Simply

mercoledì 15 aprile 2015

Sciroppo a base di Gemme di Pino e miele di Acacia contro catarro e asma

Il miele di acacia è uno dei mieli più conosciuti e diffusi sul mercato. E' un miele che contiene notevoli proprietà che gli arrivano dalla pianta stessa, l'acacia appunto, il cui nome scientifico è robinia pseudoacacia. Il miele di acacia è considerato un’energizzante naturale oltre ad essere un ottimo ricostituente dall’elevata digeribilità, contiene, inoltre, proteine, vitamine, sali minerali ed amminoacidi.


E' adatto anche a chi soffre di diabete in forma lieve perché il suo contenuto in zuccheri è dovuto principalmente al fruttosio. Questo miele è infatti un utile rimedio naturale anche in caso di mal di gola, ha un’azione lassativa ed un effetto disintossicante per il fegato; può permettere di contrastare anche l’acidità di stomaco e rappresenta un dolcificante naturale che, secondo alcuni pediatri, può essere assunto anche da bambini al di sotto dell’anno di età.

Per potenziarne gli effetti ed avere un rimedio naturale per le vie repiratorie in caso di catarro e superare gli attacchi d'asma, si può preparare uno sciroppo con gemme di pino silvestre che, in questo modo arricchiscono il miele della loro azione balsamica.
Occorrente:  500 gr di gemme di pino silvestre,  600 gr di miele d’acacia,  1,5 l di acqua

Procedimento:  bollire le gemme nell’acqua per almeno un’ora, e se a fuoco lento, anche un 1 ora e mezza. Filtrare il decotto e versare in un pentolino in cui aggiungere anche il miele. Far di nuovo bollire fino ad ottenere un composto sciropposo e denso. Se avete le vie respiratorie ostruite, 1-2 cucchiaiate alla sera aiuteranno a liberare il naso e respirare meglio.

martedì 14 aprile 2015

Valeriana, Melatonina e Griffonia: gli aiuti naturali per un buon Sonno

Arriviamo a fine giornata stanchi morti, abbiamo corso tutto il giorno fra lavoro, casa, figli, faccende domestiche, commissioni varie, imprevisti...andiamo a letto e non riusciamo a chiudere occhio. Eppure siamo stanchi e il nostro desiderio è solo quello di addormentarci subito e dormire per ricaricarci ed affrontare una nuova giornata al meglio.  Perchè? Beh, la spiegazione è piuttosto semplice: se la nostra fatica fosse principalmente fisica, non avremmo difficoltà ad addormentarci velocemente. E' invece la fatica cerebrale, i pensieri che ci assillano, a far sì che il sonno stenti ad arrivare: manca il rilassamento. Allora che fare per attirare Morfeo a noi?

Vi sono alcuni rimedi standard che tutti conosciamo: eliminare il caffè dopo il pomeriggio, fare cene leggere, non poltrire troppo davanti a tv, tablet o smartphone, poiché studi ben precisi hanno dimostrato che i dispositivi elettronici  eccitano e “tengono svegli” i neuroni, e noi con loro. Ma ci sono anche tecniche di rilassamento: come chiudere gli occhi immaginando suggestivi ambienti naturali, meglio se ricchi d’acqua, immaginazione che può facilitare un armonico transito dalla veglia al sonno; naturalmente ognuno può adottare una sua particolare visualizzazione, quella che lo distende di più.

Ma non sempre tutto questo è sufficiente e allora ci sono i rimedi naturali.  Dobbiamo rilassarci in primis e per questo ci viene in aiuto la valeriana,  la cui radice contiene note sostanze calmanti: nei supermercati si trovano validissimi integratori naturali preparati con i rizomi di questa pianta. Altro rimedio è la melatonina, ormone naturalmente prodotto dal corpo la cui funzione è legata alla regolazione del nostro “orologio biologico” e quindi del ciclo sonno-veglia. Nelle situazioni di forte stress (lunghi viaggi, turni pesanti…) la dose naturale può non bastare e si rende quindi utile un’integrazione, in compresse o in gocce.

