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mercoledì 11 maggio 2016

Rimedi Naturali contro le formiche

Rimedi Naturali contro le formiche, senza dover usare insetticidi chimici, molto pericolosi per noi e per i nostri amici a quattro zampe. Tenere lontane le formiche si può, utilizzando piccoli ma efficaci accorgimenti.

Che fare quando ci ritroviamo in cucina le operose formiche? Il loro infallibile fiuto infatti le mette sulla strada delle nostre provviste, in cerca di zucchero, miele, biscotti...Un cammino il loro che poi le fa arrivare in casa nostra. Esistono dei sani rimedi, naturali ovviamente, per tenerle lontane dalle nostre dispense e quindi dai nostri alimenti.

La prima cosa da fare è non trascurare la pulizia, è bene infatti ripulire a fondo tutti gli angoli della cucina, anche quelli più nascosti nei quali potrebbero esserci tracce di zucchero o briciole di pane. Evitate di lasciare a lungo i piatti sporchi nel lavello.

Seguite il loro percorso e arriverete al punto in cui vedete da dove entrano in casa, probabilmente una fessura. Per bloccare il loro ingresso in casa, la fessura va chiusa con qualcosa che a loro darà molto fastidio, come ad esempio l’odore pungente di peperoncino, chiodi di garofano, cannella e paprika. Per la pulizia dei pavimenti usate una miscela di acqua, aceto bianco e olio essenziale di limone che vi permetterà di dare alle stanze di casa un profumo di pulito alquanto disgustoso per le formiche. Questa miscela è ottima anche per porte e finestre.

Funzionano molto bene anche le foglie di menta essiccate e sbriciolate nei punti di ingresso in casa e il caffè: potete scegliere se utilizzare i chicchi o i fondi, perfetti soprattutto se le formiche hanno invaso il vostro giardino. Vi basterà distribuire i chicchi o la polvere dei fondi di caffè tra le piante o negli angoli della cucina. Infine alloro e l’origano: riponete qualche rametto sui diversi ripiani della cucina e vedrete che le formiche non si avvicineranno alle vostre provviste.

Disidratazione: sintomi

Disidratazione: sintomi. Spesso non ci facciamo caso o attribuiamo ad altre cause alcuni sintomi che invece, sono indice di disidratazione. Dobbiamo imparare a riconoscerli e capire che abbiamo bisogno di bere per reidratarci e non andare in contro a molti problemi.


Che cosa è la disidratazione? E' la condizione in cui il bilancio idrico del nostro corpo, cioè la differenza tra l'acqua che assumiamo e quella che perdiamo, è negativa. Di solito ce ne accorgiamo perché avvertiamo la sensazione di sete o di fatica, ma dovremmo imparare ad ascoltare meglio il nostro corpo, perché ci sono altri sintomi importanti da non sottovalutare. Ecco quali.


ALITOSI: la saliva ha di suo, proprietà antibatteriche, ma in caso di disidratazione può impedire al corpo di produrne abbastanza. John Higgins, professore associato di medicina cardiovascolare presso l'Università del Texas a Houston e capo di cardiologia presso il Lyndon B. Johnson Hospital spiega: “Se non si produce abbastanza saliva è possibile che si abbia una proliferazione dei batteri. Una delle reazioni collaterali di ciò è alito cattivo dovuto a disidratazione cronica”.

PELLE SECCA: perdere liquidi non significa solo sudare. Nella dosodratazione ci sono varie fasi si passa da un senso di stordimento all’abbassamento del volume di sangue che può rendere la pelle più secca.

CRAMPI MUSCOLARI: poca acqua significa scarsa presenza di minerali e nutrienti all’interno del corpo. Una variazione di elettroliti, sodio e potassio possono, di riflesso, portare a crampi muscolari.

FEBBRE E BRIVIDI: se il corpo è disidratato è possibile che compaiano febbre e brividi. La febbre porta a un innalzamento della temperatura corporea e quindi a un aumento della sudorazione. Perciò se non vi è un corretto apporto idrico non si compensa questa perdita di liquidi.

VOGLIA DI DOLCI: se il nostro corpo è disidratato, alcuni organi, come il fegato ad esempio, non possono liberare quelle sostanze,  come il glicogeno, che danno fondo alle riserve di energia. Pertanto, se si è disidratati è molto frequente il desiderio di dolci proprio perché il corpo ha bisogno di produrre glicogeno.



Pole Dance per tonificare gambe, glutei, braccia

Pole Dance per tonificare gambe, glutei, braccia è una delle nuove frontiere del fitness. Un nuovo modo per mantenersi in forma, in maniera nuova e sensuale. 


