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venerdì 16 ottobre 2015

Desinit in piscem

All'apparenza questa frase appare forse un po' sibillina, ma essa contiene un significato ben profondo. Come sempre poche parole che squadernano mondi interi, ed è interessante scavarne il fondo.

Desinit in piscem: Termina in pesce. La frase deriva da un passo dell'Ars Poetica, in cui Orazio parla di una donna che, "bella da un certo punto in su, finisce in uno scuro pesce": esempio di disarmonia e incoerenza, contrario, per il poeta, alle leggi dell'arte. Oggi la frase è usata per indicare qualcosa che finisce male, o comunque molto meno bene di quanto prometteva all'inizio.





giovedì 27 agosto 2015

Ibis redibis non morieris in bello

A volte basta spostare una virgola e il senso di una frase cambia. Lo sapevano bene i latini, cari cari latini, che mi avete fatto perdere il cervello nelle traduzioni, lo sapeva bene "Monna Vanna", la mia professoressa, che si divertiva a farci tradurre quelle che, secondo noi, al tempo erano delle assurdità.

Infatti, quella che sto per spiegarvi, è stata una frase molto dibattuta in classe, ci dividemmo in fazioni, pro e contro il segno d'interpunzione chiamato virgola.

Ibis redibis non morieris in bello: Andrai ritornerai non morirai in guerra, usato da Alberico delle Tre Fontane nel Chronicon come esempio dell'ambiguità degli oracoli: mettendo le virgole nel modo seguente Ibis, redibis non, morieris in bello il senso diventa: Andrai, non tornerai, morirai in guerra.

In verità la furba "Monna Vanna" questa frase ce l'aveva propinata anche in greco, poichè fu la vaticinante Pizia dell'oracolo di Delfi a pronunciarla, il povero Alberico come al solito era arrivato in ritardo.
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