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martedì 16 giugno 2015

Dopobarba uomo idratante: una ricetta naturale fai da te in poche mosse

Chi ha detto che i cosmetici naturali fai da te siano un appannaggio solo femminile? Lo pensiamo forse, ma non è così. Anche per l'uomo moderno e attento all'ambiente e al proprio benessere ci sono cosmetici naturali da preparare in casa, con ingredienti efficaci e naturali privi di siliconi, parabeni e altre sostanze che tutto sono fuorchè efficaci.


La prima cosa a cui ho pensato è alla pelle dell'uomo dopo la rasatura, che necessita di essere idratata e resa morbida ed elastica, evitando irritazioni e rossori. Ecco dunque un dopobarba che può essere realizzato in due formulazioni,  spray e crema, dipende dai gusti e dalle esigenze.



Formulazione spray: 1 tazza di amamelide, 1 cucchiaino di glicerina vegetale, 6 gocce d’olio essenziale di arancio dolce, 3 gocce di olio essenziale di sandalo. Procedimento: frullare il tutto per pochi minuti nel mixer e versare la lozione così ottenuta in un flacone spray pulito e asciutto.

Formulazione in crema: 1/8 olio di cocco, ½ tazza di burro di karité,  2-4 gocce di olio essenziale di una fragranza a scelta (sandalo, tabacco, bergamotto, cedro, incenso, ecc). Procedimento: amalgamare per bene gli ingredienti in una ciotola o un contenitore provvisto di tappo e, una volta pronto, conservatelo in frigorifero.




lunedì 15 giugno 2015

Vantiamoci del nostro Lato B: ecco perchè

Siamo ormai abituati ai selfie, di tutti i tipi, scattati in ogni occasione possibile, da soli o in compagnia che immortalano il nostro quotidiano dal momento del risveglio fino a quello di andare a dormire. Ma sta di fatto diffondendosi anche un altro tipo di selfie, soprattutto fra le VIP: il belfie, ovvero immortalare il proprio lato B scoperto e non.  La nuova moda dunque è vantarsi del proprio lato B, vediamo perchè, scoprendo anche qualche curiosità. 




Mie care donne smettetela di criticare il vostro sedere, perchè quelle di voi che hanno un sedere abbondante fanno figli più intelligenti! E' emerso da uno studio del Professor Gordon G. Gallup, Jr. dell’università di Albany:  le donne con fianchi e  glutei abbondanti, hanno figli più intelligenti e sono esse stesse più intelligenti. Perchè? I grassi accumulati nei glutei sono ricchi di acidi grassi polinsaturi, importantissimi per lo sviluppo del cervello del bambino.

Sempre secondo lo studio è stato spiegato che se gli uomini sono attratti da un lato B voluminoso, è a causa della genetica e dell’evoluzione. Facciamo parte del regno animale e la nostra vita è in ogni caso scandita dall'istinto della riproduzione. L’uomo è un animale come tanti altri,ed è programmato per condividere i suoi geni con una partner che gli sembra “in buona salute, vitale e fertile”. E le donne formose sembrano più appropriate per tramandare il proprio patrimonio genetico.

Siete affascinate dalle veggenti che sanno vedere e leggere le linee della mano? Allora da oggi potrete rivolgervi a quelle che sanno leggere il futuro nel nostro posteriore. La pseudo- scienza si chiama rumpologia e permetterebbe di leggere il futuro grazie all’osservazione del nostro lato B. Questa pratica divinatoria dal nome nuovo (da rump, sedere, in inglese) consiste nel leggere il futuro scrutando le linee dei glutei e il solco tra le natiche.

Inoltre sappiate che è inutile fissarsi con le dimensioni, perchè agli uomini interessa il rapporto tra il girovita e i fianchi. Secondo uno studio statunitense, se dividendo il girovita per il girofianchi il risultato è inferiore a 0,7, allora è probabile che gli uomini trovino particolarmente sexy la silhouette femminile.

E poi molto importante è la questione muscolare, il grande gluteo infatti è il muscolo più potente del corpo e svolge un'importante funzione. Il suo fine è di mantenerci in posizione eretta e di permetterci di camminare.

Fascino e attrazione, ma le fomre del nostro fondoschiena  sono lo specchio della salute. Pare che i grassi accumulati nella parte bassa del corpo proteggano dal rischio di malattie cardiovascolari. Invece, i grassi addominali aumentano i rischi per la salute.

E non dimenticate la saggezza antica, infatti se mai qualcuno vi dicesse che siete callipìge, non fate la faccia di chi non ha capito un tubo, questa parola di origine greca significa “che avete un bel didietro”.


Ultimo raggio di sole

Tu,
ultimo raggio di sole
che ti affacciasti un dì su una vita rassegnata all'ombra dell'oscurità,
hai scavato,
allungando il tuo raggio dove il buio avea il suo impero,
dove luce mai era stata,
colorando deserti immensi, in cui nacque il verde della speranza.
Tu,
che con il tuo calore sciogliesti freddi inverni,
liberando da prigionia un'anima nel lungo buio diventata cieca,
non bruciare ora ciò che facesti nascere,
non tramontare su quest'anima,
che ti accolse,
schiudendosi a te tremante di freddo, paura e incanto.





