Nuku Hiva. Il nome originario delle isole era “Te Fenua `Enata”, che  significa “Terra degli Uomini”, nome che secondo alcuni studiosi voleva segnare una differenza con la terra abitata dagli “stranieri”. In effetti molte delle statue presenti sull’isola di Nuku Hiva sembrano rappresentare esseri di un altro mondo, perchè raffigurano personaggi con teste sproporzionatamente grandi, bocche spalancate e occhi enormi; in alcuni casi, è presente una bizzara miscellanea di tratti umani e non.

Osservandole emerge anche che questo strani esseri sembrano indossare quello che agli occhi dei moderni sembra essere un casco. Inoltre l'aspetto non è proprio rassicurante. La datazione è incerta. Alcuni studiosi pensano che possano risalire all’inizio del 2° millennio d.C., ma potrebbero essere molto più antiche. Ciò che è certo è che la loro origine e il loro significato restano un mistero irrisolto.

Questi esseri sembrano indossare un qualche tipo di abito, simile alle tute spaziali dei tempi moderni. Potrebbero essere antichi sacerdoti stranamente vestiti, oppure potrebbero rappresentare spiriti maligni da cui difendersi, ma, come sostengono i teorici, anche degli Antichi Astronauti, dunque la testimonianza di un contatto alieno avvenuto migliaia di anni fa?

Il mondo è pieno di raffigurazioni simili a quelle dell’isola di Nuku Hiva, come ad esempio le figurine di pietra degli Anunnaki scoperte in Iraq, i rettiloidi della Mesopotamia, oppure i Nomoli del Sierra Leone. Noi ad oggi non siamo ancora in grado di spiegarlo, ma più le guardiamo e più ci rendiamo conto che  le statue di Nuku Hiva non rappresentano esseri umani.

Acqua: se ricca di Sali Minerali è più idratante

Acqua: se ricca di sali minerali è più idratante. Le acque infatti non sono tutte uguali e non hanno lo stesso sapore poiché la loro composizione e il loro gusto dipendono dalla loro origine.


Le acque minerali non sono tutte uguali, non hanno lo stesso sapore e questo dipende dalla loro origine e dalle rocce da cui scaturiscono. Ma un team di ricercatori della Montana State University, è andato oltre, e con uno studio ad hoc hanno spiegato come agiscono acque differenti sul nostro organismo e quindi sull'idratazione. A coordinare la ricerca il prof. Heil il quale ha evidenziato come coloro che bevono acqua minerale ricca di Sali, riequilibrano il Ph del proprio organismo e ottengono livelli di idratazione più alti di quelli che invece bevono acqua povera di sali minerali.

Per lo studio sono stati reclutati 38 volontari adulti che sono stati divisi due gruppi: uno di controllo e uno sperimentale. I facenti parte del gruppo sperimentale ha bevuto per quattro settimane acqua ad alto contenuto di sali minerali, mentre i membri del gruppo di controllo hanno consumato acqua povera di minerali. Tutti i membi hanno avuto l'acqua dal team dei ricercatori, ma ignoravano di che tipo di acqua si trattasse. Durante lo studio sono stati raccolti campioni di urine e sangue per misurare il Ph al loro interno.

Così facendo il team ha potuto misurare le variazioni più significative nel gruppo sperimentale, ovvero in coloro che hanno bevuto acqua altamente mineralizzata. E' emerso che i membri del gruppo sperimentale hanno riequilibrato il Ph sia nel sangue che nelle urine e si è constatato un maggiore livello di  idratazione. Il professor Heil ha dichiarato: “ Il consumo di acqua può conferire benefici per la salute: questa consapevolezza che emerge da questa ricerca non è però abbastanza diffusa negli americani,  rispetto ad altri paesi del mondo”.

Le Carte Sinapsi Compositive per blocchi creativi

Le Carte Sinapsi Compositive sono nate con lo scopo di aiutare tutti coloro che vogliono implementare la propria creatività o che sono vittime di blocchi creativi, in particolare nell'ambito della moda e del design.

Carte Sinapsi Compositive

Le Carte Sinapsi Compositive, nascono dalla collaborazione tra Roberto Zanon e Isabella Bortolotto. Roberto Zanon è Ph. D in Design, architetto e docente di design all'Accademia di Belle Arti di Venezia, mentre Isabella Bortolotto, laurea in Corso di Cultura e Tecnologia della Moda all'Università di Padova è docente di merceologia tessile, disegno, stilismo, storia del costume presso vari istituti di moda.

Quella delle Carte Sinapsi Compositive, non è una novità assoluta, ma, come mi è stato spiegato da Roberto Zanon, uno sviluppo, potremmo dire, delle Oblique Strategies di Brian Eno, carte nate per pittori e musicisti con blocco creativo. Roberto Zanon voleva creare sì qualcosa di analogo, ma legato al misticismo interiore della creatività. Così, partendo da questo presupposto, ha studiato i Tarocchi e le Sibille creando 56 carte, ognuna rappresentante un oggetto o un disegno con una significativa citazione (quasi tutte di autori italiani).

La funzione delle Carte Sinapsi Compositive è proprio quella di essere "consultate", con il fine di predisporre allo sviluppo della progettualità propria del designer o dello stilista. Si tratta di raggruppare elementi progettuali diversi, che, seppur scelti arbitrariamente, creano un filo conduttore di forme pensiero in chi le osserva.

La grafica stessa delle carte, curata da Isabella Bortolotto, si ispira al mondo del design e a quello del fashion in maniera diretta ed evocativa e intende spingere ad una visione d'insieme e a non focalizzare l'attenzione su un oggetto in particolare. Proprio per questo ogni disegno è accompagnato da una citazione, che deve essere intesa come spunto per una riflessione personale ed tesa ad una illuminante intuizione.

La griglia che ha permesso la creazione e l'implementazione delle Carte Sinapsi Compositive, si basa, come sottolineato da Roberto Zanon, sull'importante insegnamento di Bruno Munari, uno dei massimi esponenti di arte, design e grafica del ventesimo secolo per la sua ricerca e il contributo che ha dato allo sviluppo della creatività.

Un progetto che ho personalmente trovato di grande interesse, proprio per le interessanti implicazioni che da esso derivano. La comprensione delle Carte Sinapsi Compositive, non è immediata, ma profonda, proprio per i processi che innescano. Per chi volesse approfondire questo interessante strumento, rimando al link e per chi fosse interessato al libro, fornisco il titolo : "Contesto. Suggestioni percettive. Con allegate le carte «sinapsi compositive» disegnate da Isabella Bortolotto" di Roberto Zanon (qui). Inoltre è possibile scaricare l'App dedicata sul proprio smartphone con sistema operativo Android qui e per sistema operativo iOS qui.

lunedì 30 maggio 2016

Non legargli nemmeno le scarpe, non raccapezzare il sacco con le corde

Non legargli nemmeno le scarpe, non raccapezzare il sacco con le corde, non riparare, non sentire più né puzzo né bruciaticcio, non si confonda detti toscani che in verità sono conosciuti ovunque con qualche leggera modifica

NON LEGARGLI NEMMENO LE SCARPE: si usa sempre così, in senso negativo, per dare l'idea di una grande inferiorità, perché il solo fatto di legare le scarpe a qualcuno è già un servilismo. Il modo di dire è riferito indifferentemente a persone e a cose. "Come còca, alla mi moglie la trattoria di' Gambero Rosso la u'un gli legherebbe nemmeno le scarpe". La derivazione è dai vangeli: il Battista dice Gesù "cuius non sum dignus calzamenta portare" (Matt. III; 11)

NON RACCAPEZZARE IL SACCO CON LE CORDE: non riuscire a capirci nulla; trovarsi in un imbroglio


NON RIPARARE: "Non riparo a darti da mangiare", cioè non faccio in tempo a darti da mangiare e tu l'hai già finito.

NON SENTIRNE PIU' NE' PUZZO NE' BRUCIATICCIO: non avere più notizie di una persona o di una cosa

NON SI CONFONDA: non si dia pensiero! Non si stia a disturbare! Al participio passato si usa "confonduto", per confuso



Ora legale e vantaggi

Ora legale e vantaggi. Sono già alcuni mesi che abbiamo spostato le lancette dell'orologio un'ora avanti, dandoci il beneficio di goderci la luce solare per più tempo. Il tutto ha dei vantaggi. Scopriamo quali.


Ci risiamo, è scoccata l'ora legale, e spesso questo spostare le lancette dell'orologio confonde le persone e ha ripercussioni sul nostro organismo. Vediamo di far chiarezza, ma chi ha inventato questo benedettissimo cambio di ora?  La lampadina si accese in testa a Benjamin Franklin, nel 1784 che scrisse in proposito, su suggerimento di un amico, un saggio: "Un progetto economico per la riduzione del costo della luce" dove esponeva le riflessioni basate sul principio del risparmio energetico (già all'epoca qualcuno era di larghe vedute).

Ma il saggio Benjamin non ebbe largo seguito. Fu poi un costruttore inglese William Willet a riproporre l'idea che poi venne attuata nel 1916 dalla Camera dei Comuni di Londra e prese il nome di British Summer Time, e sapete perché? Perché in piena Prima Guerra Mondiale il risparmio energetico era diventata una priorità. Dal 1916 al 1920 lo fece anche l'Italia, ma poi l'abbandonò per reintrodurla con la Seconda Guerra Mondiale quale misura d'urgenza per il risparmio dell’energia. Rimase in vigore, senza interruzioni, dal 1940 al 1942. Tornò in vigore nel 1966, e da allora viene applicata ogni anno.


