Simply

venerdì 9 novembre 2012

IL TEMPO




In questi giorni mi sono soffermata a riflettere su un comune concetto di cui ho letto e di cui ho sentito parlare forse troppo spesso: "il tempo è una gran cura per tutto".
Sinceramente non sono molto convinta della veridicità di questa affermazione. Il tempo stende la sua coltre su ogni cosa è vero, ma per quanto mi riguarda non ha curato proprio nulla.
Ciò che è avvenuto è totalmente intatto.
Posso parlare con più freddezza di avvenimenti senza tremare o piangere, ma non ha curato il dolore, la rabbia, la disperazione, l'intensità di un ricordo, di un profumo, non ha cancellato il potere tagliente di certe parole, l'espressione di sguardi, i brividi di un tocco....
Non passa giorno in cui la mente non torni a qualcosa di accaduto, qualunque sia l'ora, che io sia al lavoro, a fare sport, a seguire un programma e in questo stesso momento in cui sto scrivendo di getto queste parole un po' sconnesse, i pensieri corrono liberi nel sentiero che li porta al passato. 
Mi alzo la mattina e osservando i raggi di sole che entrano prepotenti dalle fessure delle tapparelle per darmi il buongiorno  penso.
Davanti ad una tazza di tè nel pomeriggio, davanti al pc non posso che prendere la macchina del tempo dei ricordi e via, basta impostare l'anno.
Tutto torna nitido e perfetto, persone, parole, azioni, è come rivivere e rivivere quegli istanti ogni giorno, sempre.
Sì, forse ripenso in maniera più obiettiva, ma i sentimenti quelli no, non cambiano, rimangono lì, come pietre, come macigni, pesanti, immobili, giganteschi, loro mi guardano e io li guardo, mi parlano e io gli parlo, mi sfiorano e io li sfioro, mi suggeriscono che ho ancora qualche conto in sospeso e io rispondo che non posso far altro che aspettare, che forse è un po' come aspettare "Godot".
La mia mente è come un'enorme biblioteca, un archivio inesauribile, e lì il tempo non può espletare la sua azione di scoloritura, di consunzione, non può strappare le pagine di quei libri, e non può neanche stenderci sopra la sua coltre spessa di polvere.
Caro tempo, tu scorri imperturbabile travolgendo ogni cosa ti si presenti davanti, un Langoliere direi, ma nulla puoi contro un cuore spezzato, perchè una volta spezzato, persino tu non puoi che fargli solo qualche graffio.
Sei come un predatore, che nel bosco più fitto della psiche umana, quello buio, senza luce, dove non ci sono sentieri, ti nascondi e aspetti la tua preda, la mia memoria,  me, che ancora rimango fortemente attaccata alla sfera selvaggia e archetipica del mio essere più primitivo.
Non c'è cura, tu passi, come passano i giorni, tuoi figli, i mesi e gli anni, io cambio nel corpo, ma di tutto ciò che ho dentro tu non puoi afferrare che schegge sfuggite solo al mio controllo.

1 commento:

  1. Cara Silvia, il tempo è un ottimo aiuto per lenire i dolori. Ma i traumi, se non sono superati, rischiano di ingigantirsi come mostri che divorani l'anima. Questa è la mia esperienza. Il blog che ho creato da poco, bellezzefelici.blogspot.com/, è un po' diverso dal tuo. Ma forse potrebbe piacerti. Ciao, Elena

    RispondiElimina

Qualunque sia la modalità che vi ha portato su questa paginetta, vi invito a restare e a leggere i miei racconti e le mie poesie.
Cerco di comunicare tutta me stessa e spero che le mie emozioni arrivino anche a voi.
Lasciate traccia del vostro passaggio, un commento o anche solo una parola, sapere che anche una frase o un solo verso vi ha lasciato qualcosa significherà aver toccato le corde del vostro cuore.
Buona lettura,
Silvia

Licenza Creative Commons
Quest' opera è distribuita con licenza Creative Commons Attribuzione - Non opere derivate 3.0 Italia.