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sabato 10 ottobre 2015

Charlie e la scuola di vela, seconda parte - scene dal precariato lavorativo

Il tesseramento era la fase cruciale del processo di iscrizione dei ragazzi; poichè questo avveniva per via telematica, era facile che il sito fosse sovraccarico (come quello dell'INPS), o peggio ancora che il poppante in questione risultasse tesserato presso un altro circolo velico

Questo era un problema, un grosso problema, poichè era inevitabile dover comunicare all'impaziente procreatore, che era necessario avere il nulla osta del circolo di appartenenza per procedere con l'iscrizione.

La notizia aveva l'effetto devastante del napalm sul genitore già scocciato di dover aspettare i comodi del sito, la voce cominciava ad alterarsi, a mettersi in falsetto: " E allora, che problema c'è? Guardi le faccio una dichiarazione di mio pugno in cui io genitore mi prendo ogni responsabilità...."
" Ma guardi, che non si può fare così", rispondeva Zoe, " se il tesseramento è stato effettuato presso un altro circolo velico, e la tessera è scaduta, è necessario il nulla osta del circolo di appartenenza, perchè la F.I.V. fa continuamente controlli e se dovesse succedere qualcosa durante il corso, la responsabilità ricade sul circolo che ha effettuato in maniera non idonea il tesseramento".
Parole gettate ai porci,  fiato sprecato, diaframma usato inutilmente, la risposta era: " Lei non sa proprio nulla sul tesseramento, facciamo questa iscrizione che il bambino vuole le magliette della scuola vela!"

" Guardi evidentemente conosco le regole meglio di lei, anzi vedo che anche il certificato medico che ha portato è scaduto tre giorni fa, quindi non possiamo proprio fare nulla, chiami il suo circolo velico e si faccia mandare qui il nulla osta, e poi vada alla Asl a farsi fare un nuovo certificato, perchè siamo del tutto fuori regola".
" Si si intanto pago e poi le faccio avere tutto" esordì il parente. " No, non può pagare prima di aver consegnato il nulla osta e il certificato" diceva Zoe.

"Voglio parlare con il direttore, perchè con lei ragazza non si arriva a nulla, non sa chi sono io!"
A Zoe salì la pressione per quell'ostinata ignoranza o presunta tale e replicò: " Guardi non importa a nessuno di chi è lei, queste sono le regole e valgono per tutti, mi sono spiegata?"
"Voglio il direttoreeeeee!" urlò il bizzoso creatore del bambino, cercando di raccogliere consensi dagli altri genitori che imbufaliti dall'attesa, aspettavano davanti al desk con il naso attaccato all'isterico impastatore di bambini.
Bosley era uscito dalla porta di servizio e Zoe era sola con l'inferocito leader del gruppo "genitori contro la legge", come fare ad indurlo alla ragione?

Arrivò il direttore: Charlie in persona era piombato in ufficio cercando indarno Bosley, e, trovatosi di fronte agli insorti, guardò Zoe e le disse: " Bambina rossa dobbiamo fare il fax alla Capitaneria di Porto, fra poco parte la regata!" e, presala per un braccio la portò nel back office.
Il gruppo dei genitori urlò in coro: " Ma insomma direttore, ci siamo prima noi, e poi la ragazza non vuole tesserarci perchè facciamo parte di un altro circolo!"

" E ha fatto bene cari signori, ci vuole il nulla osta, il nulla osta! E ora andate via che qui ho io la precedenza" ridacchiò Charlie
" Ma lei caro direttore, non sa chi sono io......!!!" proferì il genitore.
" Non me ne importa un fico secco di chi è lei, le regole sono queste per lei e per tutti, e io continuo ad avere la precedenza".
E canticchiando queste simpatiche paroline, Charlie si portò Zoe a fare il fax e buttò fuori gli scapestrati genitori.


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