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lunedì 29 ottobre 2012

Capodanno con Piramide


04/01/2008

E così siamo arrivati alla fine dell'anno.
La giornata del 31 Dicembre è stata ovviamente una giornata campale. Telefonate ogni cinque secondi circa e una marea di clienti in arrivo per i grandi festeggiamenti di fine anno.
Come volevasi dimostrare Piramide era tutta un fuoco, bisognava essere preparatissimi a ricevere tutti i clienti, ma in particolare i suoi amici (il che significava attenderli ad un ora non ben precisata del pomeriggio, sera...)




Sia il Poggio che la Muccheria erano al completo e i gruppi familiari solitamente sono da noi i più temuti, dato che arrivano come una mandria in preda al morbo della mucca pazza e vanno gestiti con grande cautela. Voci, schiamazzi, sospiri e alti lai si susseguono per la struttura, mentre la mente di chi sta alla reception (in questo caso io) va in pezzi. Ed eccoci ai primi arrivi: gruppo di adolescenti con soldi da spendere che invade la reception e la sala, un coro di parole tutte diverse e domande a fiumi, e mentre tu cerchi di rispondere in maniera esauriente, il citofono suona e arriva la coppietta snob, vestita Prada da capo a piedi che guarda scandalizzata gli adolescenti e ti chiede: - Hanno una suite qui a Poggio?- 


E tu con un sorrisone rispondi che i ragazzi risiedono nel residence. Poi arrivano gli amici di Piramide, e scatta la richiesta del tavolo riservato e tranquillo....come no, in un ristorante pieno!!!! Anche qui dopo una genuflessione grazie alla quale ho toccato le palme delle mani sul pavimento di cotto, ho spiegato che la serata sarebbe stata tranquilla, ma che un po' di rumore ci sarebbe stato visto che il ristorante era al completo. E per risposta ho avuto un grugnitino amoroso. E mentre Piramide volava per la sala accendendo candele, intensificando i poutpourri, e modulando le luci, io facevo decine di viaggi su e giù per il Poggio e alla Muccheria andata e ritorno. Erano le sette e io ero sfiatata, avevo lasciato i polmoni un po' ovunque per la struttura; e mentre cercavo di riprendere fiato, Piramide candidamente mi chiede: -Dove vai a festeggiare stasera?- 

Ho replicato che non andavo da nessuna parte, ma che stavo a casa in compagnia delle poesie di Oscar Wilde. Per tutta risposta mi sono sentita dire che mi meritavo delle piattonate in testa....solo perchè non andavo a fare un bagno di folla, e in uno dei suoi accessi di generosità mi ha proposto di rimanere in loco a festeggiare con Lei. Ho socchiuso gli occhi, anche per controllare una scarica nervosa che mi saliva dai piedi verso la testa, e ho rifiutato: ma siamo ammattiti? E dopo dodici ore passate qui devo anche rimanerci per fare un brindisino? Ma preferisco che un fulmine divino mi incenerisca piuttosto che passare un'ora di più qui, ho bisogno di tranquillità e silenzio, di suoni armoniosi, del profumo delle resine indiane e degli incensi. Erano quasi le otto, e nella mia testa mi sono ripetuta un vecchio adagio medievale:

"vinum dolce gloriosum, pingue facit et carnosum atque pectus aperit; vinum dolce vinum purum, reddit hominem securum et depellit frigora"....Ed era quello che avrei fatto appena arrivata a casa.





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