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giovedì 2 luglio 2015

Gli oli essenziali e la pelle

Se si friziona la pelle con un olio essenziale, puro o diluito in olio vettore, le minuscole molecole di cui è composto si solubilizzano nei grassi della pelle, ne attraversano molto rapidamente gli strati esterni e raggiungono i capillari sanguigni. Da qui passano nel torrente sanguigno e sono trasportate nelle cellule e nei fluidi corporei. Si è potuto verificare sperimentalmente che le essenze sono ritrovabili nel sangue dopo circa una o più ore dall'applicazione sulla pelle.

Quindi quando su una regione del corpo sofferente viene applicato un olio, questo, grazie al suo elevatissimo potere di propagazione, va ad agire sull'organo malato sottostante. Contemporaneamente raggiungerà, attraverso il sangue, anche gli altri distretti  corporei e si diffonderà in tutte le cellule, rivitalizzandole, tonificandole, aumentando le difese immunitarie e migliorando le funzioni dei diversi apparati. Mentre l'olfatto richiede un movimento attivo e intenzionale dato dall'avvicinamento e dall'inspirazione nasale, con l'utilizzo dell'olio per via epidermica attraverso il massaggio, colui che lo riceve potrà, abbandonandosi, permettere alla pelle di assorbire l'effetto benefico dell'essesnza senza una partecipazione attiva dell'Io: l'olio agirà per lui, integrandosi nel suo sistema vegetativo e arrivando all'inconscio. 

L'azione generale di una sia pur minima quantità di prodotto avvicina l'aromaterapia alle terapie energetiche: qui è più probabile che ad agire non sia tanto la quantità, molto ridotta, dell'essenza, bensì "l'informazione" che questa trasporta, e che va a inserirsi nell'organismo a livello del circuito energetico perturbato, riequilibrandolo. Ecco perchè pare che l'essenza, anche se frizionata su un punto qualsiasi del corpo, venga attirata verso l'organo debole o la funzione perturbata. Ogni regione del corpo, ogni organo, vibra in accordo con una propria frequenza di biofunzionamento ottimale. Molti fattori esterni e interni (inquinamento, correnti elettromagnetiche, alimentazione scorretta, pensieri negativi) desincronizzano questi circuiti energetici vitali e provocano squilibri e malattie.

 Le essenze delle piante racchiudono in sè la massima potenzialità raggiunta durante la fase di sviluppo del vegetale; esse sono delle vere "concentratrici" di energia differenziata, che corrisponde alla "personalità" della pianta che le ha prodotte, in funzione delle sue caratteristiche di vita e di crescita. Applicate all'uomo esse possono inserirsi a livello delle correnti energetiche perturbate, riportandole in accordo vibratorio, così come agiscono agopuntura, omeopatia, educazione del pensiero e delle emozioni, meditazione, tecniche corporee (yoga, bioenergetica, massaggio...). L'uso delle essenze per frizioni è consigliato anche in caso di buona salute, per aumentare il proprio potenziale vitale ed energetico, soprattutto al mattino, per preparare il risveglio del corpo, e la sera, per riarmonizzarsi a livello mente- corpo dopo le stimolazioni della giornata.


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