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venerdì 15 luglio 2016

Gynostemma, schisandra e ginseng per stare bene

Gynostemma, schisandra e ginseng per stare bene, affinché corpo e mente possano adattarsi ai cambiamenti non solo fisici ma anche mentali


Affinché stiamo bene è necessario riuscire ad adattarsi ai cambiamenti, fisici e mentali. L'adattamento fa parte dello spirito di sopravvivenza e della nostra evoluzione: ecco perché il nostro organismo è predisposto all'adattamento, grazie a questa capacità. E per aiutarci possiamo far ricorso a tre adattogeni naturali: il gynostemma, la schisandra e il ginseng americano.


Definita anche pianta dell'immortalità, la Jiaogulan è in grado di rallentare i normali processi di invecchiamento. Ma non solo, riduce il colesterolo, stimola il metabolismo dei grassi e l’energia dell’organismo. Diminuisce l'ansia, la depressione, lo stress e la stanchezza.

La schisandra ha in sé tutti gli elementi naturali. Migliora la concentrazione, risveglia l’energia vitale e potenzia la sessualità. Grazie al contenuto dei lignani, la schisandra ha la capacità di rigenerare le cellule epatiche, mentre il glutatione controlla il livello di zuccheri nel sangue. Bastano un paio di cucchiai di bacche fresche o uno di bacche essiccate.

Il noto ginseng americano ha una potente azione anti-fatica, grazie ai ginsenoidi riduce le citochine infiammatorie regolando i livelli di cortisolo associati a stanchezza e stress. E' in grado di ridurre il colesterolo, l’infiammazione e la glicemia.


Irritabilità: può essere disidratazione

Irritabilità: può essere disidratazione, come dimostrato da uno studio, in base proprio al grado di disidratazione del nostro organismo. Ecco perché bere la giusta quantità di acqua è importante.


Abbiamo più volte trattato l'argomento disidratazione, e quanto sia importante essere idratati. Dalla disidratazione dipende anche l'irritabilità. Lo ha dimostrato uno studio condotto dall'Università della California. Dato che siamo in estate è ancora più importante restare idratati, anzi qualche bicchiere di acqua in più farà bene al nostro umore.


Lo studio ha preso in considerazione persone che bevono quotidianamente 2,5 litri di acqua al giorno e persone che ne bevono circa 1,2 litri. Al primo gruppo è stato chiesto di ridurre l'assunzione di acqua di un litro, mentre al secondo gruppo di aumentare il consumo di acqua a 2,5 litri. Inoltre per tutto il periodo della durata dello studio sono state messe a punto diverse scale di umore. Il gruppo a cui era stato chiesto di diminuire il consumo di acqua ha notato meno contentezza, calma, emozioni positive e propositività. L’altro gruppo, invece, ha sentito meno stanchezza, confusione e necessità di bere. In conclusione è stato evidenziato un rapporto tra la poca assunzione di acqua e l’incremento dell’irritabilità.

Perciò non si può affidarsi solamente al senso di sete, che soprattutto nelle persone oltre i 50 anni va diminuendo. Se parliamo di acqua, è bene rispettare la regola non scritta degli otto bicchieri ma anche il modo di alimentarsi può venire in soccorso del giusto apporto idrico che bisogna garantire al nostro corpo. Gran parte dell’acqua della nostra dieta (circa un terzo) viene assunta attraverso i famosi cibi “idratanti”, vale a dire frutta e verdura. E con l’arrivo dell’estate e delle alte temperature, è preferibile pertanto aumentarne il consumo per soddisfare il fabbisogno di liquidi e minerali necessari al corretto funzionamento del metabolismo.


giovedì 14 luglio 2016

Cenni sulla Bieta Erbetta

Cenni sulla Bieta erbetta le cui proprietà erano già conosciute dai Celti e dai Romani che l'apprezzavano come contorno ai più svariati piatti, ma ance lessate e in minestre

Beta deriva dal celtico e significa "rosso" per via della costolatura e della radice che rosseggiano; vulgaris deriva dal latino con significato di "molto comune" . La bieta, detta anche erbetta, nella sua specie originaria, detta Beta marittima, fu oggetto di raccolta alimentare fin dalla preistoria, essendo diffusa spontaneamente nei litorali sabbiosi del bacino del Mediterraneo. Tanto pregiata era la pianta, che le selezioni per ottenere foglie più grandi cominciarono addirittura 3000 anni fa ad opera dei Babilonesi.


Già i Romani ne annoveravano diverse varietà: una bianca, una rossa e una a coste sottili che diede vita ai piatti betacei di Apicio. Questi smentiscono il pesante giudizio di Marziale che reputò le "inconsistenti biete" mero cibo di operai, anche se è pur vero che le classi povere ne facevano gran consumo. Ma, mentre queste si accontentavano di mangiarle lessate o in zuppe di verdure o facendone cuocere le radici sotto la cenere, i gaudenti del tempo le ricercavano come gradito contorno a piatti più sostanziosi.