Dunque si spostano le lancette dell'orologio un'ora avanti, perdendo un'ora di sonno. Ci prepariamo ad adeguare il corpo alla primavera e all'estate. In ogni caso non tutti reagiamo alla stessa maniera, vi sono coloro che non se ne accorgono e chi invece ha bisogno di tempo per abituarsi. Ciò che però dovrebbe farci gioire è il fatto che godere più a lungo della luce del sole aiuta il nostro umore, ricordate, la luce è energia e mette in moto la voglia di fare e di stare all'aria aperta. 

Stentate ad abituarvi? Allora rallentate allora le vostre abitudini, prendetevi il vostro tempo necessario. Approfittatene per leggere quel libro che avete comprato e non avete ancora avuto il tempo di sfogliare. Ascoltate voi stessi, i vostri ritmi, fate mente locale sulle vostre esigenze, sintonizzatevi con il corpo, è il vostro e ne avete uno solo.

Se questo cambiamento vi provoca insonnia cominciate a prepararvi cene più leggere, limitate i grassi e fate uso di infusi drenanti, pensate al cibo estivo, alla freschezza di frutta e verdura, alleggeritevi. Rispettate i ritmi dei vostri bambini senza forzare, a tutto vanaggio del loro umore.

E se proprio non riuscite a trovare del positivo, pensate che la luce in più vi farà risparmiare qualche soldino, più luce naturale meno luce elettrica, infatti Terna, la società italiana responsabile della trasmissione dell'energia elettrica, ha dichiarato che nel 2013 l'Italia ha avuto un risparmio energetico di 568,2 milioni di kilowattora (nel 2012 la cifra era di 613 kWh) equivalenti a 90 milioni di euro. Dunque minor utilizzo della luce, minor spesa per i nostri portafogli.

Il buono della Vitamina D

Il buono della vitamina D è tutto concentrato nelle sue fondamentali funzioni per il benessere del nostro organismo. La usa carenza infatti provoca il rachitismo.


La carenza di vitamina D può causare problemi di salute, se siete fra coloro che non si espongono mai al sole, siete allergici al latte o seguite una dieta vegana molto rigida potreste rischiare una carenza di questa vitamina.  come forse già saprete la vitamina D è anche conosciuta come la vitamina del sole, poiché è prodotta dal nostro organismo proprio quando la pelle viene esposta al sole. E' molto importante perché fortifica le ossa in quando aiuta il nostro organismo a sfruttare il calcio.
Tale carenza è anche associata al rachitismo, una malattia che provoca un difetto di ossificazione. Spia di questa malattia sono i dolori alle ossa e debolezza muscolare, ma spesso sono quasi silenti. Inoltre la sua mancanza è associata al rischio di morte dovuto a malattie cardiovascolari, deterioramento cognitivo negli anziani, asma nei bambini e cancro.


Silvano Adami, reumatologo dell’Università di Verona spiega molto chiaramente: “Le persone più a rischio sono quelle che non assumono vitamina D, che arriva dall’alimentazione dei grassi. Per prenderla bisogna assumere grassi animali. E questo spiega per quale motivo molte persone sono carenti: perché evitano giustamente i grassi animali per altre ragioni. L’altra grande fonte di vitamina D è l’esposizione alla luce solare: noi potremmo ritenerci felici perché abbiamo abbondanza di sole, però non dimentichiamo che il sole efficace è quello delle ore centrali della giornata, soprattutto estive. D’inverno il sole non produce mai vitamina D perché è troppo basso all’orizzonte. E questo spiega chi è a rischio: gli anziani, che al sole non ci vanno per mille ragioni“.

Ma dove trovare vitamina D? Gli alimenti che la contengono sono: fegato, tuorlo d’uovo, latte, burro ed oli di pesce. Alle donne in gravidanza è spesso raccomandata un'integrazione di questa vitamina, anche dopo durante l'allattamento e anche ai neonati. Ma bisogna stare attenti ad alte dosi questa vitamina può rivelarsi tossica, per cui prima di assumere integratori specifici è importante consultare il parere medico. Fra i rischi di un sovradosaggio bisogna tener presenti: mineralizzazione di tessuti non ossei con calcificazioni diffuse degli organi, contrazioni e spasmi muscolari accompagnati a vomito, diarrea e mal di testa“.

Maschera viso al Riso

Maschera viso al Riso per una pelle splendente e luminosa. Oggi una semplice ricetta di cosmesi naturale e fai da te efficace e a basso costo.


Oggi più che mai la pelle del viso risente degli stress della vita quotidiana, e non solo, anche smog, inquinamento, clima ballerino contribuiscono  a spegnerne la luminosità. Ecco perché, per avere una pelle luminosa e vellutata potete provare una maschera fai da te da applicare una volta a settimana. Gli ingredienti sono semplici da trattare e da trovare e voi a fronte della spesa iniziale se proprio non li avete in casa, constaterete un notevole risparmio nel tempo. 



La base per questa maschera è costituita dalla farina di riso, nota per la ricchezza di minerali e vitamine. Poi il tè verde, che come ormai è provato, è un ottimo tonificante e antiossidante contro i radicali liberi. Infine vi servirà l'olio di jojoba o l'olio di cocco, che non appesantiscono eccessivamente la pelle.

Maschera al riso: avrete bisogno di 2 cucchiai di farina di riso, 5 cucchiai di tè verde (infuso), 1 cucchiaino di olio di jojoba o olio di cocco. Preparate un infuso di tè verde considerando che ne dovrete prelevare 5 cucchiai, lasciatelo raffreddare. All'interno di un recipiente porre la farina di riso e i 5 cucchiai di tè verde mescolando fino ad ottenere una cremina. A questo punto aggiungere l'olio di jojoba o cocco e mescolare nuovamente. Applicare sul viso asciutto e pulito massaggiando con movimenti circolari. Lasciare in posa per circa dieci minuti per poi risciacquare. Se vi è avanzato dell'infuso di tè verde potete usarlo come tonico serale, conservatelo in una boccettina di vetro scuro.

domenica 29 maggio 2016

Otta nè sarea, padelle, padron del baccellaio, palle, palle e santi | Parole e verbi in disuso

Otta ne' sarea, padelle, padron del baccellaio, palle, palle e santi, sono detti che pur ambigui hanno poi tutto un altro significato.


OTTA NE' SAREA: questa antichissima espressione per dire "sarebbe l'ora", è estremamente in uso in certe campagne del Senese

PADELLE: in versiliese sono le macchie d'unto, le frittelle, soprattutto sugli abiti

PADRON DEL BACCELLAIO: letteralmente sarebbe il padrone del campo di baccelli; nel vernacolo fiorenitno e in quello senese è il padrone in genere, quello che comanda, il capo di asa. Scherzosamente, comunque

PALLE: nonostante il significato di testicoli, è un nomignolo generico e affettuoso col quale viene chiamata una persona amica o di confidenza, ma sempre maschio. "Palle belle palle" è il grido di richiamo dei venditori di cavolfiore. I più spinti urlano anche: "a chi taglio le palle?", ma in relatà tagliano via il torsolo

PALLE E SANTI: è l'equivalente toscano di "testa o croce": le vecchie monete avevano su una faccia il San Giovanni che è ptrono di Firenze, e sull'altra le sei palle dello stemma mediceo

Harappa, civiltà misteriosamente estinta

Harappa, civiltà misteriosamente estinta circa cinquemila anni fa, proprio quando godeva il suo massimo sviluppo e splendore. Eppure era una civiltà evoluta, perché si è misteriosamente estinta?


Le misteriose civiltà hanno sempre avuto su di me un'attrattiva incredibile, come la Civiltà della Valle dell'Indo che, cinquemila anni fa, godeva il suo massimo splendore. Si estendeva fra il Pakistan, l'India nord occidentale e l'Afghanistan orientale ed era tra le più importanti culture. Gli scavi che si sono susseguiti a partire dagli anni venti, hanno portato alla luce interessantissimi reperti fra  edifici, manufatti, rotte commerciali e un sistema di scrittura tutt'ora da decifrare. Ma fra i 3900 e i 3000 anni fa cominciò però un progressivo declino di cui non son chiare le cause. Una delle ipotesi fatta dagli studiosi è che probabilmente il diminuire delle piogge che facevano straripare i fiumi, rese di fatto impossibile la coltivazione della terra e fece sì che la popolazione si spostasse.


Liviu Giosan della Woods Hole Oceanographic Institution, negli Usa, in uno studio pubblicato su Pnas spiega: “Abbiamo ritenuto fosse finalmente ora di contribuire al dibattito sulla misteriosa fine di questo popolo”. Il lavoro del suo team, condotto  in Pakistan dal 2003 al 2008 ha potuto raccogliere e mettere assieme dati archeologici e geologici. Sono state elaborate mappe digitali del territorio grazie a foto satellitari e dati topografici collezionati dalla Shuttle Radar Topography Mission. La seconda fase si è esplicata nella raccolta e analisi di campioni del terreno per risalire all’origine dei sedimenti e comprendere come sonostati modificati nel tempo dall’azione di fiumi e vento. Grazie all'insieme di tutti questi dati è stato ricostruito lo scenario che vide l’ascesa, e il declino, della civiltà.

