Un uomo vive un certo tipo di vita perché pensa che non ve ne sia uno migliore. Lo scopo della Psicopittografia è quello di mostrarvi come operare un grande mutamento nella vita. Anziché pensare che non vi è nulla di meglio, prendete
delle decisioni giudiziose e cercate di vivere in uno stato superiore, cerchiamo di chiarire la stato in cui si trova l'uomo
infelice, e le condizioni che lo portano da una crisi all'altra.
« Lo stato interiore d'un uomo turbato può esser descritto
in diversi modi. Eccone qualcuno: egli ha in sé contraddizioni che non può sopportare né eludere. Ha perduto il
contatto col vero Io. Ignora che egli stesso si impone la tortura che subisce. È su di una cattiva strada. Cammina in
sonno pieno di incubi! »
Analizziamo onestamente le nostre contraddizioni interne.
Non pensiamo di non averne. Abbiamo il coraggio di seguire la via che il vero lo vi indica. Basta col conformismo. Non permettamo
che le pressioni interne spingano a stolte decisioni. Rinunciamo ai pregiudizi. Andiamo avanti nella certezza che una vita felice ci attende. Analizziamo ora uno dei consigli suggeriti. Esso ha il potere d'impedire una crisi personale: non permettete alle pressioni interne di spingervi a stolte decisioni. Supponiamo di dover prendere una decisione importante.
Non dobbiamo mai decidere sotto l'influsso dell'indecisione. È la scelta che molte persone fanno quando cercano
una soluzione momentanea e non una finalità ben precisa. Non comportatevi mai in questo modo. Una decisione che
mira ad una distensione momentanea è quasi sempre contraria ai vostri interessi migliori. Non solo non è in grado di
risolvere la crisi immediata, ma tende a creare nuovi problemi.
Peggiora la crisi iniziale e crea nuove complicazioni. L'indecisione è una pressione interna. Non prendete una decisione semplicemente per allentare questa pressione. Siate ragionevoli e calmi. Riflettete, non prendete decisioni impulsive. Non cercate la soluzione più vicina. Lasciate che la soluzione
più equilibrata venga a voi. Essa verrà.
Cara Silvia, i tuoi articoli per me toccano tasti a volte veramente deja vu; ma debbo confessarti che durante a mia gioventù,vita lavorativa e vita quotidiana ho dovuto affrontare tante decisioni e prendere soluzioni ipso facto; non mi sono mai pentito anzi molte volte sono riuscito a salvare qualcuno e per tutta risposta ho ricevuto dei calci in tutte le parti ed anche commenti poco lusinghieri. Ragion per cui, giunto alla mia età 71 anni, sono costretto a rivedere le mie posizioni contare fino a 10 e a volte lasciare, a chi serve aiuto, se la sbrighi per conto proprio. Sarà diseducativo, egoismo ma queste persone se non responsabilizzi quando cresceranno?
RispondiEliminaInfatti Luciano, vi sono persone di cui è necessario liberarsi
EliminaCi sono situazioni nella vita che ti portano a prendere decisioni , a volte perfino dannose, obbligatoriamente... noi non siamo liberi di decidere, non abbiamo sempre tempo per riflettere... non possiamo tornare indietro e spesso siamo sotto pressione, no certo per scelta ma per necessità. Troppo semplicistica la tua relazione, apprezzo lo sforzo ma non è applicabile quasi a nessun essere umano che io conosca.
RispondiEliminaSemplicistica a leggersi, perchè tale deve essere se si vogliono capire alcuni concetti. La mesa in pratica richiede uno sforzo molto faticoso. Ma bisogna pur tentare
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