Ponce, che a Livorno e ormai ovunque, è, possiamo dirlo con certezza, il simbolo di questa città. Insomma un elisir. Andate a Livorno e provatelo.
PONCE: si provi qualcuno a dire ai livornesi che il ponce deriva dall'inglese punch! E' il toccasana, il nutrimento, la bandiera di una città ("a Livorno c'è il ponci 'n del cervello!"), il latte al quale non ci si divezza mai, il whisky labronico, l'aperitivo il digestivo, il pretesto, la scusa, il brindisi e l'ammazzaguai che ha fatto proseliti in tutta la costa tirrenica.
Eppoi, PONCE è solo il nome di una specie: di ponci, diversissimi, ce ne sono per tutti i gusti e per tutte le occasioni, e ognuno ha un suo nome gergale preciso. Eccone alcuni:
BERSAGLIERE: ponce bianco con un spicchio d'arancia. Si chiama così perchè si prepara alla svelta
BOERO: ponce forte con curaçao, detto anche "boerino", "bola", "dragone", "drosche" come pure "trosche". A seconda della forza alcolica c'è il "drosche" semplice, il "drosche" di spora ecc. Era il ponce dei vetturini e proprio dalla carrozza (drosche, e a Firenze troschei) ha preso il nome di MEZZINO: piccolo ponce economico.
NONNA: a Pisa è un ponce carico, abbondante
PONCE RISTRINTO E PONCE RUMMOSO: ambedue con molto rum,
ROCCHINO: ponce bianco
RUMMINO: solo rum
VESTRINO: ponce viareggino piuttosto leggero, ma lo si può rafforzare e renderlo "bello zingato con sete 'olpi di rumme". A Uliveto (Pisa) il vestrino è il caffè con uno schizzo di cognac.
VIPERA: ponce nero
TORPEDINE O TORPEDINIERA: ponce molto carico
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