Altre prevenzioni, poi, le circondarono ad onta del loro vasto consumo. Plinio, ad esempio, pur descrivendone le diverse varietà, asse riva che erano malsane. Col passare del tempo ogni pregiudizio si dissolse e la bieta continuò ad essere presente in tutte le nostre cucine. Nel corso dei secoli, dalla bieta originaria sono state create le erbette da orto con superficie grande, le coste, le rape rosse e quelle da zucchero. Dal punto di vista medico, vediamo cosa diceva, nel XIV secolo, il Tacuinum sanitatis in medicina: "... il loro succo toglie la forfora dalla testa e scioglie il ventre. Taluno, a quest' ultimo effetto, indica la radice raschiata col coltello, ricoperta di miele e un poco di sale e adoperata come supposta. Il danno delle biete è che impediscono la digestione, a motivo dell' umidità e della natura lassativa, e che bruciano il sangue. Convengono, nell' inverno, ai vecchi" .



mercoledì 13 luglio 2016

Collo e cervicale: evitare il tech neck in 5 mosse

Collo e cervicale: evitare il teck neck in 5 mosse. L'uso smodato dei dispositivi mobili, come smartphone, tablet e laptop ha fatto nascere nuove patologie del collo e della schiena. Ecco come evitarle.


L'uso smodato che facciamo dei nostri dispositivi mobili ha fatto nascere delle nuove patologie che affliggono collo e schiena, dovute principalmente alle scorrette posture che assumiamo. Sono i giovani a soffrirne principalmente, infatti i ragazzi di età compresa tra i  16 e i 34 anni  soffrono di “tech-neck”, la patologia di coloro che usano troppo e male i dispositivi mobili. Ecco alcuni preziosi consigli per prevenirlo.


A nostra disposizione c'è un'App per Android,  "Text Neck" grazie a cui si possono ricevere  feedback in tempo reale sulla correttezza della postura in piedi che viene indicata da una luce rossa o verde. Si può anche optare per notifiche acustiche e vibrazioni che si attivano quando la postura inizia a essere scorretta.

E' bene regolare il monitor del computer a livello degli occhi. Il modo migliore per evitare al collo sforzi sovrumani anche se impercettibili è regolarlo ad altezza d’occhio così da mantenere una buona postura.

Inoltre per il collo vi sono anche  esercizi che si possono fare semplicemente seduti alla propria scrivania per ridurre rigidità e dolori al collo. Bastano piccole ondulazioni per ridare vitalità ai muscoli del collo.

Per chi usa frequentemente il tablet sarebbe opportuno usare il porta-tablet soprattutto perchè spesso viene posato su superfici piane o sulle gambe. Utilizzare un supporto aiuta a mantenere il tablet ad altezza occhi impedendo di spostare il peso sul collo.

E infine ricordate di idratarvi correttamente. Perchè? I dischi della colonna vertebrale sono costituiti principalmente di acqua, quindi è importante restare idratati durante il giorno per mantenerli flessibili e sani.






Sindrome metabolica: un aiuto dai mirtilli neri

Sindrome metabolica: un aiuto dai mirtilli neri, che come dimostrato da uno studio, grazie all'alto contenuto dei polifenoli, migliorano la resistenza dei vasi sanguigni, contrastano l'intolleranza al glucosio e riducono il rischio di sviluppare il diabete. 

Sindrome metabolica: un aiuto dai mirtilli neri

I frutti di bosco, dai colori intensi ed invitanti: more, lamponi, fragole e mirtilli. Buoni da gustare in qualsiasi momento della giornata, e in molte preparazioni culinarie (con l'aceto balsamico per esempio).

I mirtilli neri in particolar modo, hanno delle qualità straordinarie, dimostrate da uno studio fatto da un gruppo di ricercatori dell'Università del Maine (Stato Uniti), e coordinato dal Dipartimento di Scienze degli Alimenti e Nutrizione Umana, dalla dottoressa Dorothy Klimis-Zacas. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Applied Phisiogogy, Nutrition and Metabolism. I polifenoli dei mirtilli neri proteggono l'organismo dalla sindrome metabolica e posso addirittura aiutare a ridurne i sintomi.

Gli scienziati hanno infatti scoperto che nutrire ratti obesi con quantità di mirtilli corrispondenti al consumo quotidiano di due tazze di questi frutti di bosco permette di migliorare le capacità di contrazione e rilassamento dei vasi sanguigni, compromesse dall'obesità. Questo effetto, riscontrabile dopo 8 settimane di consumo regolare di mirtilli, contribuisce a migliorare il flusso sanguigno e a ridurre la pressione sanguigna. Ciò significa che i mirtilli possono aiutare a limitare i danni alle pareti dei vasi sanguigni e a contrastare l'intolleranza al glucosio che può portare al diabete.

La dottoressa Klimis-Zacas ha spiegato che molte sostanze presenti nel cibo possono aiutare a prevenire la sindrome metabolica, condizione in cui sono presenti contemporaneamente diabete, pressione alta e obesità. Nel caso specifico dei mirtilli i loro polifenoli contribuiscono a normalizzare i livelli di infiammazione e a migliorare la funzionalità dei vasi sanguigni. Attenzione, però: la cottura può ridurre significativamente le quantità di queste molecole. Il consiglio degli esperti è quindi di mangiarli crudi, prestando però attenzione alla loro provenienza.

martedì 12 luglio 2016

La liquirizia contro la carie

La liquirizia contro la carie è un aiuto naturale efficace poichè contiene una sostanza chimica naturale che aiuta a combattere i batteri della bocca e la placca: il trans-chalcone


Gli amanti della liquirizia saranno felici di sapere che questa deliziosa radice contiene una sostanza chimica naturale che combatte i batteri della bocca e la formazione della placca. Tale sostanza, il trans-chalcone sarebbe in grado di bloccare l'azione di un enzima chiave che permette ai batteri di prosperare nelle cavità orali.


