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martedì 30 ottobre 2012

Io e Donatella


10/10/2012
Nel percorso che è la nostra vita, innumerevoli sono le esperienze che facciamo, e tale percorso è costellato, ovviamente, anche da incontri di ogni specie e tipo: persone dai caratteri multisfaccettati, dalle sensibilità più disparate, solari, cupe, ottimiste, atee, estremiste.
Ma di questo universo umano che ci circonda e attraversa la nostra vita spesso poco ci importa, fino a che il destino mette sulla nostra strada qualcuno di veramente speciale. No non parlo di un innamorato o di un compagno, non è un inno all'amore il mio, ma un inno all'amicizia.

Quando ho conosciuto Donatella la mia vita stava camminando su un sentiero alquanto tortuoso, o forse non era un sentiero, ma una jungla di delusioni e difficoltà, sofferenze varie, rabbia, senso di fallimento o meglio il prisma del negativo che tu guardi, osservi giudichi, ma che non sai da che parte prendere per riuscire a togliertelo di torno. In un certo senso Donatella la conoscevo da sempre, lavorava (e lavora) presso il mio parrucchiere, quindi ogni seduta al salone era una piccola chiacchiera che però rimaneva all'interno del salone stesso.
Una sera di fine estate, mentre mi aggiravo fuori con mia cugina rimuginando sull'imperituro perchè (che tale è rimasto), vidi Donatella appollaiata su uno sgabello davanti al bancone di una birreria che frequentavo: sola e immersa nella lettura.

Mi arrischiai ad invitarla a bere qualcosa in compagnia, ma lei si limitò a ringraziare dicendomi semplicemente che non era un bel periodo. Mi strinsi nelle spalle e feci dietrofront. Ma il campanellino nella mia testa suonava l'allarme e durante la successiva seduta dal parrucchiere ci riprovai, lei accettò una birretta e da quel giorno ringrazio la mia audacia e la mia insistenza perchè ho trovato davvero un tesoro di amica. Siamo caratteri quasi opposti io e Dona: io riflessiva, apparentemente calma e taciturna, introversa e chiusa, enigmatica ed ermetica fino allo sfinimento, ma allo stesso tempo sorridente e solare, amante della compagnia e desiderosa di serenità.

Dona invece è il ritratto dell'istintività, guerriera burrascosa, esplosiva, piena di energia e iniziativa; lei non va interpretata perchè lei parla, a lei non devi fare domande, lei butta fuori, non maschera calma, erutta come un vulcano, si incendia coma la miccia della dinamite. Infatti sono io che la tiro per la manica e cerco di trasformare le sue dichiarazioni di guerra in elaborati trattati di non belligeranza (a tratti interrotti da qualche raid intimidatorio). Sono io che la invito a riflettere prima di dire o fare cose di cui poi potrebbe pentirsi e a valutare il momento opportuno per agire (c'è un momento per tutto Dona!), anche per sganciare le bombe a effetto.

Eppure le basta uno sguardo su di me, un mezzo tono nella mia voce a farle capire che qualcosa è andato storto e parte l'inquisizione (nessuno si aspetta l'inquisizione spagnola, ma lei è peggio), e mi tiene sotto scacco per lungo tempo, ore , a volte giorni e questo dipende dalla mia volontà di collaborare con lei. Alla fine vince causa sfiancamento della sottoscritta (uff che resistenza!).
Dona è lì a raccogliermi con il cucchiaino, a dirmi chiaro e tondo quello che pensa, mai quello che vorrei sentirmi dire, riesce a stanarmi da qualunque tipo di isolamento meditativo, perchè lei sa come prenderti con un lungo assedio (diabolico Sagittario). Se mi rinchiudo nella torre del mio io ferito a pane e acqua, lei riesce a farti mangiare lo stesso, elaborando improbabili inviti a cena a casa sua da cui non esci se prima non hai ingurgitato circa 3000 calorie. Piuttosto si va avanti ad oltranza, sbocconcellando qua e là, dopo che lei ha imbandito la tavola con pietanze degne della cena di Trimalcione per festeggiarti le trippe, rattopparti lo stomaco, farti macinare a quattro palmenti, attaccarti il fegato, solleticarti il palato.....Inutile implorare pietà, dire che il tuo stomaco è chiuso perchè la tua mente è andata in pezzi....NO! Dona non fa leva sul tuo amor proprio, sul tuo senso di responsabilità, ti dice che assomigli ad una molletta per panni, e che nessun uomo potrà mai posare lo sguardo su una tavola da stiro chiaro?

Amo il suo ottimismo (non un ottimismo derivante da una vita che scorre liscia e tranquilla, anzi, io forse al posto suo sarei sotto una lapide con tanto di epitafio in latino: "Sic transit gloria mundi" o roba simile), Dona è ottimista di natura e il suo ottimismo cozza violentemente con il mio pessimismo di base, con la mia Legge di Murphy. Ad ogni buon conto il mio pessimismo leopardiano spesso soccombe al suo "chi vuol essere lieto sia"; ed è così che quando io penso di aver toccato il fondo e di rimanerci un pochino per abituarmi al buio della visione notturna, lei come il feroce Saladino ti prescrive di stare all'aria aperta in sua compagnia(che tu lo voglia o meno, che tu sia disposto a collaborare o no).

Dona è sempre presente, nei momenti felici, nei momenti di gloria, nei momenti di dolore, e in quelli di disperazione. Non mi ha mai mai mai lasciato sola, la sua mano è sempre lì, tesa verso di me. Fra noi non c'è opportunismo, convenienza, interesse e prove ne ho avute davvero molte, anche ora che Donatella sta finendo di raccogliere gli ultimi frammenti di cocci della sua amica e questa è stata una delle prove più faticose a cui l'ho sottoposta. Ha raccolto lacrime, rabbia, sensi di colpa, digiuni da stress, ansie, domande retoriche, risa, scherzi, lieti eventi e potrei continuare all'infinito pescando nel mare degli IMPREVISTI e delle PROBABILITA'.
Lo so che sa quanto le voglio bene, e che io per lei ci sono sempre e comunque anche quando non approvo le sue scelte e lei sa anche con che tono glielo dico. Ma le dovevo queste parole scritte anche solo per dirle: SEMPLICEMENTE GRAZIE!

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