E' apparso che il destino della popolazione di Harappa, dipendeva dai monsoni. All’inizio, le piogge abbondanti alimentavano l’Indo e gli altri fiumi provenienti dall’Himalaya provocando inondazioni che lasciavano le pianure circostanti molto fertili.  Quando i monsoni iniziarono a diminuire, i fiumi smisero di straripare e la popolazione fu libera di costruire i suoi insediamenti lungo i corsi d’acqua, dove la fertilità del terreno rese fiorente l’agricoltura. Ma la scarsità di piogge limitò le pratiche agricole e costrinse la popolazione a spostarsi verso est nella piana del Gange, dove le piogge continuavano.
Tutto ciò trasformò totalmente la cultura: le grandi città lasciarono il posto a piccole comunità agricole, segnando la fine della civiltà urbana della Valle dell’Indo.

Inoltre i ricercatori credono di aver dato una risposta anche al mistero del famoso fiume Sarasvati, uno dei sette fiumi che, secondo gli antichi testi indiani Veda, attraversava la regione a ovest del Gange e veniva alimentato dai ghiacciai perenni dell’Himalaya. La teoria più attendibile è che il Sarasvati corrisponda al Ghaggar, un fiume intermittente che scorre solo nella stagione monsonica per poi dissiparsi nel deserto lungo la valle di Hakra. Se ciò fosse vero, i dati geologici non confermerebbero l’origine himalayana del Sarasvati. A quanto pare  il fiume è sempre stato alimentato dai monsoni e in seguito la desertificazione lo abbia infine ridotto a un corso d’acqua stagionale.

Grazie al ritrovamento di n sito archeologico al largo delle coste occidentali dell’India sembra che la civiltà indiana potrebbe essere antica di 9000 anni fa, diventando di diritto una delle più antiche del mondo. Le immagini catturate da un sonar del fondo marino hanno rivelato l'esistenza di strutture che somigliano a quelle costruite dall’antica civiltà Harappa. Si tratta della prima scoperta di strutture così antiche sotto la superficie del mare.



Minerali e Mal di Testa

Minerali e Mal di Testa sono strettamente correlati, e per prevenire ricorrenti mal di testa possiamo mettere in pratica alcuni semplici accorgimenti stando particolarmente attenti all'alimentazione.


Che il mal di testa sia una piaga molto diffusa è indubbio, e spesso in primavera c'è un peggioramento dovuto a cause che non sempre consideriamo, come un abbassamento improvviso delle temperature, l'aumentare dell'umidità, l'insonnia, stress, digestione difficile, le ore passate al pc. Questo tipo di mal di testa a cui a volte si accompagnano anche nausea, vertigini e pesantezza agli occhi è dovuto all’infiammazione dei muscoli che avvolgono le ossa del cranio.

Come prevenzione si può intanto stare attenti alla postura, anche nella fase notturna adottando un cuscino lievemente rialzato che permetta di distendere bene la muscolatura di testa e collo; per chi sta molto al pc è necessario fare una pausa di 10 minuti ogni due ore e prima di dormire abituatevi a fare con acqua calda delle spugnature con acqua sia sulla fronte che le tempie.


Ma anche l'alimentazione ha il suo ruolo perciò sempre meglio fare pasti leggeri e regolari, evitare di mangiare dolci a cena e soprattutto prima di andare a letto: ricordate che gli zuccheri provocano contratture muscolari. Cercare inoltre di evitare o ridurre i cibi infiammatori come cioccolato, affettati, dadi da cucina, prodotti affumicati, dolci industriali, alcolici. Oltre a queste precauzioni per circa un mese fate una cura a base di calcio e magnesio sotto forma di integratori, sono contemporaneamente analgesici e rilassano la muscolatura. Ne basteranno  2 compresse al giorno, una prima di pranzo e l’altra prima di cena, con un bicchiere d’acqua.

Quando però arriva il mal di testa potete ricorrere anche ad un massaggio preparando un'emulsione costituita da un cucchiaio di olio di mandorle dolci, 5 gocce di olio essenziale di lavanda e 5 di olio di menta piperita e applicatela sulle tempie e la fronte, ripetendolo se necessario più volte al giorno.
Può inoltre risultare utile anche l'artiglio del diavolo in compresse, è infatti un antinfiammatorio naturale di cui si possono assumere fino a 3 compresse al giorno da 300 mg subito dopo i pasti, ma non oltre due settimane di trattamento.



sabato 28 maggio 2016

O pesce più corto o pastrano più lungo

O pesce più corto o pastrano più lungo, ora la puzza, orinali zaffiri e ova sode, orticello, ostrini tutti modi davvero strani, da imprimere bene in mente, casomai vi giungessero all'orecchio


O PESCE PIU' CORTO O PASTRANO PIU' LUNGO: è un modo di dire ormai fossile, per la verità, ma storico. Del resto, si adatta ancora perfettamente a chi cerca invano di nascondere la proprie malefatte. La citazione è d'obbligo, se non altro, perché reca la firma del Granduca Leopoldo il quale, vedendo uscire ratto ratto da una dispensa del suo palazzo uno degli sguatteri di cucina avvolto in un tabarro sotto il quale tentava di nascondere un grosso pesce di cui spuntava la coda fuori dall'orlo, gli gridò appunto: " O pesce più corto o pastrano più lungo".


ORA LA PUZZA: esclamazione d'impazienza per qualcosa che si trascina troppo a lungo: è tempo di farla finita

ORINALI, ZAFFIRI E OVA SODE: modo di dire per definire un'accoglienza di cose disparate, una gran confusione. E infatti non saebbe possibile immaginare nulla di meno omogeneo

ORTICELLO: nel linguaggio familiare delle donne senesi è il residuo di spazzatura che a volte rimane negli angoli meno accessibili

OSTRIINI: definizione non si sa se più schifosa o più marinaresca, infatti è livornese, da ostrica, degli sputi catarrosi, chiamati altrove "burrini"


Coccinelle: le Piante per attirarle

Coccinelle: le Piante per attirarle, in giardino o sul balcone. Più coccinelle meno diserbanti o pesticidi, meno afidi, cocciniglie e altri parassiti. Oggi scopriamo come fare per attirale e farle vivere felici.


Di solito salutiamo l'arrivo delle coccinelle come portafortuna o come buon auspicio per l'arrivo di buone notizie, ma tutti coloro che vogliono sbarazzarsi dei pesticidi sanno molto bene che le coccinelle sono una presenza davvero benefica nei giardini e sui balconi. Esse infatti son ghiotte di afidi, cocciniglie, delle loro uova di altri parassiti che si nutrono delle parti verdi delle piante. Perciò per assicurarsi la loro presenza si possono piantare alcune specie di piante per attirarle e assicurarsi che rimangano a farci compagnia. Vediamo quali. 



Tarassaco (Taraxacum officinalis): noto in erboristeria per le sue proprietà diuretiche e medicamentose e ottimo nelle insalate farà la vostra felicità e quella delle coccinelle.
Calendula (Calendula officinalis): emolliente e lenitiva, si presta alla preparazione di ottimi oleoliti, ha fiori dal colore caldo e aiuta alla lotta contro le zanzare. Le coccinelle vi ameranno per questo.
 Potentilla (Potentilla erecta): non richiede molte cure tranne che  un po' attenzione per imesi estivi perchè richiede il fresco. E' perenne e anche spontanea.
 Fiordaliso (Centayurea cyanus): attirano lecoccinelle sia per il bel colore azzurro che per il polline. Dà un tocco di colore al giardino e i suoi fiori sono ottimi per fare degli infusi da usare per la cura deglio occhi arrossati.
Geranio (Pelargonium sp.): oltre ad essere molto ornamentale e a non richiedere molte cure tutti sappiamo che tiene lontane le zanzare, attira invece lepidotteri e coleotteri oltre alle colorate coccinelle.

Menta (Mentha officinalis): non può mancare nè sul balcone e nemmeno in giardino, per i tanti usi sia in cucina che per la realizzazione di tisane o bevande fresche. Inoltre vi regalerà un profumo inconfondibile oltre alla presenza delle amiche rosse a puntini neri.
Gelso (Morus L.):  non può mancare in un giardino per la generosità con cui vi darà i suoi dolcissimi frutti, che sono una miniera di nutrienti.
Aglio (Allium sativum): coltivato da voi sarà ancora più buono nei vostri piatti, per non palrale delle sue proprietà curative fra cui quella di abbassare la pressione sanguigna.
Prezzemolo (Petroselinum crispum): ottimo in cucina e in fitoterapia è una bella pianta ornamentale.
Aneto (Anethum graveolens): le piccole foglie possono essere utilizzate per insaporire piatti ed insalate o realizzare saporite salse. Utile anche nella consociazione con i cetrioli.

Alimentazione: Cibi alcalini

Alimentazione: Cibi alcalini, ovvero quegli alimenti che contribuiscono a contrastare la formazione di un ambiente acido nel nostro corpo che se perdura, può facilitare l'insorgenza di alcune malattie. Vediamo quali sono.


Oggi parliamo di cibi alcalinizzanti, cioè quei cibi che contrastano il formarsi di un ambiente acido nel nostro corpo il quale favorisce più facilmente il formarsi di malattie. In generale i cibi una volta ingeriti, possono originare una reazione acida, sottraendo così sali minerali all'organismo, oppure possono scatenare una reazione alcalino-basica e quindi rimineralizzare. Ecco qui un elenco di alimenti alcalini, e quindi altamente remineralizzanti, che è bene consumare sempre in abbondanza. 


