La Medicina Rinascimentale dovette contrastare molte epidemie tramandate dal Medioevo e accentuate da eserciti mercenari e non, che scorrazzavano per mezza Europa. Incrementando peste, lebbra, tubercolosi, sifilide, carbonchi, tifo, scabbia.....Per di più, con la scoperta dell'America, si svilupparono fra gli amerindi infezioni gravissime di vaiolo, morobillo e tubercolosi.

Nel fervore di questi nuovi impulsi, si organizzano gli ospedali, si specializzano i servizi, si caratterizzano le varie figure che operano in campo medico. In questa trasformazione trova un degno posto anche la cosiddetta "medicina dei semplici", che faceva ricorso ancora a rimedi naturali (erbe ed altro), ma studiati in modo più critico e scientifico.
MEMENTO: Si danno alle stampe i primi veri trattati di farmacologia. Sono editi anche i primi veri erbari con tanto di illustrazioni esplicative. Nelle università si accentua la critica verso le teorie di Galeno, Dioscoride e degli altri medici della classicità. A Padova il primo orto botanico; a Pisa la prima raccolta di erbe essiccate.
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