DACCI O DARCI: immaginarlo; indovinarlo: "Tu ci hai dato", l'hai azzeccata. "'Un ci avrei dato", non l'avrei indovinato. Anche dar di fuori, sbagliare. E' naturale che l'etimologia vada ricercata nel tiro al bersaglio. "Dassi", invece, vuol dire picchiarsi.
DA' DDA DI': sembra un oscioglilingua, e forse lo è per chi non ha l'abitudine al vernacolo versiliese. IN realtà si tratta di una locuzione avverbiale che singifica infastidire, dar noia. "T'ha dato da di' 'l bimbo?"
DAI (o DAGLI) PICCHIA E MENA: modo di dire peresprimere ostinata insistenza. "Dai, picchia em ena si poteron mettere d'accordo". Dai è usato anche come sostantivo, I' DAI, per indicare una persona manesca, prepotente, uno smargiasso. Nel PIsano e nel LIvornese: Esse' der dai.
DA' DDA DI': sembra un oscioglilingua, e forse lo è per chi non ha l'abitudine al vernacolo versiliese. IN realtà si tratta di una locuzione avverbiale che singifica infastidire, dar noia. "T'ha dato da di' 'l bimbo?"
DAI (o DAGLI) PICCHIA E MENA: modo di dire peresprimere ostinata insistenza. "Dai, picchia em ena si poteron mettere d'accordo". Dai è usato anche come sostantivo, I' DAI, per indicare una persona manesca, prepotente, uno smargiasso. Nel PIsano e nel LIvornese: Esse' der dai.