Spinaci:  altamente nutritivi e molto alcalini. Sono ricchi di clorofilla , una sostanza parecchio alcalina e simile al nostro sangue per struttura che infatti contribuisce alla ricostruzione del sangue stesso. Gli spinaci sono ricchi di vitamina A, K C, B2, E, acido folico, manganese, ferro, calcio, potassio e fibre alimentari.

Cavolo: conosciuto per contribuire alla lotta contro il cancro, ridurre il colesterolo, ricco di antiossidanti e disintossicanti. Sarebbe opportuno consumare il cavolo 2-3 volte alla settimana,  perchè  estremamente ricco di vitamina K , vitamina A e vitamina C ed essendo a foglia verde ha anche un alto contenuto di clorofilla. Il cavolo contiene  quattro glucosinolati , e appena si mangia , viene digerito velocemente dal nostro organismo così che i glucosinolati vengono facilmente convertiti dall’organismo e contribuiscono alla lotta contro il cancro. Aiuta ad abbassare il colesterolo e una volta cotto a vapore, diventa più efficace a questo scopo.

Cetriolo: è uno degli alimenti più ricchi di acqua, contiene il 95%, ed è estremamente idratante. Sono  presenti le vitamine afferenti ai gruppi B e C e la proto-vitamina A. A queste si uniscono parecchi sali minerali ed oligoelementi. Il cetriolo aiuta i reni nella loro attività di rielaborazione ed eliminazione delle scorie ed essendo un ortaggio in grado di controbilanciare l’eccessiva acidità corporea il cetriolo può rivelarsi utile nella lotta alla gotta. Gli enzimi qui presenti poi sono particolarmente utili per consentire all’organismo di fissare le proteine, prevenire i calcoli e depurare l’intestino.

Broccolo: incredibilmente potente nell’inibire i tumori , sostenere il sistema digerente , sistema cardiovascolare , i processi di detossificazione del corpo e della pelle, il metabolismo , il sistema immunitario , è antinfiammatorio, e inoltre fornisce ampie proprietà antiossidanti. Alimento altamente alcalino.
 
Avocado: per l'elevato contenuto di acido oleico ( che è un omega 9 e simile al grasso olio di oliva ) può diminuire il livello di colesterolo. Inoltre l’acido oleico rallenta lo sviluppo di malattie cardiache , e promuove la produzione di antiossidanti .

Sedano: come il cetriolo è un favorito perché è alcalino e il suo contenuto di acqua è molto elevato, quindi è molto spesso utilizzato come base per zuppe e succhi vegetali. Uno dei grandi vantaggi del sedano è il suo livello di vitamina C , ma contiene anche due elementi nutritivi meno noti che sono lo ftalide che ha dimostrato di abbassare il colesterolo , e le cumarine che  inibiscono diversi tipi di cancro. Il sedano è particolarmente utile nei casi di artrite, osteoporosi, asma, sostegno del sistema immunitario,  infiammazioni.
 
Peperoni: ricco di antiossidanti come flavonoidi, luteolina, quercetina, esperidina, carotenoidi, alfa – carotene, beta – carotene, criptoxantina, luteina, zeaxantina, acidi idrossicinnamici, acido ferulico, acido cinnamico. I peperoni verdi sono legati alla diminuzione del rischio di malattie cardiovascolari , diabete di tipo II , la degenerazione maculare , il cancro.

venerdì 27 maggio 2016

Occolare, o dente o ganascia, olio della Maddalena

Occolare, o che si cogliona, o dente o ganascia, o esse o enne, e altri detti particolari adatti ad impepare le nostre piacevoli conversazioni


OCCOLARE: curiosare.

O CHE SI COGLIONA?: ma che si scherza davvero? Domanda retorica, di solito pronunciata con tono risentito

O DENTE O GANASCIA: lo stesso che "o la va o la spacca", ma assai più impressionante, specialmente se uno è in cura dal dentista


O ESSE O ENNE: o si o no, espressione d'impazienza per chi non sa decidersi

O L'HA ALL'USCIO O L'HA ALLA FINESTRA: si dice di qualcuno particolarmente colpito dalla sfortuna: se non è ammalato è segno che sta per colpirlo qualche altro malanno

OLIO DELLA MADDALENA: sinonimo di toccasana, di rimedio infallibile.

OMINO SORDO: un omino sordo, a Firenze, è chi, senza parere, possiede un certo patrimonio

OPERA E BALLO: pranzo composto di minestra e lesso, oppure di due pietanze derivate l'una dall'altra, quasi un piatto unico. E' anche un modo allegorico per indicare una cosa svrigativa e alla buona



Eco-Postcard, la cartolina green

Eco-Postcard, la cartolina green, un modo davvero nuovo per inviare i propri auguri o i propri saluti a tutti coloro a cui vogliamo bene. Non è solo una semplice cartolina in carta riciclata, ma contiene semi da piantare. 


Tutto ciò che concerne il riciclo mi interessa e nei limiti del possibile cerco di riciclare di tutto. Ecco perché accolgo sempre con grande entusiasmo le novità relative ai gadgets green come quello che, girellando sul web, ho trovato e ritengo sia davvero interessante. Parlo di Eco-Postcard, una geniale cartolina brevettata, al cui interno si trova una piccola cialda di torba che custodisce semi veri. Se inumiditi quotidianamente i semini germogliano, facendo così crescere una piantina che al momento opportuno può essere messa in vaso. Eco-Postcard è totalmente riciclata, sia internamente, in quanto costituita di cartoncino alveolare riciclato, sia esternamente, carta di canapa ecologica e riciclabile. Inoltre è possibile personalizzarla sia nella grafica che nei colori e richiedere anche una diversa qualità dei semi rispetto a quelli proposti, che sono: 


Fiori: girasole, campanella (ipomea), bella di notte 

Verdure: melone, peperoncino ornamentale, melanzana, zucchino romanesco, finocchio selvatico

Queste splendide ecocartoline si possono tranquillamente spedire affrancandole, permettendo così di fare pubblicità a fiere, eventi, novità, ecc. Sul sito, per chi fosse interessato ad usare questo ecologico strumento di comunicazione ecosostenibile è possibile richiedere un preventivo e una personalizzazione completa della cartolina, prevedendo anche il tipo di imbustamento.

Far nascere le piantine è semplice: basta togliere il disco di carta tratteggiato sulla facciata superiore della cartolina, inumidire la pastiglia di torba e spingere i semi al suo interno. Mantendo la superficie umida tutti i giorni,  in poco tempo si avrà la soddisfazione di veder  nascere una pianta

Creare un gruppo della magia mentale

Creare un gruppo della magia mentale unisce coloro che hanno seriamente intenzione di cambiare in meglio la loro vita, cambiandone quegli aspetti che ne limitano il progresso.


Un gruppo di Magia Mentale è costituito da un insieme di persone che desiderano veramente cambiare la loro vita. Un mutamento che può significare molte cose; la liberazione dalle emozioni negative, la scoperta di un vero scopo nella vita, e le risposte pratiche ai problemi giornalieri

Coloro che fanno parte di questi gruppi compiono progressi notevoli. Le persone trattano così i loro problemi con tranquillità interiore, i padri di famiglia scoprono nuovi mezzi per educare i figli. Le difficoltà relative al sesso sono capite e risolte.

Il progresso deriva dalla comprensione delle stesse idee contenute in questo libro. La conoscenza ha ruolo essenziale, così come l'attitudine ad ascoltare a mente aperta. Chi fa parte del gruppo impara le regole pratiche per ben condurre le relazioni umane. I progressi avanzano gradualmente in ogni settore fino al trionfo finale. [Immagine mentale 48]

Le sedute di gruppo offrono i più disparati motivi di domanda e risposta, ad esempio: "Cosa ha a che fare la vita interiore d'un uomo con i problemi esteriori? Come possiamo ad esempio, avere un governo migliore? La soluzione del problema non è più nel mutare delle leggi, ma nell'integrità personale e nella maturità dei legislatori e di coloro, che attraverso il voto, li influenzano".
Serviamoci dei veri principi di progresso quali l'onestà e la sincerità.

Latte di semi di canapa: farlo in casa

Latte di semi di canapa: farlo in casa, non è assolutamente difficile. E' un ottimo sostituto del latte vaccino e molto utile a chi è allergico alle proteine del latte. Ricchissimo di nutrienti, è una valida alternativa anche per chi segue una dieta vegetariana o vegana. 


Variare gli alimenti è una buona regola per la vita quotidiana e nella rotazione è incluso anche il latte. Il latte vaccino in età adulta dovrebbe essere eliminato dall'alimentazione in favore di latte di origine vegetale, ma bere sempre lo stesso non va bene, variare è meglio.   Possiamo scegliere fra latte di: riso, farro, avena, orzo, grano saraceno, mandorle. Ma sapevate che è possibile autoprodurre anche quello di canapa? I semi di canapa, dai quali è estratto anche l'olio, sono un concentrato di nutrienti: oltre all’elevato contenuto di acidi grassi essenziali polinsaturi Omega 3 (ne contiene circa il 15%) e Omega 6 (circa il 45), contiene la famiglia dei tocoferoli - vitamina E antiossidante-, che proteggono i lipidi delle membrane cellulari, principale bersaglio dei radicali liberi.


