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sabato 16 gennaio 2016

Ciabare, ciaccio, ciardo, ciccia e ciliegie, ci dice, ci farei la scritta, ci ha caato al mosca

CIABARE: da ciabattino, detto anche, per sincope, ciàba. Parlare con insistenza e petulanza, forse dice il Calmaiti "i ciabattini chiacchierano molto fra loro, mentre lavorano, non abbisognando di alcun raccoglimento"

CIACCIO: in Versili è il neccio (ocastagnaccio) fatto con la farina dolce di castagne, disciolta a freddo in acqua, con poco sale, e cotta fra due testi riscaldati a fiamma viva.

CIARDO: in Valdichiana si dice in senso disperegiativo di chi è sazio, pieno di cibo o d'altro; anche in senso figurato

CICCIA E CILIEGE: si dice, specialmente e Pisa, quando le ciliegie hanno il baco. Per estensione, a "ciccia e ciliegia" significa "alla disperata", senza limitazioni: forse un avanzo del modo di dire ormai in disuso "fare ciccia e ciliegie" per indicare scontri cruenti

CI DICE:  ci sta bene insieme; è bene intonato.

CI FAREI LA SCRITTA: accetterei fin d'ora; ci farei la firma perchè fosse così

CI HA CAATO LA MOSCA: è un modo di dire pisano quando un tranello viene scoperto o quando qualche cosa nonriesce nonostante le aspettative

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