Anne-Karin Furunes è un'artista davvero particolare, che crea opere d'arte del tutto innovative. Dietro i suoi ritratti infatti, si nasconde un lavoro davvero certosino.
L'arte ha migliaia di volti e infiniti materiali, dipende da come si usano e da come la creatività ispira l'artista che le pone in essere. Si scoprono così artisti dalla particolare inventiva, come Anne-Karin Furunes, norvegese, le cui opere all'apparenza sembrano normali fotografie, ma non è così, dietro c'è molto di più.
I ritratti di Anne sono realizzati facendo a mano migliaia di fori sulla tela, grazie ad una tecnica simile a quella dei mezzitoni, che se ben ricordate veniva usata per le foto dei quotidiani fino a qualche tempo fa.
Anne ha iniziato a mettere a punto la sua tecnica negli anni ‘90, quando era una studentessa di architettura: “Al tempo, ero molto interessata alle foto e credo che l’idea fosse quella di trasformarle in qualcosa di fisico, di più grande”, spiega.
C'è anche un aspetto simbolico in queste opere, perchè i fori sono la memoria, il simbolo della fuggevolezza dei ricordi, che diventano più evanescenti quando si tenta di concentrarsi su di essi, del resto i suoi ritratti rappresentano spesso persone dimenticate dalla società. Per realizzare i fori, Anne usa trenta diversi tipi di punteruoli. La luce ha un ruolo fondamentale nelle opere dell’artista: infatti a seconda di come cambia la luce nell’ambiente cambia anche la percezione dell’immagine, dando così una sorta di vita propria al ritratto.
L'arte ha migliaia di volti e infiniti materiali, dipende da come si usano e da come la creatività ispira l'artista che le pone in essere. Si scoprono così artisti dalla particolare inventiva, come Anne-Karin Furunes, norvegese, le cui opere all'apparenza sembrano normali fotografie, ma non è così, dietro c'è molto di più.
I ritratti di Anne sono realizzati facendo a mano migliaia di fori sulla tela, grazie ad una tecnica simile a quella dei mezzitoni, che se ben ricordate veniva usata per le foto dei quotidiani fino a qualche tempo fa.
Anne ha iniziato a mettere a punto la sua tecnica negli anni ‘90, quando era una studentessa di architettura: “Al tempo, ero molto interessata alle foto e credo che l’idea fosse quella di trasformarle in qualcosa di fisico, di più grande”, spiega.
C'è anche un aspetto simbolico in queste opere, perchè i fori sono la memoria, il simbolo della fuggevolezza dei ricordi, che diventano più evanescenti quando si tenta di concentrarsi su di essi, del resto i suoi ritratti rappresentano spesso persone dimenticate dalla società. Per realizzare i fori, Anne usa trenta diversi tipi di punteruoli. La luce ha un ruolo fondamentale nelle opere dell’artista: infatti a seconda di come cambia la luce nell’ambiente cambia anche la percezione dell’immagine, dando così una sorta di vita propria al ritratto.