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giovedì 29 ottobre 2015

Vulpes pilum mutat, non mores

Bene, eccoci nuovamente qui, tutti intorno alla lingua latina. Questo adagio ha subito una trasformazione nel suo passaggio all'italiano, infatti, come tutti di certo saprete, è in uso il proverbio "il lupo perde il pelo, non il vizio". Mi riprometto comunque di scoprire perchè la volpe....

Vulpes pilum mutat, non mores: la volpe cambia il pelo, non i costumi. Proverbio attestato per la prima volta da Svetonio, Vita di vespasiano, contenuto nel De Vita Caesarum. In questo passo l'imperatore viene rimproverato da un bovaro, di conservare immutabile la sua avarizia. Vespasiano è stato spesso descritto come un imperatore gretto ed avaro, sempre pronto a caricare di nuovi tributi il popolo. 

In realtà, come molti suoi predecessori (e come sarebbe accaduto anche ad altri suoi successori), aveva da confrontarsi - a detta degli storici - con una dura realtà: quella di far quadrare i conti delle casse dell'impero. Per estensione - e nella morale comune - ugualmente i membri del consesso umano possono cambiare i loro atteggiamenti ma difficilmente cambieranno gli obiettivi che si sono preposti di raggiungere.

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