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sabato 19 dicembre 2015

Biribissi, parole e verbi in disuso

BIRIBISSI: anche se i più autorevoli dizionari della lingua italiana garantiscono il significato onomatopeico di "gioco d'azzardo sul tipo della lotteria" e quindi, in modo figurato "rischio" e persino "trottola fatta con uno stecco infilato in un'anima di bottone", BIRIBISSI per i fiorentini è un simpatico personaggio della letteratura infantile (Collodi Nipote) del primo Novecento.

BIRIBISSI e il suo inseparabile compagno Sussi, uno magro e spilungone, l'altro basso e grasso, furono i protagonisti di quelle spassose avventure (almeno per quei tempi) che pubblicate da Salani vennero in seguito epurate là dove i due ragazzi, affrontando un grottesco viaggio verso il centro della terra, arrivarono nella cantina di un convento di frati e trovarono un certo cappuccino ubriaco in modo ritenuto indecoroso per il servo di Dio. E così la cantina del convento venne convertita in quella meno compromettente del Consorzio agrario.

BIRIBISSI è rimasto a indicare un tipo un po' sconclusionato, bonariamente ridicolo. BIRIBISSAIO, in dialetto, significa, disordine, cosa poco chiara, un labirinto, insomma, mentre in lingua indica colui che tiene il banco ne lgioco del biribissi. Dice infatti una filastrocca popolare:

"Biribissi e corpo sodo,
eran sette a bere un òvo,
e la vecchia era sull'uscio,
le toccò leccare il guscio"


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