Il team è riuscito, bombardando il metallo con brevi, ma potenti impulsi laser, a modificarne la struttura dotandolo di nuove proprietà stupefacenti. Come ha spiegato Chunlei Guo, professore di ottica a Rochester: “Il materiale è così idrorepellente che l’acqua, invece, di cadere, rimbalza sulla superficie”.
Così si è ottenuta per la prima volta una superficie metallica idrorepellente, autopulente e in più in grado di assorbire la luce aprendo così nuove frontiere per migliorare la vita di tutti i giorni. Ad esempio se impiegata per le ali degli aerei eviterebbe il congelamento, negli ospedali sarebbe garanzia di igiene e pulizia. Inoltre, oltre ad impedire alla polvere di formarsi, facendo scivolar via l’acqua eliminerebbe anche il problema della ruggine.
La nuova tecnica potrebbe anche essere applicata positivamente nei Paesi in via di sviluppo. Come sostiene Guo: “In queste regioni la raccolta dell’acqua piovana è di vitale importanza e l’impego di materiali idrofobi ne aumenterebbe l’efficienza senza la necessità di utilizzare grandi imbuti con angoli acuti per evitare che l’acqua si depositi sulla superficie. Potrebbero anche servire per la costruzione di latrine più pulite e sane”.
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