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venerdì 3 luglio 2015

Acido clorogenico: vantaggi e svantaggi

L'argomento acido clorogenico è stato ampiamente trattato, e sicuramente ne avrete già sentito parlare dato che è diventato famoso quale prodotto per dimagrire. Ma precisamente, alla domanda cos'è l'acido clorogenico, voi sapreste rispondere? 

Dunque l'acido clorogenico è una sostanza naturale presente in molti vegetali e anche nel caffè. Chimicamente viene definito un estere, ovvero il risultato di una reazione chimica che avviene fra un alcol o un fenolo con l'acido carbossilico. Più specificamente l'acido clorogenico è l'estere risultante dalla combinazione dell’acido caffeico con l’acido (L)-chinico, o quinico. Esso è presente in grandi quantità nel caffè verde.

Ma quali i suoi effetti? Questo estere metterebbe in moto un meccanismo inibitore dell’enzima glucosio-6-fosfatasi (G6P), ovvero i parole povere sarebbe in grado di ridurre la quantità di glucosio prodotto dal corpo. Inoltre sarebbe anche  inibitore dell’enzima alfa-glucosidasi, che interviene nell’assorbimento corporeo dei carboidrati. Detto questo la sua azione porterebbe a una diminuzione del contenuto corporeo di lipidi.

La comunità scientifica però in merito alle tanto decantate proprietà dimagranti dell'acido clorogenico è scettica. Uno studio in particolare, condotto dalla Western Australia University, ha affermato l’infondatezza dell’azione dimagrante dell’acido clorogenico. Lo studio ha infatti preso in esame due gruppi di animali, che hanno seguito la stessa dieta, ma non è emersa differenza alcuna nell'accumulo di grassi tra gli animali a cui era stato somministrato acido clorogenico e quelli che non l’avevano assunto.

Dove trovare l'acido clorogenico? I vegetali che ne contengono la maggior quantità sono caffè (non tostato), tè, semi di girasole, mirtilli, ma anche  il prezzemolo cinese, le patate, i pomodori, le mele, le pere e le melanzane .

I suoi effetti si esplicano principalmente sul fegato, poichè l’acido clorogenico, ha un effetto colagogo,  cioè fluidifica la bile favorendone e accelerandone il deflusso dal fegato verso l’intestino. La bile, come sappiamo, nel corso del processo digestivo, una volta giunta nell’intestino, si mescola al cibo in fase di digestione e solubilizza i grassi. Ma nonostante l’azione colagoga, la ricerca effettuata dalla Western Australia University ha scoperto che un’assunzione prolungata di acido clorogenico favorisce l’accumulo di grassi nel fegato, portando alla steatosi epatica.

Ciò però non significa che l'acido clorogenico non sia benefico per il nostro organismo, anzi, i suoi effetti sono molteplici. Studi epidemiologici, hanno associato il consumo di caffè a un diminuito rischio di cancro. Il caffè, consumato quotidianamente in dosi elevate, sembra avere un forte effetto protettivo contro i tumori del tratto digestivo, anche impedendo o rallentando la diffusione di metastasi.

È stato dimostrato l’effetto protettivo del caffè nei casi di declino cognitivo negli anziani. In uno studio condotto su quasi 700 persone con un’età media di 75 anni colpite da declino cognitivo è stato osservato che, con un consumo di almeno 3 tazze di caffè al giorno, il declino si è dimostrato inferiore di 4,3 volte rispetto a quello patito dai non consumatori di caffè.

Se non si è già diabetici, si può essere in grado di ridurre il rischio di ben il 67,% bevendo grandi quantità di caffè. A questo proposito, un grande studio americano combinato su più di 450.000 persone ha dimostrato che ogni tazza di caffè giornaliero riduce il rischio di diabete del 7%


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