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martedì 5 aprile 2016

Erba della paura, erbucce, er malato ha preso un brodo

Anche le piante sono protagoniste di alcuni detti toscani, sia per le loro proprietà che per la poca considerazione in cui venivano tenute. Pisa, Livorno e Lucca ce ne danno un esempio.

ERBA DELLA PAURA: è la Stachys recta, una pianta piuttosto pelosa, con fiori gialli. Nelle campagne è conosciuta come erba della paura, perchè, specialmente le nonne, la usavano per fare un infuso col quale lavare i bambini che avevano preso uno spavento da cui si temeva potesse derivare una qualche alterazione nervosa o uno sfogo cutaneo.

Stachys recta
erba della paura
Oggi, più sbrigativamente, si fa bere un bicchier d'acqua, peccando in empirismo forse più gravemente che non somministrando un innocente bagnetto con l'erba della paura: specialmente se è acqua sospetta dei rubinetti cittadini che potrà magari guarire dagli spaventi ma fare ammalare di colera.

ERBUCCE: cose di poca importanza; nonnulla. A Pisa e a Livorno erbuccia è il prezzemolo. ERBUCCI, in Lucchersia, si chiamano scherzoasamente le brevi preghiere: "La messa è finita, ma ora c'eno gli erbucci"

ER MALATO HA PRESO UN BRODO: modo livornese e pisano per dire con metafora ironica che qualcuno ha ricevuto un aiuto economico, non molto consistente, per una fortunata combinazione.


1 commento:

  1. da noi ha un nome dialettale veneto, Catiorà, e serve in suffumigio contro riniti, bronchiti e raffreddori!

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