Farlo in casa è davvero semplice e non necessita di particolari strumenti. Vediamo come fare:
Ingredienti per 1 litro di latte di canapa bio
-200 grammi di semi di canapa biologici
-1,2 litri d’acqua
-dolcificante a piacere: zucchero integrale di canna, malto di orzo, succo di agave, miele (facoltativo)
-1 colino a maglia sottile,
-telo da cucina o carta da filtro
-1 frullatore
-1 bottiglia di vetro
-1 ciotola
-1 imbuto

Versate nel frullatore i semi di canapa e meno della metà di acqua: se lo desiderate potrete aggiungere anche del dolcificante (zucchero di canna, malto di riso, sciroppo di agave). Frullate il tutto fino a quando i semi non risulteranno il più possibile tritati versando, a poco a poco, anche il resto dell'acqua.

Filtrate il latte di canapa dal frullatore nella ciotola, o direttamente nella bottiglia di vetro, meglio se con tappo ermetico, aiutandovi con un imbuto e un colino, oppure utilizzando della carta da filtro o un telo da cucina pulito (possibilmente non lavato con detersivi industriali). Gli ingredienti aggiuntivi facoltativi, oltre ai dolcificanti, possono comprendere un cucchiaio di mandorle pelate o qualche fettina di banana, da frullare insieme ai semi di canapa, per rendere il suo gusto più corposo.

E lo scarto dei semi di canapa?  La “polpa” di semi di canapa che risultante dal frullato, può essere utilizzata per la preparazione di ricette salate, come ingrediente aggiuntivo nella preparazione delle crocchette di patate o di carote e nella realizzazione di torte rustiche ripiene di verdure.

Il latte di canapa preparato in casa può essere conservato in frigorifero per 2 o 3 giorni.

giovedì 26 maggio 2016

Non stare alle mosse, non stare nei panni

Non stare alle mosse, non stare nei panni, nudo e crudo, nulla fa bene agli occhi, nun c'è sassetti, occhio pio. Anche oggi altri interessanti detti toscani, alcuni molto diffusi, altri forse meno usati, ma altrettanto interessanti


NON STARE ALLE MOSSE: essere impaziente, come i cavalli pronti a slanciarsi per prendere la corsa

NON STARE NEI PANNI: essere impaziente; in modo particolare per la contentezza, ma anche per la curiosità

NUDO E CRUDO: con francehzza; senza preamboli e senza reticenze. "La verità nuda e cruda"


NULLA FA BENE AGLI OCCHI: E' atavica convinzione popolare che gli occhi meno si toccano e meglio è. Qui, però, il detto sembra derivare dalla corruzione di nihil album, un preparato di zinco, leggero e bianco, che gli antichi usavano curare le affezioni oculari

NUN C'E' SASSETTI: espressione livornese per dire: le  cose stanno proprio così; non c'è nulla da fare

OCCHIO PIO: occhiolino ammiccamento. Fa l'occhio pio chi guarda maliziosamente una donna: quindi, tutt'altro che pio


La Mummia delle San Pedro Mountains

La Mummia delle San Pedro Mountains è ancora oggi un vero e proprio mistero archeologico e antropologico. Fino al suo ritrovamento era solo una leggenda dei nativi americani ed invece...


Risale ai primi anni dello scorso secolo una sorprendente scoperta fatta da due avventurosi cercatori d'oro,  Cecil Mayne e Frank Carr, sulle montagne di San Pedro, presso Carbon County. Essi infatti, dopo aver fatto saltare con la dinamite una parete spessa di roccia, si trovarono di fronte un varco che dava in un piccolo antro scavato nella montagna, e qui  i due cercatori trovarono i resti mummificati del più piccolo essere umano mai scoperto, le cui origini erano un autentico mistero.


I nativi americani nelle loro leggende hanno tramandato storie in cui si parla di “uomini piccoli”, o “spiriti piccoli”, detti anche Nimeriga. Da  questi racconti, si evince che questi piccoli esseri erano in possesso di poteri magici o di guarigione. Ma vi sono anche altre storie in cui invece si dice che costoro fossero una progenie feroce che attaccava i nativi americani con frecce avvelenate. E' certo, come potete immaginare, che la scoperta fece una grande eco e cui seguirono anche alcune polemiche. Vi furono alcuni scienziati, che misero in dubbio la veridicità della scoperta, etichettando la mummia come un falso, considerando che non sapevano come classificarla in base alle assodate teorie dell'evoluzione umana.

La mummia  fu soprannominata “Pedro”. Dato che Pedro aveva un'altezza di 36 cm, era palese che non fosse un ritrovamento ordinario, e i cercatori d'oro che l'avevano trovata la misero a disposizione degli scienziati.  Pedro era in posizione seduta, a gambe incrociate, su una piccola sporgenza all’interno di quella che sembrava una cavità artificiale. Occhi sporgenti e cranio appiattito, Pedro era in uno stato di conservazione estremamente buono, tanto che si vedevano le unghie.

Sulla testa di Pedro c'era una sostanza gelatinosa, cosa che fece capire come Pedro fosse stato conservato utilizzando liquidi appositamente realizzati. Il naso risultava schiacciato, la serie di denti era completa e la sua pelle marrone e rugosa gli conferiva l’aspetto di un anziano.  Pedro fu sottoposto ai raggi X e altre tecniche di scansione interna. Alcuni antropologi ipotizzarono che Pedro potesse essere la mummia di un bambino affetto da anencefalia.

Ma anche questa teoria venne incrinata, poichè  un altro gruppo di scienziati, ritenne che quelli di Pedro fossero i resti di un uomo adulto, di età compresa tra i 16 e i 65 anni. L’esame ai raggi X, infatti, rivelò la presenza di denti aguzzi e di cibo nello stomaco che sembrava essere carne cruda. Dalla scansione inoltre, si capì che Pedro aveva subito una morte violenta, mostrando ossa rotte e danni al cranio. Ma, cosa ancora più strana, però,  intorno agli anni ’50, Pedro è scomparso dalla circolazione e non si sa dove sia. Pare che i resti furono messi in mostra nel 1940 durante una fiera e che furono poi acquistati da un uomo di nome Ivan Goodman. Alla morte di quest'ultimo, avvenuta nel 1950, il reperto passò nelle mani di un uomo di nome Leonard Waller (talvolta riportato come Walder). Da allora, non se ne è saputo più niente.

Perciò il mistero sembra destinato a rimanere irrisolto. Tutto quello che sembra assodato fino alla scomparsa di Pedro è che gli scienziati sembravano concordare sul fatto che Pedro fosse la mummia di un umano adulto di sesso maschile. E' certo che al giorno d'oggi e con le tecniche odierne sarebbe possibile rispondere a molte domande ancora senza risposta: la sua provenienza, se fosse affetto da una malattia, la natura della sostanza gelatinosa trovata sul capo, e come era stato possibile sigillare i suoi resti all’interno di uno spesso strato di roccia. Purtroppo se Pedro non sarà ritrovato tali domande no navranno risposta alcuna, e Pedro rimarrà un mistero.

Cucinare con l'acqua frizzante

Cucinare con l'acqua frizzante non è una velleità da chef pluristellati, ma un metodo efficace per preservare i nutrienti delle verdure. Scopriamo perché.


Forse non lo sapevate, ma l'acqua frizzante risulta essere molto efficace per la cottura delle verdure e sapete perché? Ne riduce l'ossidazione e ne preserva il colore. Inoltre, particolare da non trascurare, il suo gusto leggermente salato fa sì che non sia necessario aggiungere sale. Questi i vantaggi dell'acqua minerale frizzante.  




Nella preparazione di fagiolini, piselli e carote,  questa particolare tipologia di acqua contrasta l’impoverimento di clorofilla e carotenoidi, contribuendo a preservare colori nitidi e vivaci, che ricordate non è solo questione di estetica, poichè colore significa anche ricchezza di nutrienti quindi più una verdura è “accesa” più ha conservato le sue vitamine naturali. Ma non è finita qui, dato che quest'acqua essendo ricca di bicarbonato rende le verdure più morbide al palato riducendo i tempi di cottura.


L'acqua in base alla propria composizione minerale ha un differente sapore, in questo caso l'acqua con bicarbinato è leggermente salata per via della presenza di sodio, sotto forma appunto di bicarbonato. Il suo impiego in cucina trasferisce naturalmente questo gusto alle verdure in modo tale da non aggiungere altro sale (il comune cloruro di sodio). Questo è un ulteriore vantaggio poiché eccessive quantità di sale possono compromettere le capacità cardiovascolari.

Pulizia Viso: maschera al Limone

Pulizia Viso: maschera al limone, un rimedio naturale efficace e fai date a costo zero, che combina le qualità purificanti del limone e quelle nutrienti del miele.


Questa di oggi è un'altra ottima maschera adatta a tutti i tipi di pelle con cui effettuare un'efficace pulizia del viso. Essa infatti si avvale si due semplicissimi ingredienti presenti in tutte le nostre case: il miele e il limone. La combinazione di entrambi donerà alla pelle luminosità e morbidezza.