I batteri del cavo orale sono in grado di metabolizzare gli zuccheri di cibi e bevande, e questo processo porta alla produzione di placca e acidi che sono la via attraverso la quale si forma la carie. Bloccando l'attività di questo enzima, con la sostanza presente nella liquirizia, si previene la formazione del biofilm batterico, che apre la strada alla placca e alle carie.

Tale proprietà è stata scoperta grazie ad uno studio, pubblicato su 'Chemical Communications'. Lo studio è stato condotto da un team di ricercatori coordinati  da Dominic Campopiano dell'University of Edemburgh, esostiene che prodotti per l'igiene orale che contengono sostanze chimiche simili, possono migliorare la pulizia e la salute del sorriso. Lo studio è il primo a mostrare che il trans-chalcone previene la formazione dei biofilm batterici.


Elogio del tè bianco

Elogio del tè bianco, un infuso pregiato e raro, dalle notevoli proprietà benefiche e salutari, un'autentica coccola da concedersi nei momenti di relax. Per veri intenditori.

Elogio del tè bianco

"Non scegliere mai il tuo tè in fretta, perchè poi te lo devi bere" Anonimo

Anche oggi la mia mente errabonda è andata a ricercare un altro dei che amo sorseggiare quando ho del tempo da dedicare a me stessa, tempo che in ogni caso è necessario se si vuol degustare e assaporare appieno questa preziosa bevanda.

Oggi vi delizierò con le proprietà del tè bianco. Questo tè si ottiene tramite la fermentazione delle foglie del tè verde. Miscela rara e pregiata, veniva consumata soltanto alla corte imperiale. Viene chiamato "bianco" per la chiarissima lanugine che ricopre i germogli utilizzati per la sua produzione.

I ridotti tempi di infusione e le temperature più basse spesso consigliate per la sua preparazione ne fanno in un rimedio naturale per appassionati. Una soluzione che però può essere preparata senza troppi problemi da tutti e che dispone di proprietà benefiche davvero notevoli. Se fate un viaggio in Cina, recatevi nel Fujian, dove poche sono le piantagioni di queste pregiate foglioline e tre le sue varietà: Yin Zhen (Aghi d'Argento), uno dei più cari al mondo, Bai Mudan (Peonia Bianca) le cui foglie vanno infuse così come sono state raccolte dai rametti, con la loro fragranza fiorita e Ying Mei (Nobile bellezza).

La ricchezza di antiossidanti, ne fa un alleato contro le malattie legate all’invecchiamento e contro inestetismi come le rughe. La sua efficacia è inoltre riconosciuta nei confronti delle malattie cardiovascolari, ictus e come riduttore dei livelli di colesterolo cattivo. A queste caratteristiche si aggiunge anche la capacità di contrastare i batteri del cavo orale responsabili dell’insorgere della placca e quindi della carie.

Ottimo nella prevenzione di patologie tumorali legate al colon, alla prostata e allo stomaco. Può aiutare secondo alcuni, anche nell’attenuare i sintomi dell’HIV.

Può anche aiutare a perdere peso, perchè è un acceleratore del metabolismo, funziona come rimedio naturale per ridurre il grasso corporeo in eccesso ed è energizzante naturale.

La preparazione in casa richiede solo un po' d'attenzione. La temperatura di infusione deve essere di 70° (per un tempo di 1 o massimo 2 minuti), anche se può variare in funzione della specifica qualità di tè bianco, quindi non necessita di acqua portata a ebollizione.

Un esempio ne è lo Yin Zhen cui occorrono 15 minuti di infusione e una temperatura dell'acqua di 85° dopo la bollitura. . Gustatelo e assaporatelo da solo, meglio se nel pomeriggio, ma io lo trovo divino anche per la prima colazione. Rivolgetevi ad erboristerie ben fornite o a negozi specializzati se volete provarlo, ve lo consiglio, non ve ne pentirete.


lunedì 11 luglio 2016

Cedro,cipresso e calamo per fumigazioni ristoratrici

Cedro, cipresso e calamo per fumigazioni ristoratrici, una pratica antica per risvegliare l'energia interiore e rigenerare i nervi.


Vi sono fragranze attraverso cui è possibile fare le fumigazioni, una pratica molto antica che spesso ha accompagnato molti riti spirituali, guarigioni ecc. Quello che si diffonde nell'aria durante le fumigazioni non è solo "fumo profumato", è molto di più, perché viaggia oltre la percezione dei nostri sensi.


Per ritrovare e risvegliare le propria energia il cedro, di cui tutto si utilizza dalla corteccia agli aghi, è l'eccellente rimedio per il benessere fisico e mentale. Dall'essenza che se ne sprigiona si ottiene una grande forza interiore e si elimina lo stress. Va benissimo nei momenti di meditazione ed è utile a curare i problemi di respirazione.

