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martedì 1 dicembre 2015

Soia: parlano i dati, parte quarta

Per ciò che riguarda i benefici del consumo di soia, segnaliamo alcune sperimentazioni scientifiche. Il consumo di soia sembra ridurre la velocità di declino della densità minerale delle ossa nelle donne cinesi in premenopausa. In uno studio di tre anni, condotto su 130 donne fra i 30 e i 40 anni, l'equipe della dottoressa Ho dell'Università cinese di Hong Kong, ha raggruppato i soggetti in relazione al loro consumo di soia. Durante il periodo di studio, si è appurato che la densità minerale della colonna vertebrale diminuiva del 3,5 per cento nelle donne con un basso consumo di tofu e latte di soia (mediamente 1,4 mg di soia al giorno, benché per alcuni soggetti il consumo fosse nullo). Viceversa, per le donne il cui consumo di soia superava i 15mg al giorno, la riduzione era più lenta, dell'l,1 per cento nell'arco dei tre anni.

Un altro studio di controllo separato è in corso per determinare l'effetto del consumo di isoflavoni sul rischio cardiovascolare nelle donne all'inizio della postmenopausa. C'è poi il dottor Giuseppe Fariselli, dell'Istituto nazionale tumori di Milano, che riferisce di alcuni studi epidemiologici e ricerche sulle popolazioni asiatiche che hanno messo in rapporto il ridotto numero, rispetto alle nazioni occidentali, di casi di tumore del colon, della mammella e della prostata, con le diete ricche di soia. La soia sviluppa effetti protettivi anche sulle malattie cardiovascolari e sulle funzioni cerebrali, mentre attenua i disturbi legati alla menopausa come depressione, osteoporosi, secchezza vaginale, sudorazioni e vampate improvvise. L'effetto protettivo della soia si deve alla presenza di fitoestrogeni, sostanze a debole azione ormonale che bloccano la produzione dei più forti ormoni prodotti dall'organismo prendendone il posto e impedendon e l'azione negativa.


 I fitoestrogeni tipici della soia sono detti isoflavonoidi. Altre ricerche hanno evidenziato anche altri meccanismi d'azione di tipo non estrogenico dei fitoestrogeni della soia. In particolare la genisteina che influenza enzimi preposti alla traduzione dei segnali che regolano l'accrescimento e la moltiplicazione cellulare, e ha proprietà antiossidanti. Tutti questi benefici si sommano, nei vegetariani, agli effetti protettivi di alghe, cereali integrali, crucifere come cavoli, rape, ravanelli, rucola e crescione, fiocchi d'avena, legumi e semi di lino. Il consumo delle proteine della soia, pure in quote modeste, intorno ai 20 g al giorno, può ridurre la colesterolemia e prevenire le malattie cardiovascolari: questo è quanto ha dedotto un gruppo di ricercatori dell'Università dell'Illinois. L'indagine, pubblicata sull' "American Journal of Clinical Nutrition", era stata impostata per dare risposta ad alcune questioni di base, non risolte da precedenti ricerche.

Rimpiazzando nella dieta di alcuni pazienti di prova le proteine animali con proteine di soia, dosi giornaliere variabili fra 20 e 50 g, i ricercatori hanno messo in risalto riduzioni di colesterolemia in 81 soggetti maschi. Dunque, ci sono tanti buoni motivi per mangiare soia e tutti hanno a che fare con i benefici per la salute dal punto di vista preventivo e curativo: cancro della mammella, colesterolo, vampate di calore, cancro del colon, cancro ai polmoni e alla prostata e osteoporosi. Ciò non deve però portare a incentrare tutta la propria dieta su soia e derivati. Il segreto sta nel variare l' alimentazione. Così per un adulto basta consumare 40 g di tofu a settimana; per il tempeh stesso discorso; per i semi 50 g una volta a settimana; il latte la mattina a colazione ma con il consiglio di variarlo con latte di riso, di avena, orzo o succhi.

Il rapporto fra cereali e legumi deve essere di 5 a l. Per i germogli crudi non ci sono limiti. Per i bambini, invece, nel primo anno di vita ci si limiterà all'uso della soia rossa per la preparazione del brodo vegetale e come legume a partire dal 9°-10° mese di vita. Il tofu si può inserire nella pappa dei cereali, a partire dal 9°- 10° mese di vita 1 volta a settimana nella misura di 1-2 cucchiaini (5-10 g). Il tempeh dopo 1 anno di vita, cotto a lungo e in piccole quantità. il latte di soia, opportunamente integrato, è l'ideale per chi manifesti intolleranza al latte vaccino», ci dice il dottor Luciano Proietti, uno dei primi pediatri italiani che ha introdotto 1'alimentazione naturale e vegetariana nella crescita dei bambini.

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