Diciamocelo, avere un corpo sodo e ben palestrato è, per noi donne, il quid in più, ciò che ci fa stare meglio con noi stesse. Ormai andare in palestra e seguire corsi di ogni genere e tipo, è un must. Ma non tutti i tipi di ginnastica sono adatti alle nostre esigenze o al nostro fisico e molto dipende dagli obiettivi che vogliamo raggiungere.

Ma un pallino fisso nella nostra mente è sicuramente emanare fascino sensuale. Stiamo allegre dunque, perché anche in Italia si sta diffondendo il tipo di ginnastica atto a questo scopo: la Pole Dance. Una ginnastica decisamente particolare, che promette di fare miracoli per il nostro corpo e la nostra personalità! Ma in cosa consiste? L'attrezzo che si usa è una pertica, su cui vengono effettuati svariati tipi di esercizi. Ehi ehi ehi, calme, non è la lap dance ok?

Mentre quest'ultima infatti è principalmente basata su mosse seduttive fatte con i piedi per terra, la pole dance è invece una combinazione di figure assolutamente acrobatiche eseguite in sospensione sulla pertica. Come capirete al volo è difficilissimo restare aggrappati alla pertica e contemporaneamente muovere le gambe, tenere il bacino in maniera particolare e così via.

Proprio per questo motivo la pole dance è, o sembra essere, altamente benefica per il nostro corpo. Tonifica le gambe e i glutei, assottiglia la vita e rinforza le braccia. Sicuramente non è la classica ginnastica comoda e rilassante se considerate oltretutto che gli esercizi (riscaldamento compreso) vanno eseguiti su tacchi vertiginosi! Stupite?


martedì 10 maggio 2016

Magnosa, malecio, male malanno e l'uscio addosso

Magnosa, malecio, male malanno e l'uscio addosso, mallegato, mangerebbe il buio per uva nera per indicare un cappello, una persona malaticcia, sventure, un insaccato o un credulone.


MAGNOSA: cappello di tela cerata, a forma di guscio di tartaruga, che i marinai portano in navigazione. Al Forte dei Marmi lo chiamano anche "suddeste"

MALECIO: malazzato. Si dice di frutta guasta o bacata


MALE, MALANNO E L'USCIO ADDOSSO: il massimo delle sventure. E' l'amaro commento per chi è colpito da una serie di guai uno dopo l'altro. L'uscio addosso può voler dire ch quando unao ha bisogno d'aiuto o è in miseria, è proprio allora che la gente gli sbatte la porta in faccia

MALLEGATO: non è la stessa cosa del "buristo" senese, anche se è ugualmente un insaccato di sangue di maiale condito con ingredienti vari, messo dentro un budello della stessa bestia e fatto bollire. Diffuso in alcune zone della Toscana, è più piccolo del buristo e meno raffinato anche come sapore

MANGEREBBE IL BUIO PER UVA NERA: si dice, in Casentino, di chi è credulone


Ritratti con le Ceneri dei Defunti: Adam Brown

Ritratti con le Ceneri dei Defunti: Adam Brown li realizza in modo davvero stupefacente. 


Quello che fa Adam Brown, pittore del Missouri, può apparire a molti una macabra pratica, però non solo è originale, ma in qualche modo ecosostenibile. Egli infatti, crea quadri molto particolari e per farli usa  le ceneri dei defunti attraverso cui dà vita ad un dipinto che ricordi a familiari ed amici un caro scomparso.

“Mi è venuto in mente che avere un’urna sul caminetto è un ottimo modo per ricordare qualcuno che è morto, ma trasformarlo in un’opera d’arte serve a ricordare che qualcuno è vissuto”, racconta Brown. Il fatto è che fino ad ora di solito erano i familiari dei defunti ad avere l'idea e a cercare il pittore disposto a soddisfare la richiesta, mentre Brown è il primo pittore che offre questo servizio in modo strutturato, e per concnetrarsi su questa attività ha lasciato il suo precedente lavoro.

In pratica i clienti spediscono a Brown le ceneri del defunto, che solitamente sono usate per creare gli sfondi del dipinto. Sul retro dei quadri viene descritta la natura dei colori usati “nel caso che il quadro lasci mai la famiglia, così chi compra sa cosa sta comprando”. Una delle abilità di Brown è anche la velocità con cui lavora: gli è capitato qualche volta di essere contattato da imprese funebri che gli hanno fornito le ceneri subito dopo la creazione e lui ha realizzato il dipinto in pochi giorni in tempo per una cerimonia di ricordo del defunto. Il costo, spiega Brown, è tutto sommato ragionevole: i dipinto hanno infatti solitamente un costo compreso tra i 300 e i 700 dollari.



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