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lunedì 29 ottobre 2012

APOCALIPSE NOW



29 Settembre 2007 

Come al solito, mi trovavo sola soletta in ufficio in una delle tante calde domeniche di Luglio, nel vano tentativo di smaltire le solite carte e dividendomi fra gli arrivi, il bar e il telefono. Il silenzio regnava sovrano, tranne il frinire delle cicale. Proprio mentre mi trovavo concentrata al massimo sul trimestrale del commercialista, vedo con la coda dell'occhio, un'ombra muoversi dietro la tenda di lino che separa la reception dal giardino. Abbozzo un sorriso ad uno dei nostri più affezionati e simpatici clienti, quando, fra lo stupito e il basito lo vedo agitarmi davanti i rubinetti della vasca da bagno della suite in cui lo avevo accompagnato il giorno prima. ANATEMA! "What's the matter?" dico con la voce quasi rotta dal pianto - "I am so sorry Silvia, but I opened the water taps and this is the result, but the water is still open". Il sangue già colava dalla mia fronte in copiose gocce, ma nonostante pensassi che "delle mie vene potesse farsi in terra laco", afferro la prima cassettina degli attrezzi giacente nello scannafosso e corro per il camminamento seguita dal mio cliente sfiatato a tappare la falla. Al mio ingresso nella suite che vedo? Acqua scrosciante dal muro privo di rubinetti che si riversava come le cascate del Niagara nella vasca e sul parquet. Sguisciando come un'anguilla chiudo il generale dell'acqua (primo passo verso la soluzione del problema) e armata di stracci sotto i piedi mi metto a pattinare sul parquet per asciugare (nemmeno ci fosse stata passata la cera), poi insieme al mio cliente con i pantaloni girati fino al ginocchio e seduti sul bordo della vasca abbiamo riavvitato gli indiavolati rubinetti, congratulandoci  per il lavoro in team da noi stessi effettuato. Rientro in ufficio ben zuppa, intenzionata a farmi un corroborante caffè, ma trovo ad aspettarmi un altro cliente proveniente dal Residence e villeggiante nella mansarda. "Oh Silvia, we have problem in our apartment!" Con il sorriso sulle labbra chiedo di che si tratta e il signore mi dice che non ha acqua calda. Poco male, penso, vado a dare un'occhiata...e così faccio. Entro nella mansarda e tutto sembra a posto a parte il fatto che non viene acqua calda, quindi armata di pazienza esco in veranda ed entro nel vano caldaia: APOCALISSE! Il vano caldaia è allagato. Sono immersa nell'acqua fino alle caviglie; e ora? Stacco la pompa dell'autoclave, svuoto il serbatoio, e cerco di spazzare via l'acqua dal buco di scolo al momento occluso da un nido di passerotti, cui, per cause di forza maggiore sono costretta a cambiare locazione d'appartamento.  Finalmente faccio ripartire la caldaia per la gioia dei clienti e bagnata, dimessa, con i jeans ormai ridotti a bermuda alternativi, torno in ufficio per presenziare all'aperitivo.

1 commento:

  1. Quando si dice "problem solving"... Io non avrei saputo da dove iniziare!

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Silvia

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