A CIANFA: a volontà; in grande abbondanza. E' dialetto aretino
ACQUA DA OCCHI: si definisce così una cosa da nulla, di nessuna importanza, che non è nè bene nè male. Il modo di dire deriva dal sacro timore popolare di offendere il bene della vista e dalla convinzione che gli occhi meno si stuzzicano e meglio è ("vanno toccati co' gomiti", cioè non vanno mai toccati, neppure se si è contorsionisti).
Un'acqua da occhi non può essere che una cosa innocua o comunque delicatissima, come appunto era una volta una certa acqua medicata per uso oftalmico. L'espressione si ritrova an che in senso ironico per signifare, al contrario, una cosa importante e costosa: "Tanto, l'è acqua da occhi!". La differenza, più ancora che dal contesto, è data dall'inflessione della voce. "Fare acqua da occhi" equivale a "non venire a capo di nulla".
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