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sabato 2 gennaio 2016

Rosa canina: proprietà, infuso e marmellata

Nota per le sue proprietà la rosa canina viene usata per rafforzare le difese dell'organismo, i suoi frutti infatti sono ricchissimi di  Vitamina C, presente in quantità fino a 50-100 volte superiore rispetto agli agrumi tradizionali (arance e limoni) e per questo in grado di contribuire al rafforzamento delle difese. Contiene inoltre  il licopene, potente antiossidante che, tra gli altri, aiuta a ridurre il colesterolo LDL, a combattere l’invecchiamento e l’infiammazione.


Grazie a recenti studi della Frederiksberg University di Copenaghen hanno evidenziato l’utilità dell’estratto di rosa canina anche contro i dolori da artrite: questo rimedio riduce in modo significativo i dolori anche forti nel 90% dei casi (in particolare, i dolori alle mani) .  In cosmetica, la maschera di bellezza ottenuta omogeneizzando con frullatore i "frutti" freschi di Rosa canina è una delle più efficaci per il suo effetto schiarente, levigante e tonificante della pelle. Assai famosa è l´acqua di rose ottenuta con delicato riscaldamento di petali freschi, rimedio apprezzato in caso di rughe, couperose ed altri inestetismi cutanei.  A seconda dell’uso che se ne vuole fare, è sempre meglio chiedere consiglio all’erborista su dosi e modalità di assunzione

INFUSO DI ROSA CANINA: 1 cucchiaio raso di rosa canina bacche, 1 tazza d’acqua. Versare la pianta nell’acqua prima che arrivi al punto di ebollizione. Spegnere il fuoco. Coprire e lasciare in infusione per 10 min. Filtrare l’infuso e berlo al momento del bisogno in caso di influenza o semplicemente per il delizioso sapore agrumato.

MARMELLATA DI ROSA CANINA: Lavare e mondare le bacche di rosa canina, privandole delicatamente dei piccioli neri. Aprirle a metà ed eliminare i semi e la tipica peluria. Metterle in uno scolapasta per sciacquarle bene. Prima di procedere alla cottura, pesare le bacche: il peso servirà per regolare la quantità di zucchero da usare successivamente. Trasferirle quindi in una pentola coprendole completamente con acqua e cuocere fino a quando non si saranno ammorbidite (circa 20-30 min.). A questo punto frullare le bacche fino a ottenere una specie di purè, dall’aspetto simile alla passata di pomodoro. Filtrare il composto ottenuto con un colino, in modo da eliminare filamenti residui, e ributtarlo in pentola aggiungendo zucchero (circa un terzo rispetto al peso delle bacche pulite). Portare a ebollizione, lasciando che la confettura si addensi, quindi spegnere la fiamma e versare in vasetti sterilizzati.

giovedì 5 novembre 2015

L'arancio per sonni irrequieti

Il paesaggio mediterraneo non è immaginabile senza l'arancio. E' l'albero dai frutti d'oro, dalle foglie lucide e profumate, dai fiori bianchi e talmente  odorosi che per tradizione sono stati ritenuti i soli degni di stare nel bouquet della spose.

Le proprietà del frutto sono arcinote: più o meno dolce, sempre comunque salutare e ricchissimo di vitamina C, è la grande riserva di freschezza nei freddi e sterili mesi dell'inverno. Con l'arancia si fa anche la marmellata per antonomasia, la prima e la più classica.


La bontà ddel frutto d'arancio ha fatto passare in seconda linea l'importanza delle virtù curative delle foglie e dei fiori di quest'albero (Citrus sinensis, l'arancio dolce, e Citrus aurantium, l'arancio amaro). Ma da lungo tempo è stata provata l'azione che questi svolgono per eliminare i disturbi provocati dalla eccesiva sensibilità ed eccitabilità del sistema simpatico.

I principi attivi contenuti nell'essenza di arancio regolarizzano i centri nervosi periferici, diminuiscono l'ampiezza delle contrazioni cardiache, infondendo un gran senso di calma. L'arancio viene in aiuto quando si stenta a prendere sonno e quando i sono sono irrequieti; quando, appena coricati, si è colpiti da forme nervose, come una tosse frequente, ansia, palpitazioni, angosce ossessive.

I grandi agitati farebbero bene a prendere un tè d'arancio anche durante la giornata, e lo stesso si consiglia a coloro che hanno lo sbadiglio facile e ripetitivo. Se il riposo notturno è impedito anche da disturbi della digestione, unire alle foglie anche alcune scorze d'arancia, che la medicina prescrive soprattutto come calmante dell'apparato digestivo.

L'infuso si prepara con 10-15 grammi di foglie e fiori d'arancio amaro in 2 decilitri d iacqua in ebollizione, oppure con una dozzina di fiori secchi, oppure con una dozzina di fiori freschi e con 2 foglie verdi. Lasciar riposare per non più di 6 minuti, dolcificare con miele.



lunedì 15 giugno 2015

Come preparare la marmellata senza zucchero: buona e genuina

Amo moltissimo la marmellata fatta in casa, buona e genuina, da spalmare su fette biscottate fragranti o su pane nero abbrustolito. Ciò che non amo invece è la gran quantità di zucchero che solitamente viene unito alla frutta. Esiste però un metodo attraverso cui si può fare un'ottima marmellata senza zucchero, ancor più genuina, e che ci permette di non far uso degli addensanti artificiali, sfruttando solamente gli zuccheri naturali della frutta


Fra l'altro, questo metodo comporta anche un ulteriore vantaggio: permette di usare quella frutta che rischia di essere gettata perchè troppo matura: la frutta molto matura infatti è molto zuccherina. Se invece la frutta non è eccessivamente matura, basterà aggiungere ogni 500 grammi di frutta, una mela che grazie al contenuto di pectina  naturale darà una consistenza densa e cremosa alla marmellata, addolcendola quanto basta perché non risulti aspra.


Per preparare questo tipo di marmellata è bene orientarsi su albicocche, pesche, pere, mele cotogne, fragole, mele e uva sultanina. Non dimenticate che per personalizzare la vostra marmellata potete aggiungere cannella, zenzero, liquirizia o peperoncino. E ora veniamo al procedimento, vi occorreranno: 500 grammi di frutta molto matura, mezzo bicchiere di acqua tiepida, 1 mela tagliata a pezzetti, il succo di mezzo limone, 1 cucchiaino di spezie, come cannella (ottima per la marmellata di pere, uva sultanina, mele), zenzero (pere), semi di chia macinati (fragole), barattoli in vetro per la conservazione della marmellata

Procedimento:  lavare con cura la frutta, eliminando le parti che hanno iniziato a scurirsi, tagliarla a tocchetti e lasciarla macerare per circa un’ora in una ciotola aggiungendo il succo di limone e la mela tagliata a fettine. Porre poi gli ingredienti in una pentola dai bordi alti e far cuocere a fuoco basso per 45 minuti, unendo a poco a poco il mezzo bicchiere di acqua e le spezie che avete scelto. Mescolare di tanto in tanto con un cucchiaio di legno e, arrivati al termine della cottura della frutta, usate un frullatore ad immersione per ottenere una marmellata più omogenea. Versare la marmellata ancora bollente direttamente nei barattoli e chiudeteli immediatamente.

Ricordate che i barattoli in vetro ed i loro coperchi necessitano di sterilizzazione in acqua bollente. Ma prima di questa operazione dovete comunque lavarli bene e asciugarli.  La sterilizzazione è necessaria per evitare la formazione di muffe durante la conservazione delle marmellate. Una volta versata la marmellata nel barattolo, chiudere il coperchio, rovesciare il barattolo e lasciarlo in questa posizione per 48 ore. La marmellata, una volta trasferita in un luogo fresco e asciutto, si manterrà senza problemi per circa 3 mesi. Una volta aperti i barattoli invece, si consiglia di conservare la marmellata in frigo e di consumarla entro una settimana.


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