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sabato 5 marzo 2016

Marzo, insalata di erbe selvatiche: quali raccogliere

Amo andare in campagna a reccogliere le erbette selvatiche per preparare delle insalate, semplici ma squisite, quelle che davvero hanno un sapore. Marzo è il mese giusto per mettersi a cercare le erbe selvatiche, da usare non solo in cucina, ma anche come rimedi medicamentosi. Ora, questa bella attività di raccolta da farsi in campagna all'aria aperta deve seguire alcune regolette. 



1. Le erbe selvatiche non si raccolgono in luoghi poco puliti e inquinati, con possibili contaminazioni di sostanze tossiche quali pesticidi, aflatossine, elementi radioattivi, metalli pesanti come piombo, mercurio, cadmio e arsenico;
2. Evitare aree nei pressi di fabbriche e industrie;
3. Non raccogliete niente sui cigli delle strade;
4. Non raccogliere le specie protette.

A questo punto suppongo che molti di voi abbiano già rinunciato prima di cominciare, ma per chi invece non tira mai i remi in barca, dico che, trovato il luogo adatto, si può iniziare la ricerca delle nostre erbe spontanee saporitissime. Non dimenticate di portare con voi: un cappello qualora il sole fosse molto forte, un coltellino per tagliare le erbette, una sporta di tessuto dove porrete il raccolto. E ora vediamo cosa si trova durante il Marzo pazzerello.

Acetosa:  si raccolgono le foglie, il cui sapore è leggermente acidulo. La riconoscete dal gambo rosso striato o dalla fioritura di colore verde e/o rosa. Il sapore acidulo e amarognolo indica le sue virtù diuretiche e depurative, rinfrescanti e antinfiammatorie. Come si usa: ottima in insalata cruda, nei risotti o in frittata, soprattutto le cime giovani e tenere.

Grespino Comune (Sonchus Oleraceus): le sue foglie, in questo momento di sviluppo, sono tenere e non troppo fibrose. Veniva impiegata in erboristeria per le sue proprietà depurative, diuretiche, epatodetossicanti e in particolare per la sua azione coleretica (stimolante la bile), ma oggi quasi completamente trascurata. La radice si usava, una volta tostata, quale miscellanea per il caffè. Come si usa: cruda in insalata, mista ad altre erbe di campo, lessata, usata quale contorno, condita con olio e limone o passata in padella con qualche spicchio di aglio.

Dragoncello:  in marzo, si raccolgono le foglie. Il suo aroma è pungente, molto aromatico e per questo utilizzatissimo in cucina come spezia. E' anche digestivo, stomachico, vermifugo. Come si usa: per aromatizzare verdure crude in insalata, uova, frittate o sottoli fatti in casa. Si può essiccare, ridurlo in polvere e conservarlo in vasetti.

venerdì 23 ottobre 2015

L'Acetosa, di qualche proprietà e la ricetta della salsa verde del 1766

Rumex significa "lancia" ed è riferito alla forma delle foglie; aceto sa per il sapore simile all' aceto. E certo che gli Egizi la raccoglievano in abbondanza e la servivano a fine pasto, come digestivo, persino alla mensa dei Faraoni. Anche i Romani ne fecero molto uso ' sia in cucina che come medicinale e la si ritrova menzionata da molti autori, fra i quali non manca Virgilio. Nel medioevo la si coglieva tenera per farne minestre e salse e per aggiungerla alle insalate, sottolineandone anche il valore medicinale, come in questo passo dei Consulti medici del Cocchi: "Sia il pranzo consistente in minestra brodosa molto, di carne con pane o paste, e bollitura di lattuga o d' acetosa" .


Caratteristiche e proprietà 

Si tratta di una pianta erbacea, perenne, appartenente alla famiglia delle Poligonacee. Possiede fusto rotondo, leggermente scanalato; alla fioritura può raggiungere il metro di altezza. Le foglie della base hanno lungo gambo e sono a forma di lancia con punta acuta e margine ondulato; quelle del fusto sono prive di gambo. I fiori sono portati in una lunga spiga terminale e hanno sesso separato; il colore è verde chiaro sfumato di rosa. Il frutto è secco, contenente un solo seme (achenio) ricoperto da lamina alata ed ha colore rosso-bruno. Detta anche erba brusca, l'acetosa si trova nei prati e luoghi erbosi di tutta Italia ed è comune sino a 2000 m. Le foglie si raccolgono in primavera, nel periodo che va da marzo a fine aprile. Si usano sempre crude e quindi non vanno essiccate. Il sapore decisamente interessante e aromatico ha spinto gli orticoltori a selezionare anche aceto se da orto e se ne vendono le sementi con il nome di Rumex acetosa varohortensis o anche Rumex hispanicus. L'acetosa è ben dotata di ferro, molto ricca di calcio, di fosforo, è ricchissima di vitamina A, ha discrete quote di vitamina C e fibre alimentari. Fra i suoi componenti vi sono numerosi composti organici. Possiede proprietà ricostituenti, lassative, diuretiche, digestive, toniche, rinfrescanti, antinfettive, aperitive e depurative.

Utilizzo

Le foglie raccolte prima della fioritura, crude, sono ottime sui pomodori, in frittate e minestre. Tritate e miste a burro per tartine. Cotte, insieme ad altre erbe, per minestre. Il Cuoco piemontese, pubblicazione del 1766, riporta questa salsa verde all' acetosa: "Pestate un pugillo di acetosa in un mortaio, spremetene il sugo, indi passatelo allo staccio; mettetevi dentro del buon butirro maneggiato con farina, sale e pepe grosso, fate legare la salsa sul fuoco e servitene tanto di grasso, come di magro". Assai simile a questa preparazione è un' antica salsa lombarda: quella detta all' erba brusca. Le proprietà medicinali dell' acetosa sono sempre state tenute in grande considerazione soprattutto nelle campagne, tant'è vero che nel Milanese le fu anche dedicata una canzoncina. Le foglie di questa pianta hanno la proprietà di far sparire tanti piccoli disturbi quando si mangiano in quantità adeguata. Inoltre fanno passare, strofinate sulle parti interessate, le bruciature e le irritazioni dovute alle ortiche. Una manciata di foglie bollite per alcuni minuti in un litro d'acqua danno ristoro ai piedi stanchi e che sudano facilmente. Un decotto di foglie d'acetosa al 5% serve a lenire le infiammazioni della bocca e della gola in gargarismi e sciacqui.
Cataplasma contro gli ascessi freddi: un pugno di foglie cotte, intiepidite e mescolate a un cucchiaio d'olio purissimo d'oliva. Applicare mediante una falda di garza. Un'unica controindicazione: per la presenza di ossalati è sconsigliato un uso costante ed eccessivo di acetosa a chi soffre di calcolosi, di disturbi gastrici ed epatici.

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