Con il cipresso, che nella simbologia rappresenta l'albero della longevità, ci si mantiene giovani e si riesce a dimenticare un passato pesante. Anch'esso risveglia la forza interiore che aiuta quando si deve prendere una scelta e predispone la mente al cambiamento.

Tonificante dei nervi è il calamo che grazie a questa sua peculiarità dona la forza di sopportare le grandi sfide della vita.

Benchè oggi forse poco praticate, le fumigazioni hanno un grande potere rigenerante, infatti gli impulsi nervosi inviati in seguito alla percezione olfattiva vanno a connettersi direttamente con il nostro sistema limbico, la ghiandola pienale e pituitaria. Ciò attiva quelle che sono le nostre  parti più antiche del cervello.  Affinchè le fumigazioni siano efficaci, è bene usare le parti intere o polverizzate da porre su un carboncino o su un incensiere a fiammella, materiale che potete trovare in erboristeria e nei negozi specializzati.


domenica 10 luglio 2016

Le unghie sono lo specchio della salute

Le unghie sono lo specchio della salute, e proprio osservandole possiamo capire se qualcosa non va. Il loro colore, le loro macchie, la loro struttura possono essere dei campanelli d'allarme da non sottovalutare.


Le unghie, soprattutto per noi donne sono diventate un vezzo da mostrare e la nails art la fa da padrone, con tantissimi colori e decorazioni di vario tipo. Ma le unghie sono anche lo specchio della nostra salute, e controllandone il colore e la forma che esse assumono possono rivelare tutta una serie di problematiche: problemi cardiocircolatori o respiratori, presenza di funghi o normale invecchiamento.
Osservandole quindi, possiamo capire cosa ci aspetta e quindi prevenire.Vediamo alcuni esempi a cui possiamo fare sicuro riferimento


Unghie fragili: possibili carenze dovute a diete drastiche, abitudini alimentari sbagliate e manicure troppo frequenti e aggressive

Unghie gialle: possono essere spia di malattie dell’apparato respiratorio oppure utilizzo di smalti di cattiva qualità

Unghie violacee:  problemi cardiocircolatori

Unghie con piccole macchie bianche: si tratta semplicemente di microscopiche bolle d’aria tra le lamine dell’unghia. Ma se le macchioline bianche interessano tutte le unghie potremmo trovarci in presenza di malattie di pelle come psoriasi

Unghie con avallamenti: traumi alla matrice delle unghie

Unghie con righe verticali: si tratta semplicemente del naturale processo di invecchiamento

Unghie bianche e brune contemporaneamente: fate attenzione perchè rivelano la presenza di funghi da curare con la massima urgenza affinchè non si diffondano alle altre unghie

Unghie con inspessimenti (soprattutto quelle dei piedi): traumi causati dall’uso di calzature troppo strette, o una deformazione che riguarda soprattutto le persone più anziane.

In ogni caso chi fa sovente uso di trattamenti dermo-estetici deve stare molto attento e andare nei centri specializzati perché determinati solventi possono danneggiare la lamina ungueale.

venerdì 8 luglio 2016

La Vite, per vista e microcircolo

La Vite, per vista e microcircolo si rivela una potente alleata. Grazie al suo alto contenuto di antociani, luteina, zeaxantina, vitamine, manganese, magnesio, fosforo e calcio, costtuisce una potente arma per difendere i nostri vasi sanguigni e la vista


La vite, Vitis vinifera, è stata una delle prime piante ad essere stata coltivata dall'uomo, diciamo che, dallo stato selvatico, è stata addomesticata. E sempre dagli antichi abbiamo ereditato la conoscenza delle virtù curative della vite, già descritta da Plinio il Vecchio. Non v'è parte della vite che non sia utile, in particolare le foglie, i pampini giovani, in cui si concentrano le sostanze utili ai microvasi che irrorano i tessuti oculari: parliamo degli antocianosidi.


Essi sono dei vasoprotettori e agiscono fissandosi sulla membrana dei vasi, nello strato che si trova a diretto contatto col sangue,  contribuendo a stabilizzarla. Inoltre, stimolano l’attività degli enzimi responsabili della sintesi del collagene, migliorando l’elasticità dei capillari.

Gli antocianosidi, sono preziosi alleati contro i radicali liberi, poichè sono in grado di intrappolare quasi tutte le specie conosciute. Grazie ad essi è possibile prevenire varie malattie croniche e degenerative, a carico della vista (come cataratta e degenerazione maculare). Le foglie di vite possono aiutare i nostri occhi perché contengono luteina,  che è in grado di filtrare la luce e proteggere la retina, e zeaxantina, importante per la macula. Inoltre possiamo contare su: vitamine A, B, C ed E (tutte utili per il benessere degli occhi e l’eliminazione dei radicali liberi), manganese (antiossidante), magnesio (rilassante dei nervi), fosforo e calcio, essenziali per il benessere delle ossa.

La si può assumere sottoforma di estratto idroalcolico (si consigliano 60-90 gocce al dì), in estratto secco in capsule (spesso unito ad altri rimedi fitoterapici), la cui dose è di circa 2-3 al giorno, a seconda del prodotto. In associazione ai mirtilli neri è ottima per la protezione dei vasi sanguigni e il miglioramento della funzione visiva. I mirtilli contengono antocianosidi ad azione rinforzante sui microvasi. Si possomo assumere vite e mirtilli in estratto secco, 2 capsule (1+1) 2 volte al dì, prima di pranzo e prima di cena con un bicchiere di acqua.




