Allo Uaisipiei non mancavano certo le attività ludiche, atte a tenere allenate le menti degli ospiti di Charlie e a far loro passare serenamente il tempo all'interno dell'headquarter, durante gli interminabili pomeriggi d'Agosto caldi e torridi. A questo scopo uno dei più fidi consiglieri di Charlie, il Sig. Cinquemani (del resto aveva le mani in pasta ovunque come altro poteva chiamarsi?), si era incaricato di stilare una lista di possibili attività che coinvolgessero soprattutto le signore, mentre i mariti erano impegnati in prolisse discussioni politico-filosofiche.
Fra le tante proposte fu accolta con entusiasmo quella di dar vita ad un torneo di burraco, gioco di carte simile al bridge.
Anche Zoe fu coinvolta nell'organizzazione, a lei spettò il compito di preparare un modulo per le iscrizioni delle coppie giocatrici, decidere con la rappresentante del team burraco le date e i premi da mettere in palio, riscuotere le quote di partecipazione e riuscire a convincere lo staff di Re Sugo a preparare per l'occasione un coffee break, all'uopo predisposto nei pressi della sala da gioco. Fu subito tensione tra lo chef de rang Ciucciovino e quella che Zoe definì senza ombra di dubbio la regina del burraco, altrimenti nomata Boccadifuoco. Boccadifuoco era alta, magra, dall'aria austera, con passo simile a quello di un guerriero spartano (passava lei e si incrinavano i muri....), ma ciò che le valse il comando del nutrito gruppetto di giocatrici incallite fu la sua voce. Di femminile quella voce non aveva nulla, forse non era nemmeno una voce umana, poteva definirsi un misto fra la voce di un soggetto posseduto da esseri satanici e quella di un coro di corvi gracchianti: AGGHIACCIANTE! In effetti Boccadifuoco fumava come una turca.
Volarono parole grosse fra Ciucciovino e Boccadifuoco, entrambi tiravano sul prezzo, cosa che non aveva senso considerando le possibilità economiche di quelle allegre sottane, ma arrivarono ad un entente cordiale.
Ovviamente Boccadifuoco si occupò anche del reclutamento delle giocatrici, imponendo a Zoe di fare al pc dei colorati volantini da distribuire all'interno dell'headquarter, e per di più senza chiedere il permesso a Charlie, che per reazione gridò all'attentato.
Fu come assistere alla battaglia delle Termopili, il peggio era per Zoe che stava in mezzo ai combattenti, e il cui compito era di fare da tramite diplomatico, diplomazia che avrebbe volentieri impiccato alla polena di una imbarcazione se avesse avuto un corpo solido.
Comunque sia, l'organizzazione riuscì, e le giocatrici arrivarono numerose, ma più che giocatrici, Zoe si trovò di fronte un esercito di bellicose femmine pronte a tutto per accaparrarsi premi e vettovaglie.
Iniziò il torneo, e le nostre comari dopo un breve e silenzioso inizio di partita, si scatenarono in una guerra verbale senza confini, i cui strali arrivarono fino al desk di Zoe, le cui orecchie, prive di tappi di cera, furono torturate dai peggiori insulti e dalle più basse offese che lingua umana potesse pronunciare.
Nessun commento:
Posta un commento
Qualunque sia la modalità che vi ha portato su questa paginetta, vi invito a restare e a leggere i miei racconti e le mie poesie.
Cerco di comunicare tutta me stessa e spero che le mie emozioni arrivino anche a voi.
Lasciate traccia del vostro passaggio, un commento o anche solo una parola, sapere che anche una frase o un solo verso vi ha lasciato qualcosa significherà aver toccato le corde del vostro cuore.
Buona lettura,
Silvia