La diffusione del frumento ha portato con sé, in tutto il mondo, anche il papavero, definito pianta sinantropica, cioè che segue l'uomo nei suoi spostamenti e che non si diffonderebbe senza i lavori agricoli, che riportano alla luce i semi sprofondati nel terreno. Presso i Romani, il papavero era talmente legato alle pratiche agricole che Cerere, divinità delle messi e dell' agricoltura, era raffigurata con spighe e papaveri tra i capelli e tra le braccia. Nell' alimentazione venivano usati i semi, non solo per via dell' olio che se ne poteva trarre, ma come condimento su pani e dolci, tradizione sempre continuata, specie nel nord-Europa.
Caratteristiche e proprietà
E una pianta erbacea annuale, della famiglia delle Papaveracee. La rosetta, cioè la disposizione delle foglie alla base del fusto, è folta; da essa si innalzano il gambo e il fiore. Le foglie sono a forma di penna con incisioni molto irregolari. La punta è acuta e la base ristretta finisce nel gambo. Il colore è verde deciso e si ha presenza di peli. Il calice del fiore è a due valve pelose che cadono all'aprirsi della corolla formata di quattro petali rossi con macchia nera alla base. Molto evidenti sia i pistilli che i numerosi stami neri. Il bocciolo è pendulo. Il frutto è a forma di capsula porosa contenente numerosi semi neri. Il papavero è infestante dei campi di cereali, dei prati incolti e dei ruderi. Vive sino a 2000 m. Fiorisce da marzo a luglio. Per far essiccare i fiori bisogna esporli al sole, badando che perdano l'umidità nel modo più rapido per impedire che si disperdano i principi attivi. Anche le capsule contenenti i semi si fanno essiccare rapidamente al sole. Le proprietà del papavero sono concentrate sia nelle foglie che nei petali e hanno effetto emolliente, sudorifero, sedativo e leggermente ipnotico.
Utilizzo
Le rosette basali, anche quando è già presente il piccolo fusto appena accennato, entrano in alcune ricette della cucina mantovana e dell'Oltrepò pavese. Vengono usate in frittate, minestre, torte salate e frittelle. I semi sono utilizzati su dolci e pasticceria varia.
Nella medicina popolare si usano i fiori.
Tè al papavero: aggiungere al proprio tè preferito alcuni petali di papavero per beneficiare del suo effetto sedativo.
Infuso: versare in un litro d'acqua bollente 5 g di fiori essiccati di papavero. Filtrare il liquido, addolcirlo e berlo la sera prima di coricarsi. Chi soffre di tosse notturna si assicura così un sonno tranquillo. Il medesimo infuso sorbito in due volte, il pomeriggio all'ora del tè e la sera prima di coricarsi, calma l'eccitazione nervosa. Sempre lo stesso infuso, ovviamente non zuccherato, serve a lenire rossori e irritazioni.
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