Succhi benefici: aloe cocktails

Succhi benefici: aloe cocktails, una salutare alternativa ai soliti succhi che, grazie alla presenza di questa portentosa pianta contribuiscono al nostro benessere per le sue ormai indiscutibili doti disintossicanti e molto altro ancora.


Che l'Aloe vera sia una panacea per tantissimi disturbi è ormai assodato, il suo succo infatti fa bene a tutto il corpo proprio per i nutrienti di cui è composto. Non solo è un disintossicante, stimola il sistema immunitario aiutandoci così a difenderci da virus e batteri ed un ottimo antinfiammatorio. Tra l'altro è un buon coagulante del sangue, fa bene ai denti e ai capelli e come si sa è un ottimo integratore alimentare.


Ormai il succo di aloe vera lo si trova con facilità, ma come sempre è bene assicurarsi che sia polpa liquida al 100% e soprattutto che non sia diluito. Ciò che ne determina le qualità è il fatto che la lavorazione della polpa deve essere fatta e stabilizzata a freddo e questo perché il calore comprometterebbe i principi attivi della pianta. Dato che l'aloe contiene contiene aloina, sostanza amara e purgante, essa viene eliminata.  L'aloe è multitasking, e con essa si possono preparare anche dei buonissimi cocktails assai adatti al periodo estivo, buoni e rinfrescanti. Vediamone alcuni.

Arancia, fragole e aloe: non solo buono per il palato ma ottimo da punto di vista del contenuto di vitamica C.
Succo di pompelmo, sciroppo di granatina e aloe: se desiderate un sapore un po' diverso, forte e secco.
Lamponi e aloe: un frullato depurativo

Ovviamente dovete dare spazio alla fantasia e provare anche con ananas, melograno, anguria, persino menta: quindi lasciatevi ispirare e cominciate a tenere questo portentoso succo nel frigo.

giovedì 7 luglio 2016

Il Lapacho: corteccia alleata delle difese immunitarie

Il Lapacho: corteccia alleata delle difese immunitarie, è parte di un albero ed ha numerose proprietà. E' infatti antimicrobica, tonica e aiuta le difese immunitarie. 


La corteccia dell'albero chiamato Tabebuia Avallandae si chiama lapacho le cui benefiche proprietà sono note fin dai tempi antichi. E' un albero originario dell'America Centrale e le sue proprietà erano già note alle civiltà precolombiane. La corteccia di questo albero, il lapacho appunto, se staccata dal tronco ha la capacità di ricrescere in maniera repentina e questo fece dedurre a popoli come Maya, Aztechi e Incas che avesse proprietà medicamentose.



Ed infatti da studi recenti è stato evidenzisto che il lapacho è un ottimo antimicrobico, proprio per il contenuto del lapacholo, che agisce contro batteri e funghi come la candida. Per la concentrazione di sali minerali, il lapacho si rivela un ottimo tonico naturale utile a rinforzare le difese immunitarie e proteggere il corpo dalle malattie infettive.

Per trarre beneficio dalle proprietà del lapacho si può fare un infuso. Le erboristerie sono in grado di fornirvi delle tisane di lapacho da bere la sera prima di andare a letto, oppure si può anche trovare in compresse in cui è già presente la giusta quantità di principio attivo.


mercoledì 6 luglio 2016

Dieta: arginare gli attacchi di fame

Dieta: arginare gli attacchi di fame, che sono uno dei principali ostacoli per coloro che vogliono perdere peso, può sembrare difficile. In realtà ci sono alcuni piccoli trucchi da seguire e alcuni alimenti o infusi che possono rivelarsi un valido aiuto.


E' ormai arcinoto e stranoto, quando si affronta una dieta ci si trova spesso ad affrontare il momento in cui si ha un attacco di fame che può mettere a dura prova il percorso che stiamo facendo per dimagrire. Si deve comunque fare uno sforzo di volontà, ma bisogna tener presente che l'attacco di fame è dovuto al fatto che nel nostro organismo si sta abbassando il livello di insulina, fattore di cui si dovrebbe approfittare per prevenire gli attacchi di fame di carboidrati e dolci. Vediamo come.


Tè verde:  ricco di sostanze fenoliche ad attività antiossidante,  ma anche di composti come la teofillina e la caffeina che hanno un notevole potere anti fame e termogenico. Per questo motivo il tè verde ha una buona attività lipolitica che può risultare efficace nei casi di sovrappeso e nella prevenzione degli attacchi di fame. Da bere 2-3 volte al giorno, unendo a ogni tazza il succo di mezzo limone: agendo in sinergia con il tè, questo agrume ha un’azione rimodellante, antinfiammatoria e bruciagrassi.

