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mercoledì 5 agosto 2015

I fermenti lattici non sono tutti uguali


Fermenti lattici
Sono, come avrete capito, una sostenitrice del naturale curativo. A questo proposito oggi vorrei spendere due parole a favore dei fermenti lattici. Termine generico questo, che associamo al benessere della flora intestinale, e poi? 

Attenzione, scegliere la qualità che conta è importante per il benessere del nostro organismo e per il mantenimento di un ottimo stato di salute (il che significa risparmiare sulle cure mediche classiche).

Una volta li chiamavano solo fermenti lattici...e oggi? Oggi è importante distinguere tra fermento lattico e fermento lattico con azione probiotica o probiotico, dal greco "pro-bios" ( a favore della vita). E' bene sapere, infatti, che i fermenti lattici, comunemente presenti nello yogurt, pur apportando benefici al sistema digestivo, innanzitutto non sono i veri colonizzatori dell'intestino umano, in secondo luogo sono facilmente  aggredibili dai succhi gastrici e quindi arrivano nell'intestino in numero scarsissimo. 

Invece, i fermenti con azione probiotica sono i naturali abitanti dell'intestino umano e riescono a sopportare indenni l'acidità dei succhi gastrici, giungendo a destinazione attivi e vitali. Colonizzano quindi l'intestino ed esercitano effetti benefici per la salute, contrastando i microrganismi patogeni e producendo numerose sostanze antimicrobiche. Questo è il motivo per cui, se assunti in quantità adeguate, i probiotici svolgono un'azione salutare preziosa e insostituibile. Essi chiamati anche "batteri amici", si possono trovare negli integratori alimentari.

Salix vitellino o Willow, il fiore di Bach per chi è vittima di se stesso

Il Salix Vitelllino o Willow è il salice giallo e il suo nome deriva dal fatto che d’inverno i suoi rami si colorano di un giallo-oro acceso. Cresce lungo i corsi d'acqua e nei luoghi umidi. L’albero possiede sia fiori gialli che sono maschi che fiori verdi che sono femmina, i quali si confondono tra i rami.

 Bach lo dava : “… a coloro che hanno sofferto a causa delle avversità o della sfortuna e trovano difficile accettarlo, senza lamentarsene e senza provare risentimento, poiché giudicano la vita in base al successo. Sentono di non aver meritato una prova così grande, lo trovano ingiusto e ne sono amareggiati. Spesso accade loro di provare un interesse minore verso quelle cose della vita che prima facevano loro piacere…”.

La parola chiave che definisce questi caratteri  è vittima di se stessi, cioè coloro che affermano di avere tutto il mondo contro di sé. Questo tipo di carattere si autocommisera, c’è  una sensazione di amarezza di fondo, è convinto di dover soffrire ingiustamente, a causa del destino, delle condizioni sfavorevoli e degli altri, sono personalità sempre malintenzionate, sia sul lavoro che nella vita privata. Queste tipologie continuano a  ripetersi “che nessuno lo capisce…” , ma in realtà ha preso poco in mano il “timone” della propria esistenza, non comprende proprio. Il rimedio dà positività ed una grande capacità di comprendere e perdonare il mondo attorno a sé e i torti provocati da questo, quindi si ritrova il senso della vita ed il controllo armonico della propria vita.

 In conclusione, il fiore autoresponsabilizza la persona, insegnando che la vita è un processo evolutivo e che ogni esperienza ha un senso e un contenuto.
• Emozioni iniziali-inibite (prima di prendere il fiore): Cosa ho fatto per meritarmi questo? Personalità triste, pessimista e debole, senso di amarezza e risentimento con qualcuno o qualcosa.
• Emozioni evolutive-sciolte (dopo aver assunto il fiore): Comprensione, l’equilibrio ed il perdono.

Adatto a coloro che giudicano la vita in base al successo, per coloro che si scoraggiano di fronte ad alcuni episodi “spiacevoli” e non ritengono di avere meritato una prova così grande, lo trovano semplicemente ingiusto e ne sono amareggiati. Il rimedio è indicato per coloro che soffrono di dipendenza affettiva che porta all’invidia nei riguardi dei ricchi per esempio, disturbi dell’umore con tendenza a depressione e tristezza, che hanno conseguenze come la perdita di capelli, psoriasi, rughe in giovane età, disturbi dell’appetito, nevralgie e mal di testa cronici.

 Si somministra ai bambini scontrosi, con il muso ed il broncio oppure alla nuora che prova rancore per la suocera. E' un rimedio prezioso per coloro che sono rancorosi, che si sentono sfortunati nella vita, vittime di un destino crudele e che non ammettono i propri errori e vivono di pregiudizi pensando a come sarebbe andata a finire.

martedì 4 agosto 2015

Hic sunt leones

Questa espressione mi è sempre piaciuta, all'inizio mi ha fatto pensare alle savane, dove i leoni regnano incontrastati e dove i romani appunto li catturavano per portarli nelle arene e li facevano combattere con i gladiatori.

In verità il suo significato va ben oltre la letterale traduzione,  Hic sunt leones, qui ci sono leoni, era una legenda che nelle antiche carte geografiche dell'Africa indica le regioni inesplorate. 

L'uso proverbiale di questa espressione sottolinea un pericolo incombente, ma non ben delineato o una parte sconosciuta del sapere.




Tisana, infuso e decotto, ma la differenza?

Tutti ne parlano, ma chi veramente, se interrogato sa spiegare quale differenza sussiste tra tisana, infuso e decotto? A volte persino in qualche erboristeria serpeggia l'ignoranza. La principale differenza fra i tre sta nella scelta degli elementi naturali: radici, fiori, frutti e foglie. Non solo il quid sta naturalmente, nella preparazione.

Per la tisana si utilizzano indistintamente sia le parti tenere sia quelle legnose delle piante, che poi vengono gettate in acqua già bollente, con un tempo di riposo massimo di 5 minuti.

Per peparare un infuso si utilizzano invece le sole parti tenere delle piante, come fiori e foglie, sulle quali viene versata dell'acqua bollente filtrando poi il liquido dopo 5-10 minuti.

Per il decotto si scelgono invece le parti più resistenti e dure, come radici e cortecce, che si mettono in acqua fredda e si lasciano bollire per 5-10 minuti. Dopo il tempo di bollitura si lascia riposare il tutto per altri 10 minuti e infine vengono filtrate le parti naturali con il loro liquido.

Pietre e cristalli, Diopside

Pietra catartica,  i guaritori dei cristalli la utilizzavano in casi di traumi per i suoi poteri di portare alle lacrime di purificazione chi la indossava.

DIOPSIDE 
Caratteristiche: silicato di calcio e magnesio; sistema monoclino; cristalli prismatici allungati, più spesso in aggregati colonnari e granulari; colori: verde, giallo, azzurro, bruno e biancastro, blu e viola.

Proprietà: aiuta ad aprire la mente
Disturbi: protegge il cuore e il sistema circolatorio; placa l'ansia; è di aiuto nei disturbi instestinali e in quelli relativi alla vescica
Associazione con i chakra: primo e quarto


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