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martedì 29 marzo 2016

Piccola storia dell'altalena

Tutti noi ci siamo dondolati sull'altalena, ci siamo fatti spingere avanti e indietro per ore nei giardini e nei parchi pubblici. Un gioco antico come il mondo che ha accompagnato la nostra evoluzione ed ancora l'accompagna nei secoli e nei millenni senza subire cambiamenti se non nei materiali o nel design.

Com'è è nata l'altalena? Non v'è inventore, eppure il design ha stregato il mondo, potremmo dire che è orfana di designer. Però sfruttare un ramo d'albero  che faccia da braccio e una corda che diventa il sostegno della seduta è di sicuro un'idea sostenibile. Forse è stato uno dei primi giocattoli sostenibili della storia umana e un modo per insegnare ai bambini a rispettare l'ambiente.


E se il sedile  è un vecchio pneumatico, è anche sostenibile, perché si ricicla un oggetto che ha esaurito la funzione per cui era stato creato, una seconda possibilità. La mitologia così racconta la nascita dell'altalena: “… La perfida Clitennestra, che d’accordo con il suo amante Egisto uccise il marito Agamennone, venne uccisa dal figlio Oreste, che desiderava vendicare il padre. Ma, anche in quel mondo, il terribile mondo della vendetta, il matricidio era una colpa inespiabile. Perseguitato dal rimorso, Oreste fuggì, inseguito, oltre che dalle Erinni, per fargli pagare il terribile gesto, anche dalla sorellastra Erigone, la figlia che Clitennestra aveva avuto da Egisto.

Ma quando giunse ad Atene, Oreste fu assolto: «Il vero genitore, decretò la dea Atena, non è la madre, bensì il padre». A questo punto Erigone, disperata, si impiccò. Senonché, quando la notizia si sparse, le vergini ateniesi, come se fossero state contagiate, presero a impiccarsi in massa. La città rischiò di estinguersi. Preoccupatissimi, gli ateniesi si precipitarono a interpellare l’oracolo di Apollo, che suggerì un rimedio: costruire delle altalene, così che le ragazze potessero dondolarsi nell’aria, come quelle che si impiccavano, ma senza perdere la vita. La città fu salva, gli ateniesi furono felici, le ragazze ateniesi ancor di più, e l’altalena diventò il gioco preferito delle ragazze di tutti i tempi”.

Allora il designer potremmo dire che è stato Apollo? Comunque sia a noi interessa la sostenibilità, e la risposta ai bisogni più elementari, attraverso soluzioni che si avvalgano di materiali poveri, semplici, e soprattutto locali. E le altalene anonime, quelle fatte di corde e copertoni, non ne sono che un mirabile esempio.

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