Demone,
nelle tue spire avvolta,
lotta contro te la mia anima,
in caduta libera nell'infinito,
ali si spezzano,
artigli ghermiscono,
occhi fiammeggianti si sfidano.
Stringi il mio esile essere,
ali uncinate le tue,
nodo gordiano dell'imperituro perchè.
Cadiamo,
nell'eternità del tutto,
come un unico corpo,
angelo e demone,
sempiterna dicotomia dell'anima.
La dualità affascina da sempre il nostro inconscio. Il cuore cerca il candore dell'angelo e il desiderio cerca il fuoco del demone. Quale sarà la via di mezzo?
RispondiEliminaBella Silvia, molto bella i miei complimenti.
Un abbraccio..
Grazie Gala, spero davvero di aver reso l'idea. Un abbraccio
Elimina..cara Silvia, difficile commentare dei versi magnifici che cantano una grande verità, contrapponibile all'impossibile decifrazione esistenziale dell'uomo...un abbraccio...
RispondiEliminaCaro Sergio, come ben sai, pur amando la poesia, non sono molto brva con iversi, ma li scrivo lo stesso, sono felice che ti siano piaciuti. Grazie come sempre
EliminaL'intrigante, il duale tanto pericoloso quanto desiderabile attitudine che fa si, che questa vita nonostante tutto SIA VALSA LA PENA DI...VIVERLA!
RispondiEliminaMi inchino dinanzi a si tanta passionale arte, che da prezioso ornamento ti fa!
La dicotomia, quale difficile bivio! Grazie
Elimina