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lunedì 29 giugno 2015

Gli oli essenziali, la volatilità delle essenze

La volatilità è la velocità con cui le essenze evaporano una volta esposte all'aria. Le essenze hanno tassi di evaporazione diversi: ve ne sono alcune più leggere e volatili (per esempio eucalipto, arancio), altre più pesanti  e più lente (patchouli, sandalo). Dagli esperti nella composizione dei profumi è stata stilata una classificazione delle essenze in base alla velocità di dispersione nell'aria. 

Questa scala di evaporazione comprende tre classi: la classe superiore, costituita dagli oli più leggeri, che evaporano più in fretta (tono superiore), la classe media (tono medio) e la classe inferiore, costituita dalle essenze che evaporano più lentamente (tono base). Gli aromi della classe superiore, sono quelli che si avvertono maggiormente quando si annusa un profumo, mentre quelli della classe inferiore vengono impiegati come fissativi, per trattenere quelli più volatili e far durare il profumo più a lungo.

Applicando queste conoscenze in aromaterapia, si è visto che esiste un legame tra la velocità di evaporazione e l'effetto che le essenze hanno sulla mente e sul corpo: le essenze superiori, che evaporano velocemente, agiscono più in fretta e in genere stimolano e rinfrancano la mente (per esempio rosmarino, salvia); gli oli inferiori, che si volatilizzano molto più lentamente, sono fondamentalmente sedativi e rilassanti. Fanno parte di questa classe la maggior parte dei legni e delle resine, che sono efficaci negli stati cronici. Gli oli di tono medio, che hanno una velocità di evaporazione intermedia, sono in rapporto soprattutto con le funzioni dei vari organi e con il metabolismo e hanno un effetto riequilibrante (lavanda, menta, cardamomo, pepe, basilico, issopo).

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