Infatti è proprio del miele nutrire la pelle con le sue sostanze benefiche, mentre il limone oltre a rendere il viso luminoso, riduce la visibilità dei pori dilatati. Per realizzarla  vi occorreranno: 1 cucchiaino di succo di limone, 1 cucchiaio di miele

In una piccola ciotola, mescolare entrambi gli ingredienti fino ad ottenere un composto tutto della stessa consistenza. Applicarlo poi sul viso pulito ed asciutto effettuando dei piccoli massaggi circolari. Lasciare in posa per almeno una decina di minuti per poi risciacquare con acqua tiepida.NOterete la differenza.

mercoledì 25 maggio 2016

Non è la via dell'orto, non è nè carne nè pesce

Non è la via dell'orto, non è né carne né pesce, non fa e non ficca, non far di noccioli, non fare ova, altri simpatici modi di dire per arricchire il nostro vocabolario


NON E' LA VIA DELL'ORTO: non è una cosa facile nè semplice; oppure, è un viaggio che richiede tempo e fatica. La via dell'orto è in genere breve e familiare, poichè l'orto è quasi sempre accanto alla casa

NON E' NE' CARNE NE' PESCE: la gastronomia non c'entra: il modo di dire si adatta perfettaemtne a chi non ha idee proprie, temperamento, personalità


NON FA NE' FICCA: inutile; che non fa alcun effetto; lascia il tempo che trova

NON FAR DI NOCCIOLI: fare sul serio; non scherzare. L'espressione deriva dal fatto che in genere i ragazzi quando giocano non puntano soldi ma noccioli di pesca o di ciliegia

NON FARE OVA: non riuscire nell'intento. "Gira largo, tanto con me un si fa ova". L'espressione deriverebbe dalla tradizione campagnola di regalare uova al prete quando, nel periodo pasquale, va a benedire le case



Bottiglie di Plastica: riciclo creativo

Bottiglie di Plastica: riciclo creativo. In pittura, come poggiapiedi, o come portadolcetti, le bottiglie di plastica si prestano ad essere riciclate con creatività.


Prima di gettare le bottiglie di plastica nell'apposito contenitore per la raccolta differenziata, pensiamo a come poterle riciclare per prolungare la loro vita in modo creativo. E' possibile infatti realizzare delle creazioni o degli oggetti utili per la casa. Non è necessario avere molta fantasia o una spiccata manualità,  ciò che è importante è visualizzare il nuovo uso a cui vogliamo destinarle. Ecco alcuni semplici esempi.


Per la pittura: se volete realizzare voi stessi qualche simpatico disegno da appendere magari nella stanza dei bambini, nessuno vi chiede di avere la versatilità di un pittore. Per questo le bottiglie di plastica si prestano bene a questo scopo. Ad esempio fare dei fiori con le bottiglie di plastica è semplice. Procuratevi  delle bottiglie con il fondo  che abbia le gobbette, immergetelo in un piatto di plastica contenente della tempera colorata e riportate il tutto su un lungo foglio bianco, come se fosse un timbro. Avrete già pronti i petali colorati di un fiore a cui aggiungerete foglie e stelo.

Poggiapiedi: se vi manca un comodo poggiapiedi da porre davanti a ldivano o alla poltrona per rilassarvi completamente mentre fate un pisolino o guardate la televisione, le bottiglie di plasitca fanno al caso vostro. Conservatene i nnumero di 37 tutte uguali e con esse formate un esagono: cominciate ad affiancare 4 bottiglie, poi 5, poi 6, poi 7, di nuovo 6, poi 5 ed infine 4. Per farle stare unite usate dello scotch esterno, mentre sopra e sotto invece, aggiungerete due fogli di cartone rigido e resistente dalla forma circolare. A questo punto rivestite prima con della pellicola e dopo foderate con strati di spugna morbida. Scegliete ora del tessuto che possa abbinarsi con il colore del vostro salotto e rivestite il poggiapiedi.

Ciotole portadolcetti: in occasione di qualche evento durante il quale avrete bisogno di tanta ciotoline in cui porre i vostri dolcetti, ma anche piccoli rustici o salatini, non sarà necessario tirar fuori le vostre preziose porcellane, rischiando che nella confisione qualche pezzo vada rotto. Conservate diverse bottiglie in plastica e con l'aiuto di un taglierino ritagliatene i fondi. Colorate la parte esterna con della tempera colorata o come vi suggerisce la fantasia, lasciate asciugare bene. Le vostre ciotoline sono pronte e potrete posizionarle su un vassoio. Così non vi sarà pericolo alcuno di rompere nulla e alla fine della festa se proprio non vi servono più, potete sempre gettare le ciotoline nella raccolta differenziata.

Asparagi: tutti i benefici

Asparagi: tutti i benefici. Una miniera di nutrienti benefici per la nostra salute e il nostro benessere che la stagione primaverile ci mette a disposizione. Portiamoli in tavola.


Se la primavera  è foriera di sbalzi di umore e allergie da un lato, dall'altro ci regala tanta frutta e verdura di stagione ricca di benefici. Gli asparagi cadono proprio a proposito. Hanno un sapore particolare è vero e non tutti lo gradiscono ma sono una miniera di nutrienti. Essi infatti contengono fibre vegetali, acido folico e vitamine, fra cui la vitamina A, la vitamina C ed la vitamina E. Tra i sali minerali, il cromo, un minerale che permette di migliorare la capacità dell'insulina di trasportare il glucosio dal flusso sanguigno verso le cellule del nostro organismo.


Fra l'altro alcuni studi hanno dimostrato che gli asparagi possono essere utili alla prevenzione del diabete di tipo 2 . Gli asparagi, sono ricchi di glutatione, che stimola la depurazione dell'organismo, eliminando così sostanze dannose e componenti cancerogeni. Inserire gli asparagi nella nostra alimentazione può essere utile alla prevenzione di alcune forme di cancro, come quello alle ossa, al seno, al colon, alla laringe e ai polmoni. Inoltre, l'acido folico in essi contenuto, in associazione con la vitamina B12, permette la prevenzione dei disturbi che potrebbero affliggere la sfera cognitiva con l'avanzamento dell'età.

Non dobbiamo poi dimenticare  l'amminoacido denominato asparagina, dall'azione diuretica, che aiuta ad espellere il sodio in eccesso. Si tratta di una proprietà particolarmente benefica per coloro che soffrono di ritenzione idrica, edema o ipertensione. La presenza di potassio regola la pressione, il funzionamento dei muscoli, cuore incluso. Dal consumo di asparagi trae beneficio anche il nostro apparato digerente per il contenuto di inulina,  una tipologia di carboidrato che arriva intatto all'intestino e che è una fonte ideale di nutrimento per la flora batterica, con particolare riferimento ai lactobacilli.



Il modo di amare

Il modo di amare dipende da come siamo in grado di giudicare la natura umana, le virtù positive non sono ciò che noi facciamo, ma ciò che noi siamo.


Che pensare delle virtù positive, quali l'amore, la pazienza e l'umiltà? Contribuiscono ad arricchire la vita? Come acquisirle? Esse appaiono spontaneamente quando noi ritroviamo noi stessi.

Il  vero Io possiede tutte queste virtù naturali. Ma bisogna ricordare che ogni vera virtù ha la sua contraffazione. L'umiltà, ad esempio può essere una posa assunta con lo scopo di fare buona impressione. 

Se qualcuno vuole ottenere qualcosa da noi, si presenterà con modi affabili e gentili, che si tramuteranno in arroganza se sarà contrariato. Non bisogna giudicare gli altri da come appaiono. Dobbiamo essere dei giudici severi della natura umana. Una virtù positiva non è qualcosa che noi facciamo, ma è qualcosa che noi siamo

Un uomo gentile non può agire che con gentilezza, così come una persona crudele non può fare a meno di agire con crudeltà. Non dobbiamo avere paura di affrontare le attitudini negative. Ricordiamoci che esse non sono il nostro vero Io; esse sono acquisite. Quando avremo veramente capito tutto questo potremo lavorare a costruirci una nuova vita.

martedì 24 maggio 2016

Non c'è pericolo, non c'è sugo, non ci ho mai fatto un pasto buono

Non c'è pericolo, non c'è sugo, non ci ho mai fatto un pasto buono...anche oggi altri proverbiali detti toscani da tenere a mente per pepare qualche conversazione.


NON C'E' PERICOLO: impossibile, nient'affatto

NON C'E' SUGO: non ne vale la pena. Sugo, in certe zone della Toscana significa letame, concime

NON CI HO MAI FATTO UN PASTO BUONO: si dice di una persona con la quale non si può nè combinare un affare nè andare d'accordo. Non si trova mai in senso positivo


NON CI PIOVE SOPRA: si dice di una cosa sicura, garantita. "Lo stipendio fisso sarà poco. Ma intanto non ci piove sopra"

NON CI SI VEDE NEMMENO A BESTEMMIARE: a Firenze le bestemmie si chiamano "moccoli" così come le candele ("se tu 'unn'hai altri moccoli tu poi andare a letto a' i' buio" si dice a chi non ha argomenti validi per sostenere una discussione). E' evidente l'accostamento: è tanto scuro che non ci si vede neppure accendendo o "tirando" moccoli.

NON DARE NE' IN TINCHE NE' IN CECI: non azzeccarne una. I ceci sono il miglior contorno per le tinche in umido. Sarebbe come dire: non riuscire a infilzare con la forchetta nè la pietanza nè il contorno

NON E' DI FUORI: non è improbabile

Lavanda e Basilico per l'Emicrania

Lavanda e Basilico per l'Emicrania, un rimedio naturale da tenere nel nostro quaderno dei rimedi naturali magici, forse un po' esoterici, ma di grande efficacia.


