
In questa lettera Seneca supera in modernità se stesso e forse anche noi. Elogio il suo dal diffidare della folla, oggi più vero che mai, appartarsi, come scrive, non tanto dalla gente quanto dagli affari. E in più fa sfoggio di una grande consapevolezza, forse del suo proprio destino: l'essere utile ai posteri. Egli afferma infatti che con le sue lettere manda ai posteri avvetimenti salutari,...