Come preparare la marmellata senza zucchero: buona e genuina

Amo moltissimo la marmellata fatta in casa, buona e genuina, da spalmare su fette biscottate fragranti o su pane nero abbrustolito. Ciò che non amo invece è la gran quantità di zucchero che solitamente viene unito alla frutta. Esiste però un metodo attraverso cui si può fare un'ottima marmellata senza zucchero, ancor più genuina, e che ci permette di non far uso degli addensanti artificiali, sfruttando solamente gli zuccheri naturali della frutta


Fra l'altro, questo metodo comporta anche un ulteriore vantaggio: permette di usare quella frutta che rischia di essere gettata perchè troppo matura: la frutta molto matura infatti è molto zuccherina. Se invece la frutta non è eccessivamente matura, basterà aggiungere ogni 500 grammi di frutta, una mela che grazie al contenuto di pectina  naturale darà una consistenza densa e cremosa alla marmellata, addolcendola quanto basta perché non risulti aspra.


Per preparare questo tipo di marmellata è bene orientarsi su albicocche, pesche, pere, mele cotogne, fragole, mele e uva sultanina. Non dimenticate che per personalizzare la vostra marmellata potete aggiungere cannella, zenzero, liquirizia o peperoncino. E ora veniamo al procedimento, vi occorreranno: 500 grammi di frutta molto matura, mezzo bicchiere di acqua tiepida, 1 mela tagliata a pezzetti, il succo di mezzo limone, 1 cucchiaino di spezie, come cannella (ottima per la marmellata di pere, uva sultanina, mele), zenzero (pere), semi di chia macinati (fragole), barattoli in vetro per la conservazione della marmellata

Procedimento:  lavare con cura la frutta, eliminando le parti che hanno iniziato a scurirsi, tagliarla a tocchetti e lasciarla macerare per circa un’ora in una ciotola aggiungendo il succo di limone e la mela tagliata a fettine. Porre poi gli ingredienti in una pentola dai bordi alti e far cuocere a fuoco basso per 45 minuti, unendo a poco a poco il mezzo bicchiere di acqua e le spezie che avete scelto. Mescolare di tanto in tanto con un cucchiaio di legno e, arrivati al termine della cottura della frutta, usate un frullatore ad immersione per ottenere una marmellata più omogenea. Versare la marmellata ancora bollente direttamente nei barattoli e chiudeteli immediatamente.

Ricordate che i barattoli in vetro ed i loro coperchi necessitano di sterilizzazione in acqua bollente. Ma prima di questa operazione dovete comunque lavarli bene e asciugarli.  La sterilizzazione è necessaria per evitare la formazione di muffe durante la conservazione delle marmellate. Una volta versata la marmellata nel barattolo, chiudere il coperchio, rovesciare il barattolo e lasciarlo in questa posizione per 48 ore. La marmellata, una volta trasferita in un luogo fresco e asciutto, si manterrà senza problemi per circa 3 mesi. Una volta aperti i barattoli invece, si consiglia di conservare la marmellata in frigo e di consumarla entro una settimana.


Volete eliminare la pancia? Non saltate i pasti

E' opinione comune fra coloro che lottano continuamente contro i chili di troppo che saltare i pasti possa essere di aiuto. Ma sembra che non sia affatto così. Da una ricerca americana emerge che non solo saltare i pasti non incide affatto sulla prova costume, anzi può addirittura peggiorarla. Lo afferma Martha Belury, docente di nutrizione presso la Ohio University, che ha condotto una ricerca sui topi proprio per capire se diminuire la quantità di cibo consumato coincida con la perdita di peso. La risposta è no.


Con il proprio team, la docente ha evidenziato che saltare i pasti stimola alcuni errori metabolici che influenzano l'insulina nel fegato, cioè  nel momento in cui il fegato non risponde ai segnali dell’insulina, lo zucchero extra nel sangue viene trasformato in grasso. La conferma è arrivata dai topi di laboratorio che hanno subito una dieta forzata. In pratica i topolini sono stati nutriti solo una volta al giorno per un periodo, poi successivamente sono stati lasciati liberi di mangiare come un altro gruppo di controllo di topi. All'inizio è stato evidenziato un calo di peso ma, dopo il ritorno al pasto libero, hanno evidenziato un aumento di peso diverso rispetto ai topi che hanno sempre mangiato liberamente. Concludendo, il grasso attorno la pancia dei topi che sono stati costretti a uno “sbalzo” alimentare, era più consistente di quello dei topi che sono stati lasciati liberi di cibarsi senza alcun vincolo. E non è tutto, la tipologia di questo grasso che è tipico a quello della nostra pancia, è associato al rischio di diabete di tipo 2 e malattie cardiache.

Dunque, saltare i pasti per ridurre le calorie non incide sulla perdita di peso, anzi si innesca il meccanismo contrario: digiunare e rimpinzarsi è una pratica che stabilisce nel corpo grandi fluttuazioni di insulina e glucosio e ciò ha come conseguenza l'aumento di peso. Se il fegato infatti non è stimolato dall’insulina, ovvero se viene sviluppata una resistenza all’insulina, aumenta il rischio di accumulare tessuto adiposo bianco comunemente conosciuto come grasso addominale.


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