Se i sogni
sono desideri di felicità, come cantava Cenerentola, allora se ne sono avverati
due: mi sono definitivamente liberata di Piramide e del Poggio, evento
festeggiato in famiglia con spumante e dolcetti e finalmente dopo due anni di
calma piatta, ho ripreso a montare a cavallo presso uno splendido maneggio non
lontano da casa, dotato di magnifici campi ostacoli e da dressage. Il mio
biondo destriero in pensione, ma ancora arzillo e felice, è stato sistemato in
un ampio paddock dotato anche dell’ombra di annosi alberi d’olivo e di un
piccolo loft color verde bottiglia che ben si armonizza con l’ambiente
circostante.
E mentre il mio destriero si rilassa mangiando fieno e mele e
sbirciando pupe, io mi preparo uno dei cavalli in dotazione del maneggio e sotto
lo sguardo vigile dell’istruttore ricomincio con gli esercizi di
"riunione" e ginnastica sui cavalletti per essere in grado, almeno
fra sei mesi di poter gareggiare di nuovo. E’ stato come respirare nuovamente l’ossigeno, rinascere a nuova vita, spezzare
le catene della schiavitù e sono letteralmente rifiorita. Lo sguardo si è
disteso, gli occhi si sono illuminati, l’energia scorre libera dentro le vene.
Fra un paio di mesi comincerò una nuova esperienza lavorativa, sana e
tranquilla che non mi succhierà né la vita , né il tempo, né le energie e dopo
cinque lunghi anni di non vita, forse riuscirò a metter in ordine questo
armadio di esperienze profonde e dure che ora giacciono ammonticchiate in fondo
all’armadio.
Sono fiera di aver lasciato accesa in fondo al mio cuore in tutto questo tempo
la fiamma della speranza e di aver continuato a sognare che qualcosa sarebbe
cambiato.
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Buona lettura,
Silvia