Fate ben attenzione a non mangiare fuori pasto, tenendo conto di questo piccolo schema:
  - mangiare  sempre e solo ai pasti facendo attenzione ad introdurre quantità sufficienti di proteine (soprattutto vegetali) e di carboidrati integrali, che saziano e sgonfiano.
 - eliminare dolci e cibi conservati: sono fonte di tossine che “fissano” il grasso nei tessuti.
 - evitare i formaggi molto stagionati: contengono molti grassi e sale che poi di accumulano sotto forma di grassi soprattutto sull’addome.
 - usate invece per condire i grassi vegetali come l’olio extravergine d’oliva e quello di lino, disintossicante e bruciagrassi, e come dolcificante usate la stevia. Spezie e sale iodato per insaporire.
 - uova e soprattutto il pesce, fonte di iodio per far funzionare la tiroide e il metabolismo da alternare alle proteine vegetali (nei legumi, nei latti vegetali, nei cereali) per ridurre il grasso di riserva e favorire il senso di sazietà.
 - abbondanti quantità di frutta e verdura fresca (meglio cruda che cotta) aiutano a mantenere il metabolismo sempre attivo, riempiono lo stomaco e placano l’appetito.
- per gli attacchi di fame, uno yogurt naturale con 3-4 mandorle e un pizzico di cacao amaro o una banana: ricca di potassio, ti sgonfia.

Non dimenticate l'avena che, se presa (in compresse) prima dei pasti,  riduce l’appetito, aumentando il senso di sazietà e limitando l’assorbimento dei grassi.


martedì 5 luglio 2016

Oli essenziali per cuore e circolazione

Oli essenziali per cuore e circolazione possono essere di grande aiuto grazie all'uso interno, all'inalazione o al massaggio ecco come fare. 


CUORE E CIRCOLAZIONE SANGUIGNA

La circolazione sanguigna può essere stimolata, analogamente alla linfatica, con massaggio,
inalazione secca e uso interno. Gli oli più attivi sui problemi di cuore sono: Arancio amaro, Arancio
dolce, Canfora, Lavanda, Maggiorana, Manuka, Melissa, Mimosa, Neroli, Rosa.

Massaggio (per disturbi di circolazione): Albero del Tè, Benzoino, Cannella foglie, Cipresso, limone,
Niaouli, Pepe nero, Rosmarino, Vetiver.

Inalazione secca (per disturbi di circolazione): Cannella foglie, Cedro, Cipresso, Eucalipto, Limone,
Pepe nero, Vetiver.

Uso interno (per disturbi di circolazione): Cannella foglie, Coriandolo, Galbano, Limone, Neroli,
Pepe nero, Rosa, Salvia, Tuberosa.

Ipertensione (un olio o più, eventualmente in miscele): Issopo, Lavanda, Limone, Maggiorana,
Melissa, Rosmarino, Ylang-Ylang. Tutti questi oli si possono usare con le 3 modalità citate all'inizio
del paragrafo.

Ipotensione (un olio o più, eventualmente in miscele): Cannella foglie, Garofano chiodi, Issopo,
Lemongrass, Pino silvestre, Rosmarino, Salvia. Anche queste essenze si utilizzano tramite massaggio, inalazione secca e uso interno.

Carote in cosmesi: maschera antirughe

Carote in cosmesi: maschera antirughe, facile, economica e soprattutto efficace. Nessuna spesa extra per la nostra bellezza, perché spesso, senza saperlo, gli ingredienti migliori li abbiamo in casa, ma non sappiamo usarli.

Perchè spendere centinaia di euro quando possiamo farci belle davvero con ciò che abbiamo in casa e con l'aiuto semplice della natura? Ecco un'efficace maschera antirughe fai da te con le carote.

Maschera antirughe alle carote 
Dovrete mescolare 1 cucchiaio di succo di carota, 2 cucchiai di miele e 1 cucchiaino di bicarbonato. Mescolate bene tutti gli ingredienti in un bicchierino di vetro. Applicate la maschera sul viso con una spatola. Lasciatela agire per 30 minuti e rimuovetela con un batuffolo di cotone o con una spugnetta immersa in acqua e bicarbonato. Se non avete a disposizione una centrifuga, sostituite il succo frullando un pezzetto di carota lessata con un po' d'acqua.

E dato che siamo in piena estate le carote possono davvero esserci di aiuto per proteggere la pelle e prepararla all'esposizione solare con l'aiuto di efficaci protezioni solari. Quindi niente di più comodo che farsi in casa una bella e sana maschera antirughe. 




lunedì 4 luglio 2016

Riportare l'Amaranto in tavola


Riportare l'Amaranto in tavola è davvero importante per la nostra salute. Già conosciuto nell'antichità questo pseudo cereale è ricchissimo di principi nutritivi utili al nostro benessere



L'Amaranto è una pianta molto antica che è stata fra gli alimenti base delle popolazioni precolombiane. Proprio recentemente se ne sono ricoperte le benefiche qualità nutrizionali soprattutto per i celiaci, proprio perchè non contiene glutine. Ma essa è anche alla base dell'alimentazione vegetariana e vegana per la ricchezza di proteine vegetali. L'Amaranto però non è un cereale, se ne usano i chicchi che vengono preparati come i cereali.


E' una piccola pianta con fiori color rosso scuro i cui  semi commestibili che si mangiano a seguito di una cottura un po’ lunga, circa 45-50 minuti. E’ preferibile non abbinarli ad altri cibi proteici ma, ad esempio, a porzioni di verdure.

