Spiga, sprocchio, stacchente, stare alla pidocchina, stare alla scocchetta sono modi di dire davvero interessanti da tenere bene a mente proprio per l'originalità
SPIGA: i ragazzi che giocano a rincorrersi gridando "spiga!" quando non ne possono più e chiedono un momento di tregua
SPROCCHIO: in Versilia è il rovo, lo stecco pungente e anche qualsiasi cosa che punge. In senso figurato è il ragazzo vivace e anche noioso. Un festival locale della canzone ha come premio "lo sprocchio d'oro". In qualche zona si preferisce il singolare "sprocco". Al plurale lo usa anche Lorenzo Viani ne I Vageri: "Avevano tramutato la soffice lana dei materassi in sprocchi di siepe"
STACCHENTE: si tratta, evidentemente, di belle ragazze, prosperose, che "staccano", cioè risaltano. L'esempio è dal dialetto massese di una poesia di Ubaldo Bellugi:
Stacchente, culurite, bei mi omi,
da magnarle a boccate com'i pomi
STARE ALLA PIDOCCHINA: in Valdinievole significa "stare al solicino, d'inverno, e al riparo dal vento.
STARE ALLA SCOCCHETTA: stare sull'avviso, non perdere la battuta. Si dice a Prato, con ardita derivazione da "scoccare", dallo scattare con violenza della cocca della freccia sulla corda tesa dell'arco
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