Questo post è stato scritto per Ferruccio Gianola Blog per l'angolo "Cose da Domenica pomeriggio" di cui allego il link http://www.ferrucciogianola.com/search/label/cose%20da%20domenica%20pomeriggio
Oggi ho indugiato davanti
ad una delle librerie di casa. Con gli occhi mi sono messa a scorrere tutta la
fila della collana Premi Nobel, quella della letteratura, gli storici, i
libri d'arte, i saggi e via dicendo.
I ricordi legati a questi
libri, odorosi d'inchiostro, hanno messo in moto la macchina del tempo dei
ricordi. Sin da quando ero bambina ho amato leggere, forse perché prima ancora
che imparassi a leggere, qualcuno ha letto per me, incantandomi prima con le
illustrazioni e poi con il fruscio delle pagine che scorrevano.
Nella mia mente si sono
aperte le pagine delle Cinquanta Novelle dei F.lli Grimm con le
illustrazioni di Accornero, le filastrocche de I quindici, i libri
del come e del perché, un adattamento delle Mille e una Notte (che mi
ha fatto scoprire poi la splendida letteratura araba), una collana di vecchi
libri di mamma La biblioteca dei miei ragazzi che divorai letteralmente
cominciando con Pasqua radiosa, Il mago di Villafiorita, La
pupilla del cardinale, Le avventure di Fior di Sole, Il romanzo di
un ragazzo, Il regno di Cenerentola, Caccia al tesoro,
Avventure a lieto fine, Il Mistero di Morande...
Di qualcuno credetemi
ricordo il titolo e non l'autore Memorie di un asino e Viaggio
fiabesco. Ho tentato anch'io di rivivere le Avventure di
Gianburrasca, e avrei voluto trasferirmi in Malaysia per arruolarmi
con Sandokan e far sventolare la bandiera della tigre di Mompracem
(ti ho amato Salgari, o meglio, era di Sandokan che mi ero
innamorata!).
Nel frattempo mi ero
imbarcata con Marco Polo alla volta del Chatai sfogliando le
pagine del Milione e ho pianto leggendo il Diario di Anna
Frank.
Passai poi al Libro
della Giungla di Kipling, a Kim, a Golding de Il
Signore delle Mosche, Siddharta e Narciso e Boccadoro
di Hesse, ormai ero quasi al liceo e una volta al ginnasio, la mia
attenzione è stata catturata dai classici latini e greci: Apuleio e il
suo Asino d'Oro, Luciano e la La storia vera, Saffo
e i suoi frammenti, Marziale e suoi epigrammi, Virgilio con le
Bucoliche e le Georgiche (ore passate a tradurre una frasettina...),
De bello gallico e De bello civili di Cesare (quanto ho
stimato il tuo essere conciso e chiaro!) e via con Odisseo verso Itaca
e con Achille ad espugnare Troia (Omero caro, i tuoi
verbi in greco e relativi paradigmi sono ancora oggetto di incubi che disturbano
il mio sonno).
Accanto a loro è nato
l'interesse per gli autori francesi fra cui Balzac che ha allietato molte
serate con Le sollazzevoli Istorie, che mi ha stregato con Modesta
Mignon ed Eugenia Grandet, che mi ha disilluso con Le illusioni
perdute. Accanto a lui Zola e la sua Nanà e Flaubert e
le crisi di Madame Bovary (così attuale la sua insofferenza, e il suo non
accontentarsi).
Come nella migliore
tradizione, ho anch'io passato il periodo russo, e come un topo affamato di
carta pregiata mi sono buttata a corpo morto su Tolstoj, Infanzia,
adolescenza e giovinezza (come dimenticare gli odiosi scarpini coi lacci e
maman?), il dramma di Anna Karenina, la tragica Morte di Ivan
Il'ic.
A seguire
Dostoevskij di Delitto e castigo, anche se ho amato di più le
vicende de I fratelli Karamazov e, per non farmi mancare nulla, Cechov
de Il giardino dei ciliegi, e, saltellando ancora, mi sono imbattuta
in Turgenev e nelle sue Acque di primavera.
Alleluia griderete, perché
passiamo agli italiani e voglio tralasciare i poeti altrimenti non finisco più,
perciò citerò solo Pirandello e Verga, di cui ho praticamente
letto tutto, Svevo (noiosino per me) e Silone, Buzzati ( e
l'attesa nel Deserto dei Tartari), Vittorini (e il romantico
Garofano rosso), Bassani e il Giardino dei Finzi-Contini,
Pasolini (mi ci volle un vocabolario), Calvino.
Vorrei andare ancora
avanti, potrei scrivere per ore delle mie letture, ma sarete già annoiati e vi
capisco. Manca ancora tutta la parte anglosassone e quella araba. Ma sarà per
un'altra volta, questo è solamente un assaggio.
Che bel percorso. Una ricchezza preziosa.
RispondiEliminaIo ho passato la mia vita a leggere testi di tecnologia per il lavoro che facevo..MA..appena sono andato in pensione ho dedicato il primo anno a leggere una buona parte di quei libri 'classici' che non avevo mai avuto il tempo di leggere prima. Ne ho letti 54, in un anno.
Ora mi sono rimesso a leggere i testi tecnici ma il richiamo è forte.
Continua ad alternare le letture tecniche e le classiche, fanno benissimo al cervello le une, e al cuore le altre, una bella ginnastica per tenerci in allenamento. Grazie del commento
RispondiEliminaquante belle cose hai letto :D anch'io amo la letteratura francese e russa ..anche se in realtà è impossibile sceglierne una..
RispondiEliminaCiao Jenni, hai ragione, scegliere è quasi impossibile: unica alternativa, continuare a leggere assiduamente. Grazie per il tuo intervento
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