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martedì 9 febbraio 2016

Becero

BECERO: maleducato, triviale e provocante: soltanto a parole, però. Il becero fiorentino appartiene al folclore e si disitingue dai teppisti, dai delinquenti. E' tollerato, ma non necessario guardarsene: arguto, beffardo, satirico, famoso per frizzi e battute mordaci, un personaggio pieno di risorse per chi va in cerca del colore locale ormai sibadito e anemico.

BECERI, a Firenze, si nasce, non si diventa. Jorick, nome di scrittore dell'avvocato Pietro Coccoluto Ferrigni, stava servendosi di un orinatoio e intanto continuava a leggere un libro, come usava una volta anche andando per la strada quando non c'era il traffico che c'è ora.

Passa una ragazzo e gli grida: "Vòtta, cioè guarda, gli è avvocato e un sa neanche pisciare a mente!"

BECERO è quasi sempre maschile, ma non necessariamente. Le donne BECERE sono in genere CIANE.

BECERI e CIANE insieme erano chiamati CAMALDOLESI della Via di Camaldoli, il più popolare rione di Firenze, dove i monaci Calamdolesi possedevano molte case.

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