Oggi, come ogni fine settimana propongo una sorta di rito magico con le piante, come accade spesso nelle favole, alla base delle quali c'è sempre un fondo di verità, basta saper leggere oltre. Ecco un rimedio per sconfiggere l'emicrania.


Occorrente: un sacchettino di lavanda essiccata o una compressa di garza imbevuta di olio di lavanda, un metro di nastro verde, una foglia di basilico

Inspirate la lavanda e assorbitene la fragranza in tutto il corpo per purificarvi e rilassarvi; se preferite tenete la garza sulla fronte per qualche minuto. Prendete il nastro e avvolgetelo all'indice della mano sonostra, poggiatelo sul vostr o"terzo occhio" e massaggiate delicatamente avantie indietro. Poi svolgete il nastro, legatelo intorno alla fronte come una fascia fissandoci una foglia di basilico in corrispondenza del terzo occhio.

Rilassatevi completamente per  dieci minuti e immaginate i veleni defluire dalla fronte al nastro. Quando il dolore è un po' passato, togliete il nastro, tagliatelo a metà e gettatelo via. Questo rimedio allevierà persino le emicranie più violente, scacciando anche quelle persistenti.


Yamuna Body Rolling: benessere psicofisico

Yamuna Body Rolling: benessere psicofisico. Oggi vi parlerò di un nuova frontiera del fitness, una disciplina che può migliorare tutto il nostro corpo.


Lo Yamuna Body Rolling nasce circa 30 anni fa e prende il suo nome da una donna, Yamuna Zake, che ha dedicato tutta la sua vita alla comprensione delle logiche del corpo e a cercar di capire come, attraverso l’applicazione corretta di esercizi specifici, si potesse migliorare il proprio benessere.

Lo Yamuna Body Rolling fonda i suoi principi nello Hatha Yoga ed è in grado di creare a livello corporeo effetti positivi strutturali a lungo termine.

E' un lavoro innovativo per l'allungamento muscolare profondo, l'elasticità e la tonicità muscolare, nonché la scioltezza delle articolazioni. Migliora la densità ossea e contrasta efficacemente l'usura del tempo.

Indicato come YBR (uai-bi-ar) è un'attività che si svolge in carico, utilizzando delle palle apposite, studiate in dimensioni e consistenza per lavorare nel dettaglio muscoli specifici. Ogni seduta ha come obiettivo quello di rendere consapevoli dei propri movimenti e migliorarli, e si basa su tre semplici principi fondamentali: stimolazione dell'osso, stimolazione del tendine e stimolazione del muscolo.

Il risultato è un senso di benessere complessivo, maggior elasticità di movimento, eliminazione dei dolori articolari, riduzione degli infortuni legati al movimento. Tutto ciò grazie al fatto che questo metodo si applica a tutto il corpo, dalla testa ai piedi, grazie all'esistenza di routine specifiche per ogni parte del corpo che ha bisogno di essere trattata. Sin dalle prime lezioni è possibile constatare il miglioramento e grazie al lavoro personalizzato si superano i problemi associati a limitazioni articolari e muscolari e, favorendo l'allineamento, si migliora la postura.

5 lezioni per stare bene, 10 per migliorare il proprio aspetto!

Lo YBR prevede un' importante lavoro di rinforzo della colonna vertebrale, in conseguenza del quale si ristabilisce nel nostro corpo un flusso energetico ottimale, che ci fa sentire fisicamente più leggeri e più attivi. Questa pratica si associa proficuamente agli sport svolti abitualmente, in quanto facilita e favorisce il conseguimento di risultati avanzati in un tempo inferiore, grazie alla elasticità muscolare e alla scioltezza articolare che conferisce a chi lo svolge.

Soprattutto lo YBR si pone come un potente anti-infortunio delle nostre attività quotidiane o ricreative, tanto da poterlo definire:

• indispensabile per chi corre, per evitare gli infortuni della corsa o per porvi rimedio: problemi alle ginocchia, infiammazioni dei tendini, spina calcaneale, fascite plantare sono solo alcuni dei casi che hanno trovato giovamento;

• utile a chi gioca a golf e a tennis, per migliorare l'elasticità e apertura dell'articolazione della spalla;

• irrinunciabile per chi danza, per la possibilità di movimento e scioltezza a livello dell'anca, nonché per il lavoro di rinforzo sui piedi e la capacità di fornire un allungamento profondo e unico dei muscoli.

Controindicazioni relative a situazioni particolari:

• Interventi chirurgici: attendere almeno 3 mesi dalla data dell’intervento;

• Radioterapia: attendere almeno 6 mesi e richiedere il permesso del medico;

• Sarcoma osseo di vario tipo: astenersi totalmente dal body rolling.

ATTENZIONE: Allenatevi solo con Insegnanti Certificati. Il Body Rolling per dare benefici, e non nuocere, deve essere di Qualità.


Uromodulina, proteina dell'ipertensione

Uromodulina, proteina dell'ipertensione, è tutt'ora un mistero per gli studiosi. Scoperta oltre 50 anni fa, non è ancora chiaro il suo funzionamento.


Uromodulina, proteina dell'ipertensione, è da anni oggetto di studio. Si sa che è la proteina responsabile dell'ipertensione, ma è ancora oggetto di studio. Il gruppo guidato da Luca Rampoldi, dell'Istituto Telethon Dulbecco presso l'Istituto San Raffaele di Milano, in collaborazione con Olivier Devuyst, dell'università di Zurigo, Paolo Manunta, dell'Università San Raffaele, e Maria Pia Rastaldi del Policlinico di Milano, è stata pubblicata sulla rivista Nature Medicine, è impegnato proprio in questa ricerca.


Da anni questo gruppo di ricerca studia una rara malattia renale dovuta a difetti nel gene che contiene le informazioni per l’Uromodulina, la proteina più abbondante normalmente presente nelle urine. Sebbene questa proteina sia stata scoperta più di 50 anni fa, la sua funzione biologica continua ad essere un mistero. Il punto di partenza di questo lavoro è stata la scoperta che alcune varianti comuni del gene dell’Uromodulina, in particolare della regione che ne regola l’espressione e quindi la produzione, sono associate ad un rischio maggiore di sviluppare ipertensione e danno renale nel corso della vita.

La produzione di Uromodulina determina la comparsa di ipertensione già in giovane età, ma anche che una riduzione dell’apporto di sale nella dieta è sufficiente per ripristinare valori normali di pressione sanguigna. «La nostra ipotesi – continua il ricercatore – è che questa proteina favorisca il riassorbimento di sale e acqua a livello renale, con un meccanismo che abbiamo parzialmente identificato. Alti livelli di espressione provocano un maggiore riassorbimento di sodio, potenziando l’azione di una specifica proteina di trasporto localizzata nel rene: questo si traduce in un aumento della pressione sanguigna. La prova del nove? Somministrando un potente diuretico che ha come bersaglio proprio questo sistema di riassorbimento, abbiamo riscontrato un maggiore effetto del farmaco sulla pressione negli animali “superproduttori” di Uromodulina».


lunedì 23 maggio 2016

N'ha fatte quante Cacco, ni fuma, nocchini

N'ha fatte quante Cacco, ni fuma, nocchini, non avere i' su santo con uno, non casca nel quarto altri divertenti modi di dire toscani davvero originali.


N'HA FATTE QUANTE CACCO: Cacco è la versione fiorentina del mitico Caco, il ladro ucciso da Ercole. E' probabile che questo modo di dire sia nato da quando venne scoperto, davanti a Palazzo Vecchio in Piazza della Signoria, il mediocre gruppo marmoreo in cui Baccio Bandinelli raffigurò (nel 1534) Ercole e Caco e che suscitò discussioni e sarcasmi a non finire

NI FUMA: non tollera mosche al naso. Lo dicono in Versilia e nel Pisano di chi è "fumino", cioè si arrabbia con facilità, è permaloso


NOCCHìNI: sono colpi secchi picchiati con le nocche sulla testa altrui, L?escalation dello sculaccione

NON AVERE I' SU SANTO CON UNO: non andarci d'accordo, non averci simpatia

NON CASCA NEL QUARTO: quando una cosa non è urgente e può essere rimandata senza danno. E' un modo di dire originato dalla multa di un quarto in più della tassa daziaria che non veniva pagata il giorno stabilito


Liberarsi degli Scarafaggi naturalmente

Liberarsi dagli Scarafaggi naturalmente può sembrare un'utopia, ma non è così. Oggi spieghiamo quali sono tutti i piccoli trucchi a nostra disposizione per tenerli lontani senza ricorrere a pericolosi disinfestanti.


Gli scarafaggi non piacciono a nessuno, soprattutto se li troviamo come coinquilini nelle nostre case, anche se in natura hanno il loro ruolo. Come tutti sappiamo, questi indesiderati animaletti notturni, prediligono ambienti umidi e bui e nelle case portano scompiglio. Ne esistono diverse specie che variano la loro dimensione ma solitamente si riconoscono bene perché sono di colore nerastro o bruno, zampette lunghe e pelose, corpo ovale e appiattito. 



Non mi dilungherò sulla loro descrizione, ma preciso che sono ovipari e che depongono molte uova, si nutrono di tutto e portarli in casa è più semplice di quanto non si creda basta anche solo un semplice sacco di patate o dei cartoni provenienti da magazzini infestati.