Amaranto vanta un contenuto alto di fibre,  sali minerali, calcio, ferro, fosforo e magnesio, vitamina C, vitamina A e vitamine del gruppo B. Alto anche il contenuto di proteine che lo rende un alimenti perfetto per vegani, vegetariani, celiaci e soggetti debilitati. Inoltre si adatta perfettamente all'alimentazione di anziani e bambini perchè altamente digeribile. Dell'Amaranto sono commestibili anche le foglie, apprezzate per la ricchezza in ferro. Contiene lisina, un amminoacido di cui sono carenti quasi tutti i cereali. Le fibre stimolano le funzioni dell’intestino, in particolare il colon e rafforza il sistema immunitario grazie alla notevole presenza di ferro.

Non esistono controindicazioni legate al consumo di Amaranto, ma dato che contiene in discrete quantità di acido ossalico, l’amaranto può complicare l’assimilazione da parte dell’organismo di zinco, calcio e altri minerali. E’ quindi relativamente sconsigliato a chi è affetto da patologie renali, artrite reumatoide o gotta. Inoltre, per il suo notevole contenuto proteico, non andrebbe consumato assieme ad altri cibi particolarmente proteici, quali carne, uova, latte e suoi derivati.


domenica 3 luglio 2016

Abbronzatura perfetta con la giusta esposizione

Abbronzatura perfetta con la giusta esposizione, senza rischiare di esporsi nelle ore più calde con la protezione sbagliata o addirittura senza, non è una missione impossibile come molti credono. Vediamo come.


A tutti piace una bella abbronzatura di una tonalità giusta e che si mantenga a lungo. Affinchè questo possa verificarsi senza incorrere in una cattiva esposizione al sole che può avere delle spiacevoli conseguenze sulla nostra pelle è bene assumere delle vitamine.


Sia le vitamine che i carotenoidi sono in grado di aumentare la sintesi della melanina, che ci fa abbronzare e contemporaneamente  protegge l’epidermide dal sole. E' stato uno studio a dimostrarlo. Lo studio, condotto dal Dott. Jean-Pierre Césarini, ricercatore apresso l’Inserm (Istituto Nazionale di Sanità e Ricerca Medica) a Parigi,  ha evidenziato che l’assunzione di carotene aumenta del 29% la sintesi della melanina, principale filtro naturale contro i raggi ultravioletti. Non solo, le cellule irradiate producono in quantità minori la proteina 53, che si occupa di svelare i danni provocati dal sole. Quindi più carotenoidi antiossidanti e anti radicali liberi sono presenti nel sangue, più il nostro corpo è protetto dai raggi UV e meglio ci si abbronza.

Cosa prendere dunque?
- Il selenio:   oligoelemento presente nella carne, frutti di mare, verdure, formaggio e ogni alimento ricco di proteine. Protegge dai colpi di sole, facilita l’abbronzatura e rallenta l’invecchiamento cutaneo agendo contro i radicali liberi. Affinchè sia veramente efficace, è necessario consumarne una certa quantità, circa 200 g di verdure verdi al giorno.

- Il beta-carotene:   precursore della vitamina A (retinolo), contrasta la formazione di collagenosi, enzima che altera il tessuto connettivo. Carote, spinaci, albicocche e pompelmo ne sono ricchi.

- La vitamina A:  è liposolubile, ovvero si scioglie nel grasso. Previene il cancro della pelle, favorisce la cicatrizzazione e aiuta il rinnovamento cellulare della pelle. La si trova soprattutto nel tessuti animali sottoforma di retinolo.

- La vitamina C:   benefica nei trattamenti preventivi contro l’invecchiamento cutaneo. la si trova principalmente in frutta e verdura, è presente in grandi quantità, ad esempio, nei kiwi, ma anche agrumi (arance, limoni, pompelmi), spinaci, diversi tipi di cavoli, pomodori, pesche…

- La vitamina E:   previene l’invecchiamento cutaneo e migliora la tolleranza della pelle esposta al sole. Agisce in sinergia con il selenio e la vitamina C per prevenire la degradazione degli acidi grassi essenziali. Si trova in noci, germogli di cereali, verdure di colore verde, giallo d’uovo e burro.



Oltre agli elementi citati è doveroso proteggersi con con creme ai carotenoidi ricche di agenti protettivi,  associata all’assunzione delle capsule, l’applicazione di tali creme protegge efficacemente contro la disidratazione, stimolando allo stesso tempo l’abbronzatura.


sabato 2 luglio 2016

Gengive infiammate e rimedi naturali

Gengive infiammate e rimedi naturali, un matrimonio possibile. Quando le gengive si gonfiamo, fanno male e peggio ancora sanguinano meglio intervenire: un decotto e un dentifricio in polvere possono essere d'aiuto


Quando le gengive si infiammano causano molti fastidi in bocca, gonfiore, dolore, sanguinamento. Le cause che portano all'infiammazione dipendono molto spesso da un'igiene non scrupolosa. Per non aggravare la situazione e impedire che l'infiammazione vada ad intaccare le strutture di sostegno dei denti è bene correre immediatamente ai ripari. Se son presenti sanguinamenti con difficoltà di cicatrizzazione la causa può essere carenza di vitamina C. Ecco come possiamo intervenire naturalmente.


