Questo mio post è dedicato al Dottor Cocciaro, il neurochirurgo che mi ha operato, salvando la mia gamba e le mie vertebre. Lo ringrazio perchè oltre alla professionalità dimostrata ha unito una non comune disponibilità e umanità, virtù sempre più rare ormai in campo medico. Fin dalla prima visita ha fatto sì che potessi capire perfettamente ciò che mi stava accadendo, facendomi leggere con lui la diagnostica per immagini, spiegandomi in termini semplici le problematiche a cui stavo andando incontro. Pur essendo un chirurgo non è un interventista e per quanto in suo potere ha cercato terapie alternative all'intervento intese ad alleviare le mie pesanti sofferenze. Disponibile telefonicamente, mi ha sempre sollecitato a chiamarlo per qualunque dubbio o problema che avrei potuto avere nell'intraprendere questo faticoso percorso, fatto di giorni, settimane e mesi di dolori lancinanti, farmaci e tentativi di riabilitazione. E' stato un periodo buio, difficile per me e per tutti coloro che mi sono stati vicini, ma grazie al suo apporto umano oltre che professionale la luce è tornata a brillare.
E' un medico di altri tempi, un uomo che ha fatto della professione medica non solo un mestiere, ma una missione, quale dovrebbe essere, per l'attenzione che ha avuto verso il lato umano del paziente, alimentando sempre la mia speranza di ritorno ad una vita normale e serena. Mi ha dedicato il suo tempo anche dopo ore di sala operatoria, stanco e provato, ma con il sorriso sulle labbra e gentilezza infinita.
Ha dimostrato una sollecitudine non comune in questi ultimi giorni, quando la situazione è proprio precipitata e l'intervento si è reso urgentemente necessario. Ha fatto sì che arrivassi in sala operatoria serena, tranquilla e fiduciosa, dedicandomi un sorriso anche un minuto prima che i miei occhi si chiudessero nel sonno profondo indotto dall'anestesia e facendo capolino nel momento in cui li ho riaperti, intravedendo il suo profilo tutto sfocato, ma sentendo chiaramente la sua voce che mi annunciava la perfetta riuscita dell'intervento. E non solo, è tornato a trovarmi nella stanza del reparto per ben due volte, per assicurarsi che tutto fosse a posto prima e per farmi capire come era intervenuto una volta che avevo riacquistato la completa lucidità. Perciò non posso far altro che ringraziarlo ancora una volta, pubblicamente, perchè persone come lui, seppur sempre più rare, esistono ancora, e vale la pena che abbiano il dovuto riconoscimento.
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Silvia