Durante il giorno sono praticamente invisibili perché trovano riparo nelle crepe dei muri, sotto i battiscopa o in qualsiasi altro riparo umido e poco illuminato, specialmente vicino a fonti di calore (compressore del frigorifero, forno di cucina, canali di passaggio per i tubi dell’acqua calda ecc.). Non è raro trovarli nei sottolavelli, nelle contropareti dei fornelli e dei ripiani di cottura.

La loro presenza in casa si rivela nociva per la nostra salute, poichè essi sono veicolo di trasporto per le uova di molti parassiti e provocare reazioni di tipo allergico (per contatto diretto o con i loro residui), ma possono anche propagare con facilità germi patogeni, per il fatto che si nutrono anche di escrementi. In casa rilasciano deiezioni e rigurgitano con frequenza una parte del loro cibo, liberando una secrezione nauseante e dal cattivo odore, i cui microrganismi possono contaminare gli alimenti e i vari luoghi od oggetti colpiti.

Intanto per contribuire a tenerli lontani da noi è bene:
- non lasciare cibi o loro residui in contenitori aperti;
- smaltire ogni giorno le immondizie e non tenerle in recipienti aperti;
- non accumulare scorte alimentari in cantine o ripostigli.

- mantenere tutti i locali puliti e ordinati e lasciare il pavimento libero da oggetti; 
- stuccare eventuali crepe e fessure di pavimenti, pareti e soffitti;
- controllare sempre sacchi, sacchetti o cartoni di alimenti e verdure che vi portate in casa, poiché potrebbero provenire da magazzini infestati;
- accertare che tutti gli scarichi siano dotati di sifone;
- sigillare ermeticamente con del silicone il passaggio sui muri delle canalizzazioni di tubi del gas, dell’acqua, degli scarichi e dell’impianto elettrico, per evitare che entrino da fuori.

Questi accorgimenti sono validi sia per chi ha un'abitazione unifamiliare che per coloro che vivono nei condomini,  in particolare questi ultimi se infestati, dovranno ricorrere alla disinfestazione e si dovranno non solo controllare i singoli appartamenti, ma anche le zone comuni. 

Per tenere lontani gli scarafaggi non è obbligatorio ricorrere alla disinfestazione chimica con prodotti spesso ad alto rischio (ad esempio piretrine e organo fosforici), ma si possono usare dei metodi di prevenzione e lotta naturale, più sicuri e privi di controindicazioni. Vediamo quali:

- pulire le principali superfici lavabili della casa (pavimenti, tavoli, lavandini, vasche da bagno, finestre, porte da balcone ecc.) con un semplice panno imbevuto di una soluzione acqua-aceto che è un ottimo repellente per gli insetti

-distribuire  nei punti più critici della casa alcuni spicchi d’aglio, mucchietti di foglie d’alloro o rametti di rosmarino
- gli scarafaggi temono particolarmente l’erba gatta e il tanaceto, che potrete posizionare con qualche vasetto o piccolo mazzo sul balcone, lungo i davanzali delle finestre o in prossimità delle porte.



Considerare il proprio comportamento

Considerare il proprio comportamento significa riflettere sulle nostre abitudini che, spesso, sono negative e di riflesso, ci fanno vivere una vita chiusa e decisamente negativa.


Una vita chiusa è conseguenza delle cattive abitudini. Allora perché persistere nelle attitudini auto-distruttive? Perché non ci accorgiamo che esse sono  contro di noi. In un modo o nell'altro le giustifichiamo. Perché è così difficile cambiare le nostre attitudini?

 Perché ci identifichiamo con esse. Pensiamo che abbandonandole ci possiamo svuotare. Dobbiamo respingere le false idee della mente senza bisogno di sostituirle subito con altre. All'inizio, questo vuoto ci lascerà perplessi. In seguito sarà colmato dalla  verità, così come avviene per un lago che dev'essere dragato e poi riempito con acqua fresca. 

Si può farne esperienza nella vita quotidiana? Sì, e con ottimi risultati. Cerchiamo di avere il coraggio di respingere un sentimento che proviamo nei confronti di un'altra persona. A suo tempo la luce verrà. Questo sentimento negativo sparirà completamente. Noi siamo schiavi di coloro nei confronti dei quali nutriamo sentimenti negativi. 

Eliminiamo questi sentimenti e quelle persone spariranno dalla nostra vita emozionale. E così sparirà la nostra pena. Questa regola può essere applicata ad altre situazioni quali la depressione? Naturalmente. E' il nostro comportamento nei confronti di una situazione che provoca la depressione, e non la situazione. Facciamone esperienza e vedremo. Qualsiasi depressione è assolutamente inutile.

Riniti allergiche: olio di ravensara

Riniti allergiche: olio di ravesara per respirare meglio. L'olio essenziale di ravensara infatti è particolarmente adatto in caso di riniti allergiche, che costituiscono una delle maggiori problematiche primaverili.


Esistono alcuni proverbi che dicono: "Aprile non ti scoprire", "Maggio non ti fidare", "Giugno fai coem ti pare", ed in effetti non possiamo dire che il clima concili molto l'alleggerirsi, ma non si tratta solo di questo, Aprile è il mese peggiore per chi soffre di riniti allergiche, ma spesso anche nel mese di Maggio le problematiche persistono. Dal momento in cui compaiono i primi sintomi di prurito al naso o starnuti, per calmare l’irritazione e disinfiammare le mucose congestionate possiamo usare l’olio essenziale di Cinnamomun camphora,  albero originario del Madagascar noto col nome di ravensara, che in lingua malgascia significa “foglia benefica”.



Completamente atossico, possiede una potente azione antivirale, antibatterica, tonica ed espettorante,  è il rimedio ideale per liberare le vie aeree, sfiammare le mucose irritate, prevenire e curare rinofaringiti. Si rivela particolarmente efficace in tutti i casi di edema delle mucose otorinofaringee, grazie alla sua attività antiedematosa che stimola il drenaggio delle tossine intrappolate nelle mucose.

In caso di rinite, basta ungere con 3 gocce di olio essenziale di ravensara i bordi delle narici 2-3 volte al giorno per favorire la liberazione del naso dal muco e sfiammare le mucose dell’albero respiratorio.



domenica 22 maggio 2016

Necci, nel chiocco, nel pallone, nerchia

Necci, nel chiocco, nel pallone, nerchia, da una specialità famosa in lucchesia fino alla volgare parolaccia...la Toscana è anche questo.


NECCI: una delle specialità più popolari della Lucchesia, ma anche nel Pistoiese, dei luoghi, cioè, in prossimità dei boschi di castagni. I "necci" si fanno, appunto, con la farina dolce di castagne stemperata nell'acqua fino a ridurla una pastella che viene cotta fra due testi di terraglia ben caldi, meglio dopo averla messa a sandwich tra foglie di castagno fatte rinvenire in acqua bollente. Se la base è quella del castagnaccio, diffuso in altre parti della Toscana, i "necci" sono in realtà tutt'altra cosa; più essenziali, più poveri, se si vuole, senza olio, nè pinoli, nè uvette: unica concessione, specialmente a Pistoia, la ricotta che viene rinvoltata o spalmata fra due "necci". E' una merenda invernale ghiottissima, di sapore e di aspetto pastorale, mangiata in piedi appena sfornata dal "necciaio" che sosta ancora in qualche strada periferica al riparo dal vento di tramontana, col fornello a gas liquido invece che a brace, unico strappo alla tradizione.


NEL CHIOCCO: in tasca. "Andargli nel chiocco" è un modo di dire livornese, non elegante ma sempre meno triviale di altri, per aggiungere un certo scherno alla sconfitta altrui

NEL PALLONE: uno è "nel pallone" quando ha preso la testa per la rabbia, è imbelvito

NERCHIA: sesso maschile, con ridondanza



Dipingere con i Gelati: Othman Toma

Dipingere con i Gelati: Othman Toma ne ha fatto la sua arte. Si può dipingere in molti modi, da quelli più classici a quelli più stravaganti. Ma le opere di Othman Toma sono davvero incredibili.


Essere artisti non significa solo essere padroni di una o più tecniche, ma significa anche essere sempre aperti  all'innovazione e alla creatività. E possiamo dire che di artisti con grandi capacità innovative ve ne sono davvero molti, che oltre alla bravura riescono ad usare anche materiali davvero particolari. Per dipingere ormai sembrano diventati obsoleti acquarelli, olii, tempere...oggi c'è chi dipinge con i cosmetici, chi con le ceneri dei defunti, e chi con i gelati. Ebbene sì proprio con i gelati che si squagliano.


Orginale protagonista di questa nuova tendenza è l’artista iracheno Othman Toma, che  usa una tecnica insolita per creare le sue opere: infatti, usa il colore dei gelati che si sciolgono al posto della normale pittura, con risultati davvero sorprendenti, che ricordano un  po’ le delicate sfumature che si ottengono con gli acquarelli.

Othman Toma dipinge di tutto: animali, monumenti, esegue ritratti, ed è capace di ricavare un'ampia tonalità di colori dalle creme, che ottiene semplicemente lasciando sciogliere i gelati. Al termine di ogni opera, la fotografa insieme al gelato che ha utilizzato per creare i colori, e posta il risultato sui social network. Inutile dire che la rete ha avuto reazioni entusiaste di fronte all’idea, e Toma si è guadagnato in poco tempo migliaia di follower.

Licenza Creative Commons
Quest' opera è distribuita con licenza Creative Commons Attribuzione - Non opere derivate 3.0 Italia.