Decotto: Echinacea radice g., 30 Gramigna radice g., 10 Malva foglie g. 10, Altea radice decorticata g. 10, Finocchio frutti g. 10, Lino semi g. 10, Orzo mondo frutti g. 10. Menta piperita foglie monde g. 10. Bere una tazza di decotto al mattino e una alla sera

Dentifricio in polvere: Ratania radice polvere g. 40, Salvia foglie polvere g. 40, Echinacea radice polvere g. 30. Miscelare tutti gli ingredienti,  prenderne una piccola quantità con il dito umido e fare un leggero ma prolungato massaggio alle gengive.

venerdì 1 luglio 2016

Igiene intima femminile: due soluzioni fai da te efficaci e sicure

Igiene intima femminile: due soluzioni fai da te efficaci e sicure, grazie all'argilla e ad un infuso per uso esterno. Vediamo insieme come.


L' igiene intima femminile è molto importante, oltre a darci la sensazione di essere fresche e pulite è necessaria a mantenere sani gli organi genitali esterni e la vagina. Come tale però, l'igiene deve essere delicata e questo perchè agenti troppo aggressivi possono alterare l'equilibrio della flora batterica interna che ha la funzione di difenderci contro le infiammazioni.

 Inoltre, prodotti eccessivamente aggressivi alterando il pH possono causare secchezza. Quindi se non vi sono irritazioni o disturbi particolari che necessitano di cure, sempre sotto controllo medico, cerchiamo di non abusare di deodoranti o disinfettanti. 


Ecco perchè l'uso di prodotti naturali e delicati nel quotidiano si rivela essere la migliore soluzione, duratura ed efficace. Vediamo insieme due semplicissime soluzioni.

Lavaggi con argilla: due cucchiai nell'acqua del bidet per uso esterno.

Infuso uso esterno: in 400 ml di acqua, due cucchiai di questa miscela: Tormentilla rizoma g. 30, Rosa petali g. 30, Malva foglie g. 20, Lavanda fiori g. 10, Calendula petali g. 10.  Se volete usare questo infuso per una lavanda interna procedete in questo modo: filtrare la tisana attraverso una garza sterile e unire la stessa quantità (400 ml) di acqua non gassata precedentemente bollita.

giovedì 30 giugno 2016

Il tè giallo, un infuso da imperatori

Il tè giallo, un infuso da imperatori, non solo perché è un tè molto raro, ma soprattutto per il costo elevato. Scopriamo le sue proprietà.

Il tè giallo, un infuso da imperatori

Il tè giallo viene così descritto da Lu Tong, Maestro della Sorgente di Giada:

"La prima ciotola mi bagna le labbra e la gola. La seconda mi solleva dalla solitudine, la terza libera la mente intorpidita, la quarta provocando un leggero sudore, disperde con quello i mali della mia vita, la quinta purifica il corpo e la sesta mi ha reso Immortale. La settima, infine, ultima tazza, sprigiona lieve brezza dalle ascelle"

Il è la bevanda che amo di più in assoluto, ne amo il colore, il profumo, il sapore, ne ho assaggiate mille qualità, ma sono un'autentica dipendente del tè giallo, forse uno dei tè meno conosciuti, ma dalle qualità sorprendenti.

E' un tè semifermentato, il cui processo di lavorazione risulta simile a quello previsto per il tè verde. Prima che avvenga la fase di essiccazione, le foglie vengono sottoposte a un leggero e delicato getto di vapore, poi vengono adagiate in un contenitore coperto con un panno umido traspirante.

Dopo circa 20 ore si verifica il processo ossidativo, a seguito del quale si procede con l’essiccamento e l’arrotolamento. Principali componenti di questo tè sono gli antiossidanti, fra cui la teobromina, uno stimolante naturale del cervello e dei centri nervosi, in grado di svolgere anche una leggera azione diuretica e vasodilatatrice.

E' un buon coadiuvante nella prevenzione delle malattie cardiovascolari grazie alla sua azione protettiva di cuore e arterie, favorendo la concentrazione nel sangue di colesterolo buono. Risulta privo di calorie e sodio, mentre elevato è il contenuto di vitamine A, B2, C e P.

Una delle sue caratteristiche più apprezzate è infine la presenza minima di caffeina, che lo rende adatto al consumo in ogni ora della giornata. Resta tuttavia meno adatto alla prima colazione (secondo alcuni, ma io lo trovo sublime al mattino), per la quale risulta più indicato un tè nero dalle tonalità tenui o decise in funzione del gusto personale, ma anche il tè bianco dal sapore delicatissimo.

La temperatura indicata per la preparazione del tè giallo è di 85 gradi, con tempo di infusione compreso tra 1 e 2 minuti. Si preferisce un’acqua con basso residuo fisso e ridotto contenuto di sodio.

Tra i più conosciuti e ricercati si trovano lo Yun Shan Yin Zhen, proveniente dalla provincia cinese dello Hunan, e il Yun Shan Silver Needle, raccolto solo con la gemma della pianta e la prima foglia vicina. E ricordate, una tazza di tè giallo delizierà anche la vostra vista, poichè le gemme, fluttuando nell'acqua si disporranno in posizione verticale.


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