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venerdì 26 febbraio 2016

Oggi nella mia rubrica: Psicopittografia, Bisogna compiere una partenza perfetta

Qualunque sia il successo a cui miriamo, dobbiamo compiere una partenza perfetta che ci porti direttamente alla meta. La messa in opera di un nuovo progetto dev'essere compiuta con oculatezza. Molti si chiedono: "Da dove cominciare? Cosa fare?"
Quando mettiamo in opera un nuovo progetto seguiamo il più fedelmente possibile queste regole:
  1. Fissiamo bene in mente ciò che vogliamo
  2. Abbiamo fiducia nelle forze interiori
  3. Raccogliamo ogni informazione possibile
  4. Eliminiamo le attitudini negative
  5. Conseguiamo una serie di piccoli successi
  6. Armonizziamoci con le leggi naturali del successo
  7. Approfittiamo di ogni occasione
  8. Concentriamo l'attenzione su un unico settore
  9. Appassioniamoci al nuovo progetto
Supponiamo di voler instaurare un nuovo programma di rapporti con il prossimo. Desideriamo conquistare nuovi amici, nuovi soci, clienti. Desideriamo essere più attraenti. Ebbene, possiamo cominciare basandoci su uno o sull'insieme dei punti sopra esposti. Consideriamo il punto 3: perchè non iniziare un programma regolare di lettura con buoni libri di psicologia e sociologia?
Possiamo essere perfettamente tranquilli in relazione ad ogni nuovo programma, perchè la vita non pretende da noi ciò che non sappiamo fare. Noi dobbiamo fare solamente ciò che siamo in grado di fare.

domenica 1 novembre 2015

La piscina, scene dal precariato lavorativo, parte prima

Come già descritto nei posts precedenti, lo Uaisipiei era dotato di una bella piscina di acqua salata, intorno alla quale si snodava un bel bordo  in cotto.

I posti naturalmente, considerando i lettini e gli ombrelloni, erano limitati, e non tutti gli ospiti di Charlie potevano usufruirne contemporaneamente. Zoe si chiedeva spesso come ci fosse tanto accanimento per un posto in piscina, quando proprio lì a due passi si apriva una superba spiaggia e tutti gli ospiti di Charlie erano dotati di barca a vela, mezzo con il quale potevano veramente godersi il mare e navigare verso gli isolotti dell'arcipelago dove piccole calette di acqua limpida e verdazzurra li attendevano, fuori dalla confusione dei bagni, ma soprattutto, senza acqua artificiale.

Domanda questa che rimase senza risposta per tutti gli anni di permanenza di Zoe allo Uaisipiei.
Gli ospiti di Charlie potevano usufruire della piscina come e quando volevano, a partire dalle 10:00 del mattino fino alle 19:30 della sera, il bagnino Mitch vigiliava sulla loro incolumità, ma, come per tutti gli spazi comuni, vi erano alcune regole da rispettare.

Ed eccole di seguito: i lettini non potevano essere occupati permanentemente, ossia, se gli ospiti lasciavano il lettino per andare a pranzo, dovevano necessariamente liberarlo, e non lasciarvi i propri oggetti personali per tenerlo occupato ( secondo voi lo facevano?), in questo modo si poteva garantire il ricambio. Era vietato fare tuffi nel classico stile "mi butto in acqua come un selvaggio", o meglio, tipo palla lanciata da catapulta, prima di entrare in piscina era obbligatorio farsi la doccia, in piscina non si potevano portare bambini, e, se si usciva dalla piscina per recarsi al bar, era d'obbligo indossare un pareo (per le signore) o maglietta e bermuda (per i signori).

Chiunque volesse invitarvi amici o familiari estranei allo Uaisipiei, doveva necessariamente pagare un ticket per l'ospite aggiunto, passando, ovviamente, dal desk, quindi da Zoe.
Si dice che i napoletani siano maestri "nell'arte dell'arrangio", ma gli ospiti di Charlie, li superavano alla grande.

Del resto le regole sono fatte per essere infrante, molti ne fanno una filosofia di vita, e addirittura un lavoro (perchè non ci ho pensato mai?).
C'era in particolare un gruppetto di ospiti di Charlie che proprio non voleva saperne delle regole della piscina, e studiò i più fantasiosi sistemi per eluderle.


mercoledì 18 giugno 2014

Rispondere alle domande personali | Psicopittografia

  • Quale consideriamo come la parte essenziale dell'insegnamento della Psicopittografia?
Le Quattro chiavi d'oro
  • Quanto tempo è stato necessario per il raggiungimento della libertà interiore?
Ci poniamo questa domanda perchè vogliamo sapere quanto tempo ci occorre
  • Quali sono le regole per diventare studente di Psicopittografia?
Non ve ne sono. La verità che è in noi è l'unica autorità legittima
  • Quali ostacoli mentali notiamo in chi si sente schiavo?
Il rifiuto di considerare se stessi come causa dei propri mali
  • Questo studio aiuterà anche nei problemi del sesso?
Non vi è un problema del sesso, sono i pensieri che ad esso si riferiscono a rendere schiave le persone. Sì, questo studio illuminerà la nostra mente


  • Qual'è la tecnica più utile alla scoperta dell'Io?
L'osservazione di sè, vale a dire una coscienza vigilante su ogni pensiero o sentimento
  • Siamo irritati o preoccupati contro qualcuno?
Noi non lo sapremo se non quando saremo senza preoccupazioni. Non si può accettare come un fatto una cosa che è al di sopra del nostro livello personale d'esperienza.
  • Quali sono le emozioni negative che la gente ammette meno volentieri?
Il senso d'ingiustizia e di pietà verso se stessi, l'idea che la vita non ricompensa mai un uomo come dovrebbe
  • Perchè insistiamo sul fatto che noi lavoriamo a nostro personale vantaggio nella vita spirituale piuttosto che aiutare gli altri?
Perchè ciò evita l'ipocrisia. Bisogna trovare il proprio vero Io, prima di poter aiutare gli altri
  • Come si può stabilire se un determinato insegnante o un certo libro sono ispirati dalla verità?
Sforziamoci di trovare la verità dentro di noi. Ad un certo punto noi vedremo se un insegnante parla partendo da un certo livello diconoscenza spirituale, o dal livello più basso d'una mente condizionata.
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