TANEO: voce lucchese. Come aggettivo significa alterato dal tempo, scolorito, frusto, sclacinato (dal francese tané , conciato, color buccia di castagno). "Per ora son molto tanèo" scriveva Giacomo Puccini alla mamma nel novembre 1880 appena arrivato a Milano da Lucca per sostenere gli esami al Conservatorio musicale. Come sostantivo è usato specialmente per indicare la smorfia, il cenno d'intesa, il colpetto allusivo di tosse con cui il giocatore di carte comunica in codice al compagno. "non vo' tanèi!", "Se m'avvedo d'un tanèo smetto di giocare!".
TANTI NE NASCE, TANTI NE PASCE: si dice, nel pisano, delle persone che spendono tutto quello che guadagnano
TANTO LA MORTE CI HA A TROVA' VIVI: modo di dire scherzoso per affrontare sportivamente un rischio
TARABARALLA: press'a poco; su per giù; nè bene nè male. Qualcuno ci fa un'aggiunta: "Tarabaralla fa le frittelle", ma senza un particolare motivo
TASCA LADRA: è la tasca all'interno della giacca, aperta nella fodera, dove un tempo si metteva il portafogli per maggior sicurezza contro i ladri
TATTAMEA: definisce con un certo disprezzo ironico la persona di modi stucchevoli, ipocritamente mansueta
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