Un filo di tela di ragno
mi lega impercettibilmente al cavaliere azzurro.
Così fragile, così forte il filo.
Legata come Fenrir, il lupo incatenato.
Legata a qualcosa di quasi impalpabile,
ad una sottile alchimia,
che mi trasforma in saltimbanco.
E cammino sul filo di ragno,
in eterno, instabile equilibrio,
sospesa nel vuoto,
i muscoli tesi.
Non posso guardare giù,
c'è solo il baratro se non ci sei tu.