Attenzione: dato che la mancanza di sonno incide anche sul tono dell’umore, è un’ottima scelta abbinare alla melatonina un’altra sostanza, la griffonia, i cui semi possono coadiuvare il ripristino del benessere mentale. A questo punto gli strumenti ci sono, usiamoli se non facciamo ricorso ai farmaci di sintesi.

domenica 12 aprile 2015

Vietato Piangere

Quando non si hanno più lacrime è perchè piange tutto il nostro essere. Gli occhi sono aridi deserti senza oasi, non v'è acqua, non v'è sostentamento. Nemmeno il sole può affacciarsi in questi deserti, perchè manca la luce.
E l'anima brancola nel buio, in una notte senza luna, senza stelle, dove scorrono solo fiumi di lacrime profondi, che scavano canyons, tortuosi e irascibili.
Vortici d'acqua, mulinelli che inghiottiscono tutto ciò che trovano, portando via, sradicando ogni forma di vita del nostro essere. Non ci sono argini, per questo le lacrime non possono cadere dagli occhi. Come fonti senza più acqua, essi diventano opachi e scialbi, senza vita, senza luce.
E' una candela che si spegne piano piano, si consuma, e quella fiamma si fa piccola fino a diventare solo un filo di fumo, lasciando solo l'acre odore della cera.
Ecco perchè non si può piangere, il magone si fa grosso in gola e ti strozza, ti toglie il fiato, fino a farti soffocare. 
Non si può piangere, quando è tutto il nostro essere a farlo.

Riposo e Sogni: il Sonno

Dormire è un atto naturale. Ma per il sofisticato uomo di un'ultra sofisticata civiltà quasi nulla è naturale ormai. Oggi dormire bene è un merito, qualcosa di cui andare orgogliosi, come di saper suonare il violino, qualcosa che bisogna imparare a fare.

Per imparare a dormire bene o a dormire meglio è dunque conveniente cominciare a chiedersi che cosa è il sonno e perchè si dorme. La definizione classica e scientifica ci dice che "il sonno è un'attenuazione, reversibile, naturale e periodica, della percezione dell'ambiente esterno". Ossia è una perdita temporanea dello stato di coscienza: durante il sonno si verifica una riduzione o sospensione del funzionamento dei centri nervosi e quindi non si ha più contatto con il mondo.

I meccanismi del sonno sono  in parte sconosciuti ancora oggi. Si concorda tuttavia che i tipi di sonno sono due: c'è il sonno vero e proprio e il sonno paradosso, che è il sonno con sogni. Questi due sonni si avvicendano, in cicli, per 4 o 5 volte. Si inizia con il sonno leggero della fase 1, durante il quale si ha ancora una certa attività cerebrale; poi l'attività rallenta e si passa al sonno delle fasi 2, 3 e 4, sempre più profondo.

Questo sonno lento dura circa 90 minuti (come una partita di calcio). Si giunge quindi alla cosiddetta fase  Rem (Rapid Eye Movement), caratterizzata appunto da rapidi movimenti degli occhi. Movimenti che stanno a indicare che il cervello è ora interessato a qualcosa di eccitante, come se si fosse aperto un sipario e un grande spettacolo avesse avuto inizio: lo spettacolo dei sogni.

Vivido e breve, non dura che una ventina di minuti. Poi il ciclo ricomincia. Al di là delle spiegazioni scientifiche, una cosa è certa: il mondo sarebbe orribile se non ci fosse il sonno. Come scrive Miguel de Cervantes, il grande autore di Don Chisciotte, "Benedetto colui che che per primo inventò il sonno! Il sonno copre l'uomo, interamente, come un grande mantello: è pane per l'affamato, bevanda per l'assetato, calore per chi ha freddo e frescura per chi è accaldato. E' la moneta corrente che acquista a basso prezzo tutti i piaceri del mondo....".

venerdì 10 aprile 2015

Depressione e Disidratazione: una correlazione

La depressione può manifestarsi in forme lievi o progressivamente più gravi. In particolare in una forma meno grave, la depressione può essere sollecitata dalla disidratazione. Alla base c'è il fatto che il tessuto cerebrale, costituito per l'85% di acqua risente di una insufficiente idratazione, come del resto tutto il corpo: in questo caso mente e sentimenti.


Il collegamento fra depressione e disidratazione è dovuto ai bassi livelli di serotonina, un neuro-trasmettitore fondamentale: quando il cervello è disidratato, il trasporto del triptofano, aminoacido che poi viene convertito nel cervello in serotonina, tramite la barriera ematoencefalica, è scoragggiato. Inoltre una carenza continua di aminoacidi può contribuire a sviluppare sentimenti di sconforto, inadeguatezza, ansia e irritabilità.

Si deve poi tenere in condiserazione anche un altro aspetto chelega depressione e disidratazione: la disidratazione  può inficiare il livello di energia del cervello. Come ha scritto F. Batmanghelidj nel libro Your Body’s Many Cries for Water, il cervello usa energia elettrica che viene prodotta da alcune unità deputate al “pompaggio” di acqua. Secondo lo studioso, quando riconosciamo insufficienti questi livelli di energia, andiamo incontro a depressione.

Licenza Creative Commons
Quest' opera è distribuita con licenza Creative Commons Attribuzione - Non opere derivate 3.0 Italia.