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martedì 10 dicembre 2013

GRAZIE DOTTOR COCCIARO


Questo mio post è dedicato al Dottor Cocciaro, il neurochirurgo che mi ha operato, salvando la mia gamba e le mie vertebre. Lo ringrazio perchè oltre alla professionalità dimostrata  ha unito una non comune disponibilità e umanità, virtù sempre più rare ormai in campo medico. Fin dalla prima visita ha fatto sì che potessi capire perfettamente ciò che mi stava accadendo, facendomi leggere con lui la diagnostica per immagini, spiegandomi in termini semplici le problematiche a cui stavo andando incontro. Pur essendo un chirurgo non è un interventista e per quanto in suo potere ha cercato terapie alternative all'intervento intese ad alleviare le mie pesanti sofferenze. Disponibile telefonicamente, mi ha sempre sollecitato a chiamarlo  per qualunque dubbio o problema che avrei potuto avere nell'intraprendere questo faticoso percorso, fatto di giorni, settimane e mesi di dolori lancinanti, farmaci e tentativi di riabilitazione. E' stato  un periodo buio, difficile per me e per tutti coloro che mi sono stati vicini, ma grazie al suo apporto umano oltre che professionale la luce è tornata a brillare.
E' un medico di altri tempi, un uomo che ha fatto della professione medica non solo un mestiere, ma una missione, quale dovrebbe essere, per l'attenzione che ha avuto verso il lato umano del paziente, alimentando sempre la mia speranza di ritorno ad una vita normale e serena. Mi ha dedicato il suo tempo anche dopo ore di sala operatoria, stanco e provato, ma con il sorriso sulle labbra e gentilezza infinita.
Ha dimostrato una sollecitudine non comune in questi ultimi giorni, quando la situazione è proprio precipitata e l'intervento si è reso urgentemente  necessario. Ha fatto sì che arrivassi in sala operatoria serena, tranquilla e fiduciosa, dedicandomi un sorriso anche un minuto prima che i miei occhi si chiudessero nel sonno profondo indotto dall'anestesia e facendo capolino nel momento in cui li ho riaperti, intravedendo il suo profilo tutto sfocato, ma sentendo chiaramente la sua voce che mi annunciava la perfetta riuscita dell'intervento. E non solo, è tornato a trovarmi nella stanza del reparto per ben due volte, per assicurarsi che tutto fosse a posto prima e per farmi capire come era intervenuto una volta che avevo riacquistato la completa lucidità. Perciò non posso far altro che ringraziarlo ancora una volta, pubblicamente, perchè persone come lui, seppur sempre più rare, esistono ancora, e vale la pena che  abbiano il dovuto riconoscimento.

venerdì 18 ottobre 2013

MISS "CANDELA AL NASO"


 
Questa mattina, pur gamba non collaborante a carico, busto e antidolorifico (perchè la sfiga ha la vista degna di un condor pasa, ma ne parlerò quando mi sentirò pronta), sono andata, con mamma e babbo (dato che non posso nemmeno guidare.....), presso uno dei negozi della catena Ideal Bimbo. Obiettivo: comprare per il dolce Leonetto, ma ad uso e consumo di mamma Simona, il baby meal.
Il negozio, che si trova presso la zona industriale, è molto grande, quindi lo abbiamo percorso in tutta la sua lunghezza per trovare la zona "X" e piantarci lì davanti a sceglierlo. 
Durante il tragitto, nessun membro del personale in vista, solo voci lontane che provenivano dal fondo del capannone.
Con un certo disappunto vediamo che ve ne sono due tipologie, una, somigliante al ben più famoso Kenwood Chef, l'altra, più adatta ai nostri scopi e soprattutto a quelli di Leonetto.
Ci sembrava strano però che non vi fosse altra scelta, considerando le dimensioni del negozio, così, mentre io imprecavo contro il dolore che mi percorreva in toto il nervo sciatico, ci siamo guardati intorno in cerca di una commessa o commesso, per chiedere informazioni.
Cu cu? Ma dove trovarli? Stavo per dare una gomitata al pulsante dell'antincendio, quand'ecco che le mie orecchie percepiscono uno sgradevole "tirar su" di naso....Era la commessa che passava di lì.
Ci siamo guardate, mentre lei continuava a tirar su col naso, in testa una pinza che teneva su capelli lisci su cui spiccavano delle striscie bionde (forse colpi di sole), che parevano fatte con un rullo per vernici e l'ombelico in vista.
Io ero nella posizione della gru, quindi è toccato a mamma fare la domanda per sapere se i baby chef erano tutti lì. 
La risposta non solo è stata affermativa, ma con un certo disappunto, la commessa ci ha fatto notare che c'era anche una promozione, cosa che ha indotto la pignoleria di mamma, a chiedere quali fossero le caratteristiche principali dei due prodotti. 
Nonostante la mia posizione della gru e il mantra che stavo recitando per ipnotizzare la mente nella speranza che il dolore lancinante diminuisse, ho sentito questa risposta: "Sono buoni prodotti!" e avanti con una tiratina in su di naso.
Vista l'incompetenza e la maleducazione della ragazza  e l'aria attonita di mamma, ho chiesto a babbo di prendere la scatola così da poter leggere da me medesima, le caratteristiche, intanto la commessa si allontanava fregandosene alla grande e tirando su col naso.
Ora, io vorrei tanto sapere chi le ha fatto il colloquio di lavoro e l'ha assunta, e chi le ha fatto formazione, perchè vorrei parlarci e chiedere su che basi il profilo della ragazza corrispondesse ai requisiti richiesti, dato che gli annunci di Ideal Bimbo li ho letti spesso e volentieri: "cerchiamo ambosessi, che sappiano rapportarsi con il pubblico, gentili, sorridenti e  motivati a lavorare nell'ambito della puericoltura....."
Dunque, commessa di Ideal Bimbo, chi ti ha fatto il colloquio? Una scimmia urlatrice? E chi ti ha addestrato? Topo Gigio?
Ad ogni buon conto abbiamo fatto la nostra scelta, e ci siamo diretti alla cassa, dove stava appollaiata sempre lei, che, a questo punto, potrei definire come la ragazza con la "candela" al naso.
Io trascinavo la gamba non collaborante come fosse di legno, tranne alcuni momenti in cui il ginocchio si piegava, tipico movimento alla Pinocchio, preceduta dai miei. 
Stranamente la nostra "moccoletta" ci ha chiesto se volevamo un pacchetto regalo, domanda cui sono seguiti cenni di assenso. Ovviamente abbiamo dovuto attendere, perchè lei invece di chiamare alla cassa una collega che si aggirava nei pressi, sbucata da non so dove, ha fatto pagare tutti quelli che erano in fila dopo di noi. Non riuscivo più a stare in piedi, così babbo  mi ha fatto sedere vicino all'uscita, mentre Miss Candela al naso cominciava con una lentezza degna di un bradipo a preparare il pacco regalo con mamma che la fissava....  Non aveva occhio nemmeno per le misure della carta, da un lato la carta era sovrabbondante, dall'altro a fatica chiudeva il lato della scatola, non potevo guardare.
Dopo aver scartocciato a destra e a manca, aver cambiato il rotolo del nastro adesivo, e sempre tirando su col naso, Miss Candela ci ha consegnato il pacco,  io e i miei siamo tornati a casa.
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