E siamo giunti alla fine del 2012, fra alti e bassi, pronostici apocalittici, profezie.....
Sono i giorni in cui tutti quelli che incontri ti chiedono solo cosa farai la sera del 31 Dicembre, e mentre tu prendi fiato per rispondere, loro ti vomitano addosso quello che fanno loro: cenone al ristorante, settimana in montagna, cena in discoteca con serata musico danzante, pellegrinaggio in qualche piazza a sentire concerti e fare un bel bagno di folla, giro di locali a sbevazzare e via dicendo. La domanda nasce spontanea: mi chiedi cosa farò e poi non mi dai il tempo di rispondere? Ma perché vi sta tanto a cuore dirmi quello che fate? Per poi guardarmi con gli occhi sgranati quando finalmente riesco a dire che me ne starò tranquilla e beata a casa di un'amica a godermi una deliziosa cenetta? Cosa ci sarà mai di tanto sconvolgente? Potrei stare tranquillamente a leggere le poesie di Oscar Wilde, o a guardarmi in santa pace un film, non importa che faccia quello che fanno tutti, io faccio quello che mi sento di fare. Se tutti si buttano in un pozzo devo farlo anche io? Non credo, io di solito vado in direzione opposta, e lo faccio inconsciamente. Magari sono una ragazza fuori moda: se vanno i capelli lunghi di sicuro io in quel momento li ho corti, se è il periodo delle minigonne io ho i pantaloni, se tutti portano il tacco alto io ho gli scarponcini coi lacci, sono costantemente fuori tempo, e per molti forse, fuori luogo. Ma la mia natura è questa non posso farci niente, e se mi si chiede quali sono i miei propositi per il 2013 rispondo che fra le mie priorità quella più urgente sarebbe porre fine al precariato lavorativo, per sentirmi un pochino più padrona della mia vita e magari organizzarla seguendo i miei ritmi, senza dovermi per forza aggiogare a quelli altrui, senza dover sempre ricominciare da capo e adattarmi a nuovi ruoli, persone, orari, incamerare continuamente informazioni perché sono stanca di dover essere flessibile per altri, fare la parte della nuova arrivata a tempo determinato e dover spesso tenere nascoste le mie competenze per poter guadagnare mesi preziosi di stipendio. A chi mi chiede cosa farò la sera di fine anno vorrei poter dire che vado a ritirarmi in qualche angolo recondito del mondo semplicemente per non sentire la confusione che mi circonda e bearmi della musica suonata dal silenzio. Vorrei poter tranquillizzare i miei familiari che si preoccupano per me, e dire loro: "Non preoccupatevi a questo penso io", invece che sentirmi costantemente in debito perché sono loro ad aiutare me, vorrei che fossero fieri di quello che faccio, e soprattutto di quello che sono.
Mi opporrò a quelli che hanno fatto di tutto per conoscermi e farmi entrare nella loro vita e poi hanno tentato di cambiarmi perché erano loro ad essere in crisi, perché io sono quello che sono, prendere o lasciare.