Consideriamo la differenza tra sollievo temporaneo e liberazione permanente. Supponiamo che ci sentiamo soli. Noi utilizziamo tutti i mezzi per cancellare questo senso di solitudine, ma esso resiste. Allora decidiamo di sbarazzarcene una volta per tutte.
Analizziamo la nostra solitudine e scopriamo che essa deriva da una mancanza d'introspezione sulla nostra vera natura. In seguito, dopo aver scoperto il vero Io, non ci sentiamo più solitari poichè il vero Io non è attaccabile da questo triste stato. Elaboriamo un programma a lungo respiro per eliminare internamente la sofferenza.
Quale persona intelligente prenderà ogni ora la pillola di tranquillante, quando esiste una medicina in grado di sopprimere il male alla radice? La medicina è costituita dalle verità e dai principi che abbiamo assimilato in questo percorso che facciamo, e i loro raggi salutari sono già diretti su di noi.
Bisogna riconoscere prima cosa ci causa la sofferenza e poi capire come eliminarla.
RispondiEliminaSpesso pensiamo che la causa sia X, quando invece è Y.
Nell' esempio parliamo dell' esser soli. La causa della sofferenza non è la solitudine, ma ciò che fa sì che la solitudine perduri.
Se la solitudine la cerchi, la tieni stretta a te, la odi ma non la rinneghi, il problema non è la solitudine, ma l' atteggiamento
atto a tenerla sempre con noi.
Un salutone
Ciao Daniele, appunto, non è la solitudine in sè, ma ciò che noi pensiamo di lei
EliminaGià, perché può anche esser una cosa bella la solitudine. Cambia il come la si vive.
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