Pur essendo praticamente onnipotente, Charlie aveva
una spina nel fianco, quello che potremmo definire il suo tallone
d'Achille: la sua famiglia.
Charlie aveva una splendida consorte, e quattro
figli, due maschi e due femmine.
Erano tutti grandi e quasi proiettati nel mondo del
lavoro, ma avendo immense possibilità economiche, si
trastullavano in attività alternative dando dei sani grattacapi a
Charlie, che spesso, investiva con la sua voce la cornetta del
telefono, inveendo brutalmente contro consorte e figli medesimi.
Specialmente lo Smilzo, non dava pace alla povera e
tormentata anima di Charlie, che doveva tamponare i guai che lo
Smilzo combinava appena muoveva un passo.
Lo Smilzo, fra una gitarella e l'altra in giro per
il mondo, era riuscito a finire il suo corso di studi, e in seguito
Charlie lo aveva spedito all'estero a fare una specializzazione, ma
anche dall'estero, costui era una fonte di grattacapi e pensieri per
la mente già ingombra di responsabilità di Charlie, che in ogni
caso aveva il suo bel da fare per reggere tutta l'impalcatura dello
Uaisipiei e delle sue attività private. Quando Charlie era al
telefono con la sua consorte, non era raro sentirlo urlare sui se e
sui ma, su chi e come, quando e perché che riguardavano lo Smilzo,
il quale, in patria o all'estero, ne combinava sempre una.
Di tanto in tanto lo Smilzo faceva visita al
paparino presso il suo ufficio all'interno dell'headquarter, e
arrivava su di una utilitaria color violetto, tutta ammaccature e
sverniciature, bozzi e cigolii, la parcheggiava in bella mostra
davanti alla porta blindata dello Uaisipiei e poi entrava, in tutta
la sua magrezza. Era così secco che più che un ragazzo, sembrava
uno scheletro che camminava, ci si aspettava che scricchiolasse e
implodesse. Aveva un'aria trasognata, forse più che trasognata diciamo pure assente, di chi non sa dove è stato e non sa dove andrà,
Zoe più volte si era chiesta dove quel ragazzo avesse lasciato la
materia cerebrale e relativi inquilini, cioè i cari e utili neuroni.
Proprio un giorno durante il quale Zoe era di turno
serale, Charlie e consorte erano saliti al ristorante “Re Sugo”
per una cenetta in santa pace, insieme ad alcuni ospiti. Quella sera
tutto era tranquillo, anche perchè la presenza di Charlie faceva da
deterrente, quando alla porta dell'headquarter Zoe vide comparire
la spettrale figura dello Smilzo. Zoe aprì e con bei modi, salutò,
e lo Smilzo con la solita aria di chi cade in questo mondo per la
prima volta, le disse che sarebbe salito dal potente papà a prendersi
le chiavi di casa, perchè lui, le sue, non sapeva dove cavolo
fossero.
Zoe lo avrebbe volentieri mandato dall'onnipotente e
ubiquitario genitore, ma si accorse che lo Smilzo indossava bermuda e
infradito, che Charlie a quell'ora della sera aborriva come la peste.
Allora lo Smilzo chiese a Zoe il piacere di andare
al posto suo, e Zoe acconsentì, pur di far filare tutto liscio.
Salì al piano superiore e attraversò il salone del
ristorante, raggiunse la veranda dove Charlie sorseggiava un rum da
meditazione insieme alla consorte ed alcuni ospiti, si avvicinò
guardinga, e attese che Charlie finisse di parlare, poi, con un bel
sorriso, si scusò del disturbo, ma Charlie la rassicurò:”Bambina
rossa, lei non disturba mai!”...... Così Zoe si fece coraggio e
chiese a Charlie le chiavi per il figlio, che, di sotto, attendeva
pazientemente.
Charlie sbarrò gli occhi, si congestionò, tossì,
mentre la sua dolce consorte si mise le mani nei capelli e così si
espresse: “Oh Signore, le ha perse un'altra volta!!!”
Nella mente di Zoe suonò l'allarme rosso, ci fu un
attimo di imbarazzo generale, tanto che anche Zoe fece uno sguardo
periferico, sul modello militare, tipo “Signorsì signore!”
Charlie tirò fuori le chiavi e le porse a Zoe
facendole questa raccomandazione: “Bambina rossa, ecco le chiavi,
Le dia a mio figlio e gli dica da parte mia che è un FESSO!!!!!”
Se fosse stata una situazione diversa, Zoe si
sarebbe smascellata dalle risate, ma non era certo l'occasione
adatta, quindi si dette un tono solenne, prese le chiavi, scese e le
consegnò allo Smilzo, ma si guardò bene dal riferire il resto del
messaggio, considerando che le faccende di famiglia di Charlie non la
riguardavano.
Dal canto suo lo Smilzo uscì, chiavi in mano, e poi
ritornò cambiato di tutto punto, salì di sopra e rimase in
compagnia dei divini genitori. Ma